17° Capitolo

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Torno a casa mia e Angela, che aveva accompagnato nostro figlio e la moglie, mi viene in contro e mi abbraccia.
"Pensavo di non dover più vivere queste cose."
Mi dice con le lacrime agli occhi.
"Nessuno pensava di doverlo fare."
Le rispondo cercando di consolarla.
Ci stacchiamo e mi prende per le mani.
"Dov'è il tuo anello."
Mi chiede.
"L'ho gettato via."
Le rispondo dopo aver esitato per un secondo.
"Perché?"
Mi chiede stranita.
"Perché sto diventato matto. Continuo a sognare i morti, e adesso ci parlo pure da sveglio. E poi loro vogliono che dimentichi."
Le spiego.
"Non sei matto. E poi dimenticare è un bene."
Mi dice.
"Come può essere un bene il dimenticare persone morte."
Le chiedo.
"Dimenticare non significa cancellare, ma ricordare senza provare dolore. Non ti stanno chiedendo di lasciarli indietro, ma di vivere, perché loro nono potranno fare."
Mi dice.
Annuisco e la bacio.
"Ti amo."
Le dico.
"Anch'io ti amo."
Mi risponde.

*un piccolo consiglio: accendere la musica qui affianco*           

"Anch'io ti amo."
Dice Angela ad Andrea.
Vanno in cucina e io li osservo parlare del più e del meno. Fare qualche battuta, qualche risata e per la prima volta Andrea sembrava felice e spensierato. Finalmente aveva capito.
Mi dissolvo in sfere di luce.
Mostro un immagine di me sdraiato per terra e sanguinante ad Andrea.
Andrea osserva la mia immagine. Si concentra prevalentemente sugli occhi.
Creo una forte luce proveniente dai miei occhi e quando la luce si spegne gli compaio di fronte.
*Andrea?*
Dice una voce.
"No, aspetta."
Mi dice Andrea mentre inizio a sparire.
*Andrea?*
Ripete la voce.
"Ti prego, aspetta."
Continua Andrea.
"Mi dispiace non aspettare ancora una volta, ma il nostro tempo è finito. Tanto tempo fa. Addio"
Gli dico.
*Andrea svegliati.*
Dice una voce prima di andarmene.
Riappaio in una foresta con molti alberi e una luce offuscata.
"Hai fatto quello che dovevi?"
Mi chiede Luca mentre mi osservava da dietro le spalle.
"Oh, si. L'ho fatto."
Gli rispondo con lo sguardo perso tra le lapidi del cimitero vicino alla foresta.
Rivolgo poi lo sguardo alla mia mano che tiene stretto qualcosa. La apro e osservo l'anello che avevo regalato ad Andrea.
All'improvviso inizia a brillare e si solleva a mezz'aria. C'è un esplosione di luce che attraversa tutta la foresta e l'anello cade nella mia mano.
"Luca vieni un attimo."
Gli dico.
"Si?"
Mi chiede.
"Sai, questo l'ho avuto in regalo da mia sorella per portarmi fortuna, poi io l'ho regalato ad Andrea. Adesso lo regalo a te."
Gli dico.
"Non posso accettare. È un ricordo di tua sorella."
Mi dice.
"Tranquillo. Non ha bisogno di un anello per ricordarsi di me."
Gli dice Bianca.
"Ok, ti ringrazio."
Lo prende e svanisce.
Io e mia sorella rimaniamo lì ad osservare la natura in un eterno secondo, mentre il mondo continua a girare e le persone continuano a vivere.

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