Trenta.

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Sally's POV

Piansi. 27 settembre. Quella data me la ricorderò tutta la vita.
Fissa. La scomparsa di una persona importante per te, ti provoca un vuoto dentro, un vortice di emozioni che solo tu in quel momento puoi provare.
Ti senti incompreso.
È proprio in quelle situazioni che ti accorgi di quanto sei forte da sola, vulnerabile.
Certo, sai di potercela fare ma ti manca la  motivazione e lo spirito giusto che ti sprona e ti porta a dire «sono sola ma posso farcela».
A dire il vero in questo momento vorrei non aver mai commesso tutti quegli errori, quelle cazzate.
Rimorsi. È proprio questo, noi esseri umani proviamo a vivere la vita, ma alcune volte per paura non ne cogliamo ogni singolo attimo o alcune cose addirittura, decidiamo di non farle perché ci preoccupiamo tropppo delle conseguenze che comportano.
Altre invece vogliamo essere ricordati ma non sappiamo come. Giorgio è sempre stato uno stronzo, uno di quelli orgogliosi, irrascibili ma allo stesso tempo anche tanto dolce.

 Giorgio è sempre stato uno stronzo, uno di quelli orgogliosi, irrascibili ma allo stesso tempo anche tanto dolce

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27 settembre

Sono distratta questa mattina, al lavoro, in posta, dappertutto. Ultimamente ho trovato un nuovo lavoro nel raggio di pochi metri, dove sono stata assunta part-time in un bar.
La mattina vado a scuola e la sera lavoro.
È una di quelle giornate no, ho come il presentimento che sia successo qualcosa o che a momenti possa succedere.

Emily ma che dici, non essere sciocca.

Scacciai subito quel pensiero, a volte mi accorgo che sono davvero paranoica e quando Giorgio me lo ripeteva aveva proprio ragione.
Uscii dalla posta, il cielo era triste, grigio sembrava stesse per mettersi a  piovere, avrei dovuto mettermi subito al riparo sotto un portico o correre fino a casa.

Erano i rintocchi delle undici.
Stava quasi per smettere di piovere così mi diressi verso casa.

Giulio mi chiamò, per quanto fosse solo una conversazione telefonica percepii che era molto preoccupato e che stava chiedendo di vedermi.
D'impatto gli risposi che avrei dovuto tornare da Giorgio perché era già una sera che non lo vedevo.
Mi pregò, sosteneva che fosse una cosa davvero importante e che avrebbe potuto dirmela solo faccia a faccia.

Mi presentai all'ora stabilita, le mani sudate l'ansia addosso.

Vediamo per quale razza di scusa mi ha chiama Giulio e mi ha chiesto un appuntamento.

Si presentò in ritardo ma scusandosi.
Mi ricordava tanto Giorgio in alcuni modi di fare, parlare, riflettere.

- «Emily io ti devo parlare, è urgente» mi disse.
- «Lo avevo immaginato, me lo avevi già anticipato è proprio per questo che sono qui adesso» - gli risposi sorridendo.

- «Emily... io-io...» - si fermò, qualche lacrima stava colando sul suo viso, lo scossi implorandolo di parlare.

In quel momento mi venne in mente di tutto. Giorgio in ospedale, Giorgio che si era fatto qualche altra ragazza.

Era distrutto. Si portò le mani in viso in segno di disperazione.
Cercai di confortarlo ma non vi era nessun modo. Continuava a piangere a dirotto. Lo abbracciai e lui mi strinse più forte, sentivo il suo corpo così vicino, un brivido improvviso si manifestò in tutto il corpo, una specie di scossa.

Per un momento mi sentii come se lo conoscessi da una vita, come se mi ricordasse qualcuno. Una persona con la quale avevo avuto un rapporto molto intimo e con la quale mi ero sempre sentita al primo posto, sempre, in qualsiasi situazione.

All'improvviso sfiorandomi i capelli con una mano mi disse: «Giorgio- ecco lui... è morto» - quelle parole rimembrarono nella mia mente continuamente. Il mondo mi crollò addosso, in quel momento ebbi come la sensazione che il tempo si fosse fermato.

È difficile accettare qualcosa che non ti aspetteresti mai che accadesse

È invece era successo. Proprio oggi 27 settembre. Mi strizzai gli occhi e realizzai ciò che mi era stato appena detto.

Giulio face il possibile per rassicurarmi ma aveva già intuito che sarebbe stata solo una questione di tempo. Di abitudine.

Aveva capito che prima o poi sarei riuscita a comprendere meglio tutto ciò. Si fece da parte e andò in bagno. Nel frattempo la cameriera mi portò due panini, uno cotto e fontina e l'altro con aggiunta di pomodori ed insalata.

Aspettavo ansiosamente Giulio dovevamo ancora discutere sull'argomento. Me ne stetti lì da sola, con le gambe cavalcioni, gli occhi spalancati e lo sguardo fisso perso nel vuoto.
Avrei voluto sapere di più magari indagare anche sul perché era stato ucciso e perché la sera precedente non era ritornato a casa.

15 minutes later

All'improvviso Giulio tornò preoccupato e mi raccontò che...

All'improvviso Giulio tornò preoccupato e mi raccontò che

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SPAZIO AUTRICE

Ciao amatissimi lettori e buon mercoledì. 💘

Non perdetevi il prossimo capitolo mi raccomando. In seguito farò un sequel di questa storia, fatemi sapere cosa ne pensate, sapete che rispondo sempre ai vostri commenti e faccio sempre tesoro delle vostre opinioni.

Vi voglio bene.

Elisa💘

Solamente unico|Ⓜⓞⓢⓣⓡⓞ & Emily| [Wattys2017]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora