Capitolo 15

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Era passata circa mezz'ora da quando i corridoi della scuola si era svuotati, lasciando un silenzio cosicché Madison potesse spiegare ad Avril quale fossero le classi dei vari corsi. Madison sembrava essere una brava ragazza, simpatica e raggiante: Avril aveva viste poche persone in quel modo. Si poteva definire il completo opposto di Vanessa. Ad Avril non le sarebbe dispiaciuto di avere due amiche così contrariate tra loro, anzi.

"E questa è la palestra" disse Madison allargando le braccia per mostrare il largo campo che gli si estendeva davanti.

Non era molto differente dalla sua vecchia scuola, si potevano definire abbastanza simili. Alcune finestre in alto, mostravano una striscia color marroncino che riparava le spaccature, probabilmente causate dagli alunni; il muro dalla parte degli spalti, era ricoperto da alcune scritte, tra l'altro come negli spogliatoi che avevano visto poco prima; infine, in alcuni parti, la rete delle porte da calcio riposte ai lati del campo, erano bucate, sicuramente, dal pallone che veniva lanciato a un'alta velocità per fare goal.

Avril e Madison si avviarono verso gli spalti, sedendosi a uno dei gradini in basso.

"Allora, dimmi qualcosa su di te" indagò Madison.

"Non c'è molto da dire su di me..." mentì Avril.

In realtà c'erano molte cose da dire su di lei. Forse troppe da dire dopo mezz'ora di conoscenza.

"Non ci credo. Tu hai un'aria troppo misteriosa, è impossibile che non ci sia niente da dire su di te. Però per incoraggiarti, mi permetto di parlare prima io"

"Sono nata qui a Los Angeles e ho frequentato sempre scuole del paese. Sono la più pazza tra la mia famiglia, infatti si chiedono sempre da dove io sia uscita. Inol-" fu bloccata da Avril.

"E in amicizie? Hai sempre avuto tanti amici?" era curiosa di scoprire se solo lei fosse stata un caso particolare in quell'ambito, cosa che quasi certamente era.

"Diciamo che ho molti amici di feste che ogni tanto incontro e gli scambio qualche chiacchiera. Poi avevo una migliore amica fino a un mese fa, che conoscevo da circa due anni. La nostra amicizia si è spezzata in un modo tanto aggressivo, da essere nemiche. Questo perché non era l'amica che credevo che fosse" abbassò lo sguardo, continuando "Mi ero appena messa con un ragazzo. All'inizio sembrava andare bene, fino a quando un giorno mi disse che aveva un'altra. Ci rimasi malissimo, e andai subito dalla mia amica, pensando che mi potesse consolare. Gli dissi cosa era successo, e lei a quelle parole rimase immobile senza fiatare. Non sapevo perché fosse rimasta in quel modo e poco dopo sputò il rospo. Era lei la ragazza con cui il mio ex mi aveva tradito"

"Mi dispiace..." disse Avril provando pena per lei.

"Però devo dire che quella lezione mi ha insegnato molto. Ho imparato che nella vita non bisogna crederci più di tanto e, soprattutto, non bisogna fidarsi mai del tutto"

Avril non aveva mai creduto nella vita, ma aveva sempre sperato. La speranza è l'unica che non perde mai quasi nessuno. Anche se ti trovi sull'orlo del precipizio, pronto a lasciarti andare, ci sarà sempre la speranza che ci sia qualcuno a salvarti. Perché la speranza è l'ultima a morire anche se è la prima ad illudere. Sì, poiché Avril sapeva che la speranza illudeva troppo, come anche sognare, lei continuava lo stesso a farlo anche essendone consapevole. Inoltre, non si era mai fidata di nessuno: come poteva farlo se non si fidava neanche di se stessa?

"Tu invece?" chiese Madison, togliendo lo sguardo dal pavimento dove si era incantata.

"I-io cosa?" balbettò Avril.

"Hai fatto qualche nuova amicizia qui? A parte la mia"

Sospirò prima di iniziare a parlare, "Sì, si chiama Vanessa . Ci conoscevamo già da prima, ma solo di vista..." si fermò ricordando la prima volta che si erano viste, alla festa di sua sorella. "Poi, cambiando scuola, l'ho rincontrata e ci siamo conosciute meglio. Oltre a lei, sabato scorso mio cugino mi ha presentato alcuni suoi amici, sembrano essere simpatici"

"Vanessa . Mi pare di averlo sentito questo nome. Comunque, chi è tuo cugino e i suoi amici?" Madison sembrava incuriosita come Avril lo era prima.

Gli disse i nomi, sentendola poi dire: "MA SEI FORTUNATISSIMA! CAVOLO, QUELLI SONO I PIU' POPOLARI E I PIU' FIGHI DI TUTTA LA SCUOLA!"

Avril non seppe che dire, e iniziò a ridere per la faccia stupita che aveva stampata Madison.

Pochi istanti dopo, la campanella suonò, ricordando alle due ragazze di aver saltato la prima ora.

"Penso proprio che ora dovremmo andare a fare lezione" disse Avril alzandosi, e recuperando lo zaino alla sua sinistra.

"Già, lo credo anche io" la imitò Madison.

**

La seconda, la terza, la quarta ora, passarono molto velocemente e Avril fu contenta di andare finalmente a pranzare. Aveva appena intravisto Vanessa uscire dalla sua classe, e aveva deciso di fermarla per andare a mangiare insieme. Mentre stava facendo la fila per prendere il primo piatto, qualcuno le picchiettò la spalla. Si girò, vedendo Madison, che aveva perso subito dopo la seconda ora, con un sorriso stampato sulla faccia. Vanessa, che era davanti ad Avril, si voltò verso di loro.

"Oh, ma certo" Avril era imbarazzata nel doverle presentare. "Vanessa, lei è Madison, la ragazza che oggi mi ha portato a fare il giro della scuola. Madison, lei è Vanessa"

Si scambiarono una stretta di mano, accennando un 'Piacere', 'Piacere mio', come si era solito fare in quelle situazioni.

Quando tutte e tre ebbero preso da mangiare, trovarono un tavolo vuoto al lato della mensa. Si sedettero lì, per poter scambiare quattro chiacchiere e conoscersi meglio.

E così fu. Uscì fuori l'argomento dei vari corsi che avrebbero seguito insieme, di quanto, negli anni precedenti, Vanessa e Madison non si fossero mai parlate pur frequentando lo stesso anno, passando poi parola ad Avril che raccontò alcune cose sulla sua vecchia scuola e di come si trovasse in quella.

"Non mi trovo male, ma nemmeno tanto bene visto quel che è successo ieri" questa fu la sua risposta.

Non faceva altro che ripensarci e ripensarci. Per essere stato il suo primo giorno di scuola era cominciato malissimo, calcolando che avrebbe avuto tutto un altro intero anno di fronte a lei. Si augurò che dopo quell'indimenticabile e furioso evento non ce ne fosse stato mai più un altro: non avrebbe voluto più fare una cosa di quel genere.

Madison le ribadì ancora una volta che per suo parere era stata brava a rispondere, sia a parole che praticamente, e Vanessa annuì, aggiungendo: "Io ero ancora scossa da quello che era successo e non ho voluto dirtelo, ma anche secondo me hai fatto bene"

In quel momento, Vanessa sembrava essere più serena rispetto alla mattina, forse si trovava bene a parlare tanto da dimenticarsi il motivo per cui era triste.

Ecco un altro aspetto che Avril aveva colto dall'amicizia: quando si è insieme, tutto si dimentica.



Forget To Remember || Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora