"E quindi il colpevole era il dottore... e usava la nebbia per far comparire il "mastino" che in realtà era un normale cane dei proprietari del ristorante vegetariano" ripeto, e Sherlock annuisce. "Be' bravo..." finisco, con tono totalmente piatto. Lo so cosa pensate "i discorsi fra 'sti due finiscono sempre con frasi deludenti" e sapete una cosa? Avete perfettamente ragione, perchè le migliori conclusioni che ci siamo scambiati fino ad ora sono state: "io lo avrei risolto più in fretta" e "potevi fare di meglio" ... effettivamente non ci concediamo proprio niente ma almeno spesso ridiamo, e sul serio. Per cui: non dite in giro che siamo noiosi, al massimo possiamo essere protettivi verso la nostra posizione di "più intelligenti".
Adesso, in questo preciso istante, ci stiamo fissando. Ancora. Continuamo a... SBAM! La porta si apre piuttosto rumorosamente; io e il detective scattiamo in piedi, forse fin un po' imbarazzati: da dietro il legno, con le mani appoggiate sulla maniglia, compaiono John e Lestrade. Si guardano un attimo e il polizziotto fa cenno ad un John agitatissimo di parlare: "Sherlock! Mary è in ospedale! È stata male! Il bambino...non so cosa sia successo!" Il consulente investigativo lo guarda seriamente preoccupato mentre io faccio finta di niente.
Lestrade decide di prendere la parola: "Abbiamo scoperto dove abita la Johnson!" Ci informa. Questa volta io sorrido compiaciuta e dico: "Su andiamo a riprenderci le password, forse non ci servirà riuscire ad entrare nel cellulare..." vengo sorpresa dalle faccie di John e Sherlock totalmente esterrefatte: "Ma hai sentito o no che mia moglie è stata male?!" Domanda il dottore, col fiatone "Certo, non sono sorda" rispondo tranquillamente; Sherlock si gira verso di me: "Adler, potrebbe stare veramente male." Dice con un tono glaciale...ma con qualche incrinatura. Io continuo a non capire: "Ma quindi voi mi state dicendo che vorreste andare da Mary invece che ha prendere le password?!" non ci posso credere. Il detective mi fissa negli occhi, gli occhi che di solito non fanno trasparire alcuna emozione ora sono pieni di preoccupazione. Ci fissiamo per un lunghissimo istante poi muovo la testa su e giù dicendo: "Andiamo da Mary" Sherlock e John sono decisamente sollevati.
Mentre ci dirigiamo verso l'ospedale su un taxi, penso. Penso che Sherlock prova emozioni sul serio, che probabilmente anche io le provo e che mi sarei aspettata tutto dal detective ma non questo.
***
Arriviamo e John si catapulta fuori dalla macchina, Sherlock vorrebbe fare lo stesso ma io gli prendo il braccio: "Tu sei così preoccupato per Mary pur sapendo per certo che non è niente di così terribile: perchè?" Lui soppesa la mia domamda un secondo. Poi risponde: "Perchè, come hai visto, John è terrorizzato e Mary da sola non sarà capace di calmarlo" io faccio cenno di sì con la testa. Per quanto secondo me quella paura che ho letto nei suoi occhi era vera e non calcolata: forse il grande Sherlock Holmes era tanto preoccupato da non pensare.
***
Raggiungiamo John proprio quando sta per aprire la porta bianca. Mary sta bene come prevedevo: principalmente il dolore era derivato dallo stress ci spiega un'infermiera. Ora lei è li che ci sorride nel letto mentre il medico dice che potrà rimanere fino al parto.
Tutti, compreso Lestrade, che ci aveva seguiti, hanno un aria più rilassata. Naturalmente tutti a parte me.
Tiro il braccio di Sherlock con insistenza e spero che capisca, lui mi fissa un secondo poi comprende e dice: "Ora le password".
Prendiamo il primo taxi possibile e gli indichiamo l'indirizzo fornitoci da Lestrade. In meno di mezz'ora ci troviamo davanti alla casa gialla, con le persiane rosse. Naturalmente la porta è chiusa. Gli altri si trovano in difficoltà, domandandosi che fare. Io, ovviamente, ci avevo giá pensato: "Spostatevi!" Esclamo. Prendo la rincorsa e butto giù la porta con un calcio. Loro mi guardano sorpresi e rimangono immobili, escludendo Sherlock.
Nel frattempo io do un occhiata all'interno della casa piena di frustrazione: l'appartamento è totalmente vuoto.
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Sherlock contro Sherlock [in revisione]
FanfictionCosa potrebbe accadere se Sherlock incontrasse qualcuno che gli tenesse testa? E se quel qualcuno fosse una donna? Queste sono le semplici domande a cui il destino decide di rispondere. Non posso dire che ciò che accade nella storia renderà la vita...