CONTRADDIZIONI

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Ero in camera mia, con l'evidenziatore giallo in mano e il libro di spagnolo sotto al naso.

Per un attimo mi sembrò di aver già vissuto quel momento.

Come quando stai facendo qualcosa e hai l'impressione che sia già successa.

Chissà se sono l'unica, se è una cosa normale, se anche agli altri succede.

Certo che è strano l'essere umano: i meccanismi che abbiamo in testa, le percezioni, i pensieri.

Forse sto sognando e tra un attimo mi sveglierò.

Forse sono sveglia e sto diventando pazza.

Mi ritrovavo spesso a riflettere e senza accorgermene arrivavo a fare dei ragionamenti che non sapevo neanch'io come ci fossi arrivata, se mi sarebbero serviti a qualcosa.

Mi arrivò un messaggio, era Luca.

"Ciao piccola, che fai? Ti sto pensando."

Non mi piaceva più tanto quel "piccola".

"Ti sto pensando". Non hai niente di meglio da fare che pensare a me?

Ok, a volte ero veramente stronza.

Reset.

Come è possibile che fino a poco tempo fa non vedevo l'ora di ricevere un suo messaggio, mi ritrovavo a guardare continuamente il cellulare e mi scioglievo di fronte ad ogni suo complimento e ora invece è di colpo cambiato tutto?

"Ehi sto studiando, domani ho il compito di spagnolo e non so nulla! Anche io ti penso."

Luca diceva di essersi innamorato di me, quella sera al mare.

Io non risposi mai a quel messaggio.

Dopo quella sera, le cose erano cambiate. Almeno per me.

Luca capì che forse era presto ed io non me la sentivo così fece finta di niente e non tornò più sull'argomento.

Io ero cambiata e lui se ne era accorto.

Più era carino ed affettuoso con me e più io cercavo disperatamente di trovare le prove che si era sbagliato, che non era innamorato, che non gli importava veramente di me.

Non lo facevo apposta, veramente.

Mi veniva automatico.

Cominciai a rispondere sempre meno ai suoi messaggi, lo incolpavo di cose non vere.

Davo la colpa a lui e mi attaccavo a cose che non esistevano.

Come ad esempio il fatto che secondo me lui non mi dava attenzioni e non mi dimostrava di tenerci.

Come quando mi arrivava una voce sul suo conto ed io credevo agli altri e mai a lui, non mi fidavo.

Poi quando lui si arrabbiava io volevo fare la pace, allora tornavo di nuovo la Kim carina e affettuosa.

E lui ci cascava sempre.

Lo so, sono una contraddizione vivente.

Certo che non lo so nemmeno io quello che voglio, se lui mi dimostra che ci tiene io lo allontano ma se poi è lui ad allontanarsi ho paura di perderlo e faccio di tutto per risistemare le cose.

"Ti va se stasera ci guardiamo un film qui da me?"

Passavamo spesso la sera a casa sua, a guardare film, a chiacchierare e ovviamente non solo quello.

"Certo, alle 9 sono pronta! :) "

Quella sera guardammo Melissa P., un film che era uscito da poco e di cui tutti parlavano.

Raccontava la storia di una ragazza adolescente innamorata di un compagno di scuola che non ricambiava i suoi sentimenti e così delusa, cadde in una spirale di autodistruzione che la portò a scoprire il mondo della perversione sessuale che per lei fino a quel momento era totalmente sconosciuto.

Aveva dovuto soffrire molto quella Melissa, provai pena per lei.

Luca mi strinse la mano e mi baciò dolcemente.

"Avevo tanta voglia di stare con te stasera."

Il fatto è che quando ero li con lui non mi dispiacevano affatto le sue attenzioni, anzi. Ci stavo bene, mi sentivo protetta.

Però poi non lo volevo veramente.

Quando eravamo insieme facevo un passo avanti ma poi quando sentivo certe frasi, certe parole troppo grandi ne facevo altri 2 indietro.

DIETRO LE QUINTE DI UN MONDO PERFETTODove le storie prendono vita. Scoprilo ora