Tre.

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Emily's Pov

Era Mostro ne ero sicura, afferrai immediatamente il telefono.

Mi aveva scritto per mettermi al corrente del fatto che a breve ci sarebbe stato un suo concerto a Milano, proprio dove abitavo io.

Fantastico...il problema è come facevo a raggiungerlo?

Ancora non avevo una macchina e proprio in quel momento mi venne in mente che non sapevo neppure dove dormire e non potevo di certo permettermi un albergo di lusso.

In così poco tempo le mie speranze si spensero e rimasi online per una manciata di secondi riflettendo su una risposta plausibile da dargli.

Inoltre, proprio quest'anno avrei dovuto preparare gli esami di maturità e ancora non avevo nemmeno progettato gli argomenti per la tesina. Perfetto!

Alla fine mi decisi, non gli risposi pensando che fosse la cosa migliore da fare e rassegnata al mio destino. Non saremmo mai riusciti a vederci e io mi stavo solo illudendo.

****

5.00 p.m.

Mostro: Eccomi.

Finalmente alla buon ora lo stronzo si era preso la briga di rispondermi!

Io: Dove sei stato? *faccina imbronciata.*

+39 328...: Ti sono mancato eh?
*faccina perversa.*

Io: No.

+39 328...: Io dico di si.

Io: Ho detto di no.

+39 328...: Dovrei crederti?

Io: Beh, si. Boh...forse. *faccina perversa.*

+39 328...: Visto. *-*

Io: Tanto io non ti sono mancata di sicuro.

+39 328...: Questo è quello che pensi tu.

Non sono mai stata una ragazza da papiri, frasi dolci o messaggi sdolcinati. Non sono una romanticona, di quelle che si sentono con il proprio ragazzo alle tre del mattino o di quelle che si ricordano le date di tutti gli anniversari.

Sono semplicemente un disastro.

Ero una teenager diversa dalle altre per certi versi, mi piaceva rinchiudermi nel mio mondo (a volte, okay forse troppo spesso).

Il punto è che gli altri mi sembrano degli alieni non riesco a comunicare con loro.
Per porre rimedio alla mia solitudine la maggior parte delle volte, indosso le mie cuffiette e in quel momento mi sento vulnerabile.

In quei periodi ero in depressione per la morte di mio padre ed ero in fissa con il rap. Non sono mai stata rapita da questo genere di musica di solito mi sono sempre limitata ad ascoltare musica metal, hip pop e musica elettronica.

Un giorno aprii il mio pc ed ho decisi di ascoltare qualche canzone.
Il primo risultato della mia ricerca inserendo la parola "rap" fu senz'altro Mostro.
In quel momento mi misi alla prova ascoltando qualche canzone e ne rimasi addirittura affascinata.

Passai tutto il pomeriggio ad ascoltare tutti i suoi testi tant'è che mia mamma mi rimproveró per aver trascorso così tanto tempo imbambolata davanti allo schermo e io sapevo già tutti i suoi testi a memoria.

Ero giunta ad una conclusione, il rap era così reale, scorreva ormai quotidianamente nelle mie vene: alla fermata dell'autobus, a scuola quando ero sola ed in disparte nel mio banco ed a casa quando invece di fare quei maledetti compiti me ne stavo chiusa in cameretta ad ascoltare la musica e a canticchiarla sottovoce.

Ben presto i miei voti peggiorarono ma non me ne preoccupai più di tanto quella musica mi faceva stare bene davvero, era l'antidoto.

Ogni delusione ormai la superavo come niente fosse, mi ero abituata anche alle pugnalate dietro le spalle.

Il bullismo ormai era parte di me, ogni singolo giorno che passava era inevitabile che non venissi insultata, presa a schiaffi in faccia o derisa.

Mia mamma si accorgeva dei miei lividi e delle mie chiazze viola ma sapeva anche che io non ne avrei mai parlato con lei.

Beh a dire il vero avevo paura che se si fosse venuto a sapere il giro che io ne ero vittima i bulli mi avrebbero ridotta peggio.

Passavo le notti insonni a pensare a come avrei potuto migliorare la mia vita, cambiarla o forse addirittura ricominciarla tutta d'accapo cancellando il passato.

La mia occasione in questo momento era Giorgio, era l'occasione che meritavo ma che forse non sarei mai riuscita ad ottenere.

Le notti infinite aspettando lalba che non sorgerà
pensavo soltanto ad una cosa, a fuggire lontano da qua
ricorda avevo solo il buio intorno
so che avrei dato luce a questo sogno
io lo sapevo, ci credevo, me lo ripetevo ogni maledetto giorno

Ogni maledetto giorno
ogni maledetto giorno
ce lavrei fatta, lo sapevo, ci credevo, me lo ripetevo ogni maledetto giorno
ogni maledetto giorno
ho detto ogni maledetto giorno
io lo sapevo, ci credevo, me lo ripetevo ogni maledetto giorno.

Solamente unico|Ⓜⓞⓢⓣⓡⓞ & Emily| [Wattys2017]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora