Dicissette.

317 20 0
                                    

Certi legami sfidano le distanze, il tempo e la logica. Perchè ci sono legami che sono semplicemente destinati ad essere.

Emily's POV:

Alle quattro del pomeriggio ricevetti un invito ad una festa in maschera.
Ma la cosa bizzarra è che lo avevano fatto fatto passare sotto la porta.
Presi subito il telefono composi il numero e chiamai Mostro che dopo due minuti di attesa, finalmente si decise a rispondermi.

Cercai di decifrare la calligrafia furtiva e molto malcurata, ma che tuttavia, in fin dei conti sforzandomi un po' riuscivo a leggere.
Gli spiegai tutto, che avevo trovato questo biglietto dove veniva spiegato che sabato si sarebbe tenuta una festa in maschera, ovviamente si partecipava solo in coppia e tutti avrebbero dovuto indossare un costume ed anche una maschera.
Ero entusiasmata all'idea, inoltre sull'invito c'era anche scritto che ci sarebbe stato un buffet.

Ma la cosa che mi tormentava era proprio questa. Chi poteva avermelo mai mandato questo invito?

Pensierosa tra me e me, continuai a fare le mie cose fino a quando non sentii il campanello della porta suonare.
Andai ad aprire alla porta, ma quando aprii, non vi era nessuno, fino a quando non abbassai lo sguardo e vidi un mazzo di fiori. Erano delle camelie.

Ma chi mai avrebbe mai potuto mandarmele?

Entrai il mazzo di fiori in casa e li sistemai in un vaso con dei decori particolari, ma un pezzo di carta cadde per terra.

"Ho perso la testa, cercando di trovare la tua."

Chi poteva mai essere? Che pazzia era mai questa? Tutto ciò si stava facendo ridicolo e se era una presa per il culo, avrei dovuto capirlo all'instante.

Un altro biglietto viola passò sotto la porta e stavolta vi era scritto un papiro.

Ti amo.
Non lo dico così tanto per dire, per fare vedere agli altri che sono capace di amare anche io, lo dico perchè è vero. Non so per chi mi hai preso, forse per un apatico del cazzo che i suoi sentimenti non li esprime mai o forse per una ragazzo strano, di quelli che ridono per qualsiasi cosa anche se dentro sono morti e forse anche fin troppo permalosi. Beh voglio dirti che io non sono così. Lo posso sembrare all'esterno ma dentro di me sono un fottutissimo uragano di sentimenti, tutti confusi, che un giorno verranno fuori. So di non essere la perfezione, nessuno lo è, però posso sempre migliorare e magari, per te, diventare la perfezione. C'è da aggiungere che sono un paranoico del cazzo e che tutto quello che mi dicono su ciò che provi per me, io ne faccio un pensiero fisso. Sei diventata un qualcosa da cui, per la prima volta, non intendo scappare o tantomeno provarci. So che lotterò per te, per tenerti con me, per essere anche per te una persona da cui non vuoi scappare. Sarebbe assurdo scappare da te, scappare dall'amore che sei, scappare da una parte di me che definirei la più bella ed emozionante. Finisco col dirti che se non ci fossi stata tu a dare un senso alla mia vita io sarei uno stupido guscio vuoto che cerca con disperazione qualcuno che lo riempa.

Lo lessi tutto e una lacrima scese sulla mia guancia.
Alla terza volta non vi fu nessun messaggio, anzi, qualcuno aveva suonato al campanello.

Andai ad aprire e dinnanzi a me mi ritrovai Giorgio, che mi sorrise e successivamente mi abbracciò.

«Sei la mia vita», mi disse mentre mi sollevò in aria, facendomi sentire una bambina.
Una bambina smarrita, che aveva finalmente trovato qualcuno da amare, ma soprattutto finalmente qualcuno da cui essere amata.

«Sei una persona forte» gli dissi io, «Hai patito di tutto, ma nonostante ciò sei rimasto sempre lo stesso».
Le mie labbra facevano pressione sulle sue, «ti amo tanto, e tu non fai parte della mia vita, sei tutta la mia fottuta vita.»

Entrammo in casa e ci sdraiammo sul divano.
«Vedi Sally, sei l'unica persona che mi capisce, o meglio l'unica che si è sforzata di capirmi.»
Si accese una sigaretta e ne passò una anche a me.
Ero sovrapensiero, quale poteva essere la storia di Mostro? Credo che ancora non lo conoscevo alla perfezione, ma il suo passato non mi trasmetteva nulla di buono, ma solo tanta inquietudine.

Mostro's POV:

Avevo pensato di farle questo regalo presentandomi senza che sospettasse di nulla con dei fiori, ormai era almeno un mese e mezzo che stavamo insieme.
Già delle camelie mi sembravano un regalo perfetto per lei.
Avevo anche preparato una lettera dove le ripetevo tutti i miei sentimenti, ma anche quanto la amavo e quanto potesse essere fottutamente bella.
Avevo tanta paura quella sera, avrei voluto sparire. Volevo raccontarle tutto di me, chi ero davvero e la mia vera storia; ma avevo paura della sua reazione.
Avevo timore di quello che mi avrebbe risposto o di ciò che sarebbe accaduto in seguito.
Io infondo ci speravo, mi ero convinto, forse nel mio piccolo, che lei fosse diversa, che con lei tutto fosse differente e che Emily avrebbe capito e non mi avrebbe abbandonato nemmeno se le avessi rivelato le cose più crude e tristi.
Però ero sempre più convinto che in questo mondo fatto solo di infami e di ipocriti, lei fosse la mia unica salvezza.

Solamente unico|Ⓜⓞⓢⓣⓡⓞ & Emily| [Wattys2017]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora