13° Capitolo

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Mi sveglio e mi metto seduto sul letto.
Ripenso e ripenso al sogno di prima. Al suo significato e alle parole di Luca. Non riesco a capirle. A capire niente. Rimango lì a pensare.
All'improvviso entra Angela.
"Amore. Come stai?"
Mi chiede.
"Confuso."
Le rispondo.
"Ehi, cosa è successo?"
Mi chiede preoccupato.
"Ho sognato di nuovo Luca, ma questa volta ero io a raccontare la storia della mia vita, da quando è morto ad adesso. E alla fine mi ha detto di avere pietà per i morti, ma per i vivi."
Le spiego.
"E cosa pensi voglia significare."
Mi chiede.
"Non lo so. Non so più niente."
Le rispondo.
"Ma sai di poter contare su di me, vero?"
Mi dice guardandomi negli occhi.
"Si."
"Meglio, comunque tra poco c'è la messa per Luca."
Mi dice alzandosi e uscendo dalla porta.
"Oh, è vero. Adesso arrivo."
Le dico.
Mi vesto e insieme ad Angela vado a messa.
La messa è noiosa. Il prete ripete sempre e solo parole già sentite e risentite.
Parole di giudizio per la sua omosessualità e parole di conforto per la famiglia per il suo attaccamento alla chiesa. Mi fa ribrezzo. Come può una persona parlare male di un'altra persona che non ha mai conosciuto? Ed in più come si fa ad odiare ancora le persone omosessuali? Soprattutto dopo che l'Europa ha salvato l'Italia dalla sottomissione da parte della Russia.
Ecco che anche il prette la nomina evidenziando l'inutilità dell'aiuto dell'Europa, naturalmente il prete è russo.
La messa finisce e noi usciamo dalla chiesa.
"Amore, io vado un attimo al cimitero."
Dico ad Angela.
"OK, ma non fare tardi che dopo abbiamo la festa di compleanno di Luca."
Mi dice Angela.
Vado nella cappella di famiglia di Luca.


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