Capitolo 19

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Ora dopo ora, giorno dopo giorno, Avril perse il conto da quando fosse iniziata la scuola. Forse era passata qualche settimana, forse un mese. Il fatto stava che il tempo scorreva veloce. Sarà stato perché conoscendo meglio Vanessa e Madison, passava la maggior parte del tempo con loro, non solo a scuola ma anche il pomeriggio nella caffetteria del centro; sarà stato perché si sentiva più libera di parlare ogni martedì della settimana con la dottoressa Wilson, alla quale le raccontava il suo stato morale; sarà stato perché ormai aveva fatto l'abitudine di ignorare le persone dei corridoi che la fissavano ancora; sarà stato che Bart e i suoi amici quando le passavano vicino abbassavano la testa guardandola sottecchi ferocemente, ma senza sfiorarla con un dito. Saranno stati tanti altri motivi.

Era appena scesa dalla macchina arrivando sotto al porticato della scuola dove Madison e Vanessa la stavano aspettando.

"Pronte ad affrontare un'altra giornata di merda con due ore di lezione di storia del medioevo?" disse Madison dopo che si fossero salutate.

"Io ho solo un'ora di storia normale" rispose Avril.

"Già, anche io" Vanessa concordò.

Madison roteò gli occhi. "Possibile che entrambe vi siete dimenticate che oggi dovrà venire quella professoressa dagli occhiali rossi e le sopracciglia folte, laureata in storia medievale, che tra poco sa anche cosa indossavano i Maya per dormire?!"

Vanessa ed Avril risero per la buffa descrizione fatta dalla loro amica.

"E indovinate chi dovrà subire questa noiosissima lezione? Tutti quelli del penultimo anno! Cioè noi! Ma sul serio non ricordate che il professore di storia contemporanea qualche girono fa lo aveva accennato?"

"Forse ero distratta" disse Avril.

"Molto probabilmente io ero in bagno. Mi capita spesso di andarci durante l'ora di storia perché è l'unico professore che mi manda. Poi sapete, mi intrattengo un po' più a lungo per non assistere alla predica" Vanessa alzò gli occhi al cielo, con aria di ovvietà.

"Andiamo dentro a subirci la tortura" Madison entrò per prima, seguita dalle due.

Tutte e tre si diressero verso la grande aula principale dove alcuni studenti le avevano precedute. Si sedettero nell'ultima fila, coscienti di non sentir nulla per tutte le due ore vista la lontananza.

Appena seduta, gli occhi di Avril vagarono per tutta la stanza. Riconosceva molte persone, le quali alcune frequentavano molti dei suoi corsi. Anche se non era da molto in quella scuola, era riuscita a memorizzare tante di quelle facce che l'avevano fissata per ciò che aveva fatto, che era in grado anche di fargli un ritratto.

"Ma lo avete visto quello?! Pare che si è trasferito qualche mese fa da New York. È proprio un bel pezzo di ragazzo" sussurrò Madison verso Avril e Vanessa.

Avril portò lo sguardo a dove lo aveva la sua amica. Un ragazzo moro girato di spalle seduto più avanti di lei, era impegnato a parlare con alcuni dei suoi amici, non ascoltando minimamente la professoressa che aveva iniziato a parlare da circa un'ora. Nessuno le stava dando ascolto o importanza, eccetto i secchioni seduti alle prime file, che la guardavano come se stesse rivelando come era nato il mondo.

Il ragazzo poi guardò dritto per dritto, mostrando il suo profilo.

Cameron?

"Quello che si è appena girato!" Madison alzò di poco il tono della sua voce.

"Oh si, beh non hai tutti i torti" rispose Vanessa.

"Solo che non ricordo il suo nome... aspetta come si chiamava..." Madison cercò di pensare.

"Cameron Dallas" ad Avril le uscirono le parole di bocca automaticamente.

All'inizio anche lei aveva dimenticato il suo nome, ma poi era bastata una volta, una sola, per non dimenticarselo più. Come se inizialmente dimenticarselo fosse stato un errore. E lei, non sapeva per quale ragione, non avrebbe voluto compierlo di nuovo. Non avrebbe voluto più dimenticare il suo nome.

Madison e Vanessa si girarono verso di lei con la faccia da 'Ci devi dare qualche spiegazione?'

Avril non gli aveva detto ancora nulla riguardo quella volta al bosco, riguardo al giorno in cui Bart l'aveva aggredita e che ci fosse stato proprio quel ragazzo a salvarla entrambe le volte, e riguardo la sua vita privata in generale, anche se avevano stretto rapporto. Anche se Vanessa sapeva già alcune cose sulla sua vita familiare, dato che c'era anche lei la notte in cui sua sorella morì.

"I-io lo so perché viene al corso di fisica con me" rispose Avril incerta.

"Sicura che fosse solo per questo?" abbozzò un sorriso Madison.

Avril annuì non aggiungendo altro per non far cadere del tutto la parete instabile che aveva creato.

Rimase a fissare per un po' di tempo Cameron, il quale sembrava chiacchierare scherzosamente con i suoi amici. Ma appena il suo sguardo incrociò quello di Avril, lei fece finta di essere interessata alla lezione. Lo voleva evitare, ma al tempo stesso voleva dirgli qualcosa per avergli salvato la vita già 2 volte da quando lo aveva incontrato. Era stato così per tutti i giorni precedenti: lo evitava quando stavano nello stesso corso; quando camminavano per i corridoi; alla mensa. Lei non sapeva neanche perché lo evitava, forse era imbarazzata da ciò che era successo. Ma neanche per quello. Semplicemente, non se lo sapeva spiegare perché lo facesse. Lo faceva e basta, senza neanche chiedersi del motivo.

Ma una cosa la sapeva: forse era sbagliato comportarsi così stupidamente e avrebbe dovuto ringraziarlo ancora invece di evitarlo. Anche perché non c'era una ragione valida.

'Neanche lui però, si è fatto avanti a parlarmi' – pensò Avril.

Non aveva tutti i torti, ma aveva sbagliato anche lei.

Forse nessuno dei due aveva il coraggio di attaccare il discorso? E se fosse stato davvero così, perché?

Forget To Remember || Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora