Dodici.

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«Non conta la distanza, ma la voglia di raggiungersi.»

Emily's Pov

Mi aggiravo per i locali alle due di notte. Le strade deserte, le mie visioni appannate, i miei occhi lucidi e il mio terribile mal di testa. Mi aggrappavo alla mia amica Ashley, poichè a malapena riuscivo a reggermi in piedi. Ridere era naturale, tutti lo facciamo quando siamo ubriachi, tutti provochiamo chiunque accenna dei sorrisi maliziosi, sebbene a volte non voglia ammetterlo.
Ero con le mie amiche, non ricordo di preciso in quale luogo sperduto, ma solamente che barcollavo e giravo nei quartieri più sperduti e incolti.
Ashley, mi disse che quella sera non smisi più di bere. Anche se penso, a dire la verità, ne avevo quasi la certezza, che fosse fattissima anche lei.

«Ashley, accompagnami al bar che devo prendere un'altra birra.»
La incitavo. La mia sembrava quasi una supplica. Volevo la mia corona extra.
Entrammo nel bar, Ashley prese la mia birra mentre io mi dirigevo verso il bagno. Durante il tragitto che percorsi, passai davanti ad una sfilza di persone, a volti privi di espressione, spenti. Già come quei bui quartieri poco illuminati di Milano. Camminavo il più velocemente possibile, ma mi girava la testa da morire.

Mostro's Pov

Quella sera avevo fatto un live a Milano.
Tuttavia, avevo deciso di pranzare, così entrai in un bar. Era affollato. Un casino totale, d'altronde era anche sabato sera.
«Bro, prendiamoci un panino e una birra, che ne dici?» Domandai a Giulio, che annui semplicemente facendo un cenno con il capo.
Stavo «cenando», nonostante fossero le due di notte, quando mi passò davanti una ragazza dagli occhi azzurri e i capelli biondo miele.
Aveva un'aria dispersa. Non si reggeva nemmeno in piedi.
Tentai di avvicinarmi per darle sostegno, la afferrai per un braccio e quando si voltò, la riconobbi.
Era lei. Emily. Era davanti ai miei occhi.

Dio possibile che anche da ubriaca marcia, potesse essere così figa?
Lei, non sa cosa suscita in me, cosa mi trasmette.

Aveva un toppino di quelli sbrilluccicosi da "sabato sera",'era tutto nero ricoperto di pallettes che le lasciava scoperta la pancia in modo da mettere in evidenza il piercing che aveva all'ombelico. Inoltre, indossava anche dei pantaloncini di jeans corti, e delle zeppe nere. Avrebbe potuto andare a letto con mezzo locale quella sera sia per il fatto che era ubriaca, ma soprattutto perché avrebbe fatto colpo su chiunque.

Guardava il soffitto percossa e talvolta rideva.

«Ma non è la ragazza dell'altra sera bro?» Mi domandò Giulio.

«Sì frate, è lei; guardala com'è conciata!» Gli dissi. Ero preoccupato. Per la prima volta m'importava di qualcuno oltre che a me stesso.
Forse non ero poi così menefreghista come pensavo o forse era semplicemente lei che mi faceva sentire così irrequieto.

La accompagnai in bagno per aiutarla, e per sciacquarle il viso, stava prorio male.
Si chinò davanti al WC dove vomitò di tutto e di più. Le reggevo i morbidi capelli e la aiutavo ad abbassare la testa, indirizzandola al centro in modo tale da non sporcare per terra, le alzai il mento.
Lei ingenua, sboccava e rideva.
La sua fronte era piena di sudore vomitava e diceva cose senza senso. Dio, avrei voluto patire io tutto il dolore che stava subendo lei in quel momento.

Usciti dal bagno mi ritrovai Ashley con una birra in mano

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Usciti dal bagno mi ritrovai Ashley con una birra in mano.
«Vai al diavolo.» Avrei voluto gridarle. «'Fanculo.»
Ma non feci nulla e lei mi guardava con quei suoi occhi verdi, intanto reggevo Emily prendendendola per il bacino.

«Vuoi una sigaretta Sally?» Le domandó in tono scherzoso l'amica provocandola. Non si rendeva conto del grave e pietoso stato in cui si trovavano. Ma io sì.
«Dio, non vedi come sta? Cazzo? E tu da amica di merda cosa fai? La fai sballare di più?»

Mi sa che le avevamo perse entrambe. Avevo questa netta sensazione e difficilmente mi svagliavo.

Uscii dal locale con Sally sottobraccio, intanto lasciai Ashley con Giulio. Non smisero più di guardarsi ininterrottamente, negli occhi alla "ricerca di chi fosse il più coraggioso" dei due a dire la prima parola.

*****

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Solamente unico|Ⓜⓞⓢⓣⓡⓞ & Emily| [Wattys2017]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora