Otto. - seconda parte.

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Mostro' s Pov

Ma tu sai che io in questo preciso istante vorrei poggiare le mie labbra sulle tue? Probabilmente no, ma sto resistendo alla tentazione. Fosse per me potrei farti di tutto. Evidentemente non ti accorgi di quello che mi provochi, di ciò che susciti in me.

Ora sono davanti a te, impotente, davanti al tuo viso da bambina innocente, con quegli occhioni azzurri da guerriera, Dio quegli occhi così puri e cristallini che fissano i miei e mi distraggono da tutto ciò che mi circonda, o meglio ci circonda.
Siamo solo noi e nessun altro.

I nostri corpi sono così vicini...

«Giorgio, non so come mai, ma tu per me sei importante». Mi disse, sembrava che le parole uscissero spontanee dalle sue labbra così rosee e carnose, così senza freno.

«Shht, vedi piccola, è una cosa un po' complicata non sono la persona che potrebbe darti tutto quello di cui tu potresti avere bisogno.» Afferrò la mia mano con dolcezza, e vi baciò le nocche con la massima delicatezza.

D'impulso mise le sue braccia intorno al mio collo, si stringeva forte a me, sembrava una bambina insicura e smarrita. Intorno a noi era tutto buio, vi erano solo i paletti della luce che illuminavano il viale.
La guardavo, non riuscivo a toglierle lo sguardo di dosso.

Improvvisamente mi disse: «Mi dedicheresti una tua canzone?»

«Certamente.» Risposi imbarazzato, non mi aspettavo assolutamente una domanda del genere.
«Ti dedico solamente unico.»

Mi accarezzavo con una mano il capo. Ovviamente perchè lei per me, era unica ma anche perché era una canzone che faceva riferimento al mio passato. Per ora non volevo parlargliene avrei deciso in seguito se sfogarmi e raccontarle tutto o proteggerla da me non raccontandole nulla.

Ero preoccupato all'idea che lei potesse scoprire qualcosa di me, del vero Giorgio. Temevo che si allontanasse da me e questo era proprio l'ultima cosa che volevo.

Era una di quelle ragazze che stava riuscendo a sciogliere il «blocco di ghiaccio» che si era formato dentro di me con l'accumularsi degli anni. Sentivo che finalmente una volta per tutte, avrei potuto cambiare, diventare importante per qualcuno.

«Credo che si sia fatto tardi.» Dissi mentre stavo per andarmene, quando improvvisamente qualcuno mi afferrò per il cappuccio della felpa e mi trascinò all'indietro.
«Dimmi Sally.»

Teneva il mio viso tra le mani. Di colpo mi irrigidii. Avrei voluto ritrarre il mento, ma non lo feci.
I miei occhi, in quell' istante guardavano solo le sue labbra.

******

Sally's pov:

In quell'istante avevo il suo viso tra le mani, quei suoi occhi verdi pieni di dolore, fissavano i miei, quasi mi implorassero di fare qualcosa. La luce sebbene mi abbagliasse, si rifletteva sul viso di Giorgio e mi permetteva di vederlo meglio.

Mi avvicinai, sempre di più alle sue labbra, fino a sfiorarle, due secondi dopo la mia lingua si stava incrociando con la sua, e stava esplorando la sua bocca. Rossa dalla vergogna e con un grandissimo senso di colpa, corsi via, con le lacrime agli occhi.

Solamente unico|Ⓜⓞⓢⓣⓡⓞ & Emily| [Wattys2017]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora