graffiti

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Dopo la scoperta del coinvolgimento del "Cattivo" nel caso io, Sherlock e un John molto seccato ce ne eravamo andati senza troppi complimenti continuando a sogghignare.
Ora (cioè un paio di giorni dopo) ci stiamo dirigendo da questo "amico esperto di spray" e John non potrebbe avere un'aria più offesa di così.
Credo di aver capito che questo tale gli avesse mollato bombolette e tutto nello scappare da alcuni poliziotti e che John sia stato incolpato dei graffiti fatti su un muro. Ora sono sicura che la faccia troppo lunga: alla fine si è tutto risolto e non è andato nemmeno in prigione!
***
Arriviamo in una specie di galleria piena di graffiti dai colori sgargianti. Sherlock si guarda in giro poi ci indica un ragazzino magro con in mano una bomboletta e lo raggiungiamo. Lui si gira spaventato e ci vede: "Ciao, Sherlock! Da quanto tempo!" Spero proprio che sia bravo perchè se no gli salto al collo: cioè lo avete sentito? Che fastidio quella sua vocina stridula! "Fin troppo poco" risponde Sherlock facendomi ridacchiare (faccio in modo che il ragazzo se ne accorga per bene) "Ma ci devi dare una man..."driiiiiin...driiiiiin...il detective prende il telefono (di John) che sta squillando: "Alla prigione di stato? Arriviamo subito Lestrade...oh, non ti dispiace se portiamo un amico, vero?" E chiude la chiamata: "Andiamo" e ci tira verso l'uscita.
Ferma un taxi ed entra, fa per chiudere la portiera ma poi ci ripensa e mi lascia entrare: "Voi prendete il prossimo, ci ritroviamo davanti alla prigione di stato" esclama mentre il tassista mette in moto, rivolgendosi agli altri due.
Sherlock, dopo aver spiegato al tassista dove volevamo andare, si chiude nel suo palazzo mentale, mi viene naturale chiedermi a cosa stia pensando... ma subito decido di imitarlo e chiudermi in me stessa. Io rifletto sul caso anche se, devo ammetterlo, ogni tanto l'immagine di Sherlock che ride mi disturba.
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Riapro gli occhi un quarto d'ora dopo e trovo lo sguardo indefinibile di Sherlock fissato su di me, ma appena si accorge che lo ho notato rivolge la sua attenzione al finestrino diventando un po' rosso. Io sorrido.
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Arriviamo dopo ulteriori 5 minuti e presto ci raggiungono anche John e il tipo delle bombolette che, a giudicare dalle occhiatacce che si lanciano, hanno pesantemente litigato.
Lestrade ci fa strada in mezzo a decine di polizziotti che bloccano grossi uomini, non appena di scorge: "Per fortuna le prigioni sono state aperte proprio mentre una squadra di 20 agenti stava rientrando, se no avremmo I principali delinquenti d'Inghilterra a piede libero...ah, dimenticavo: ci sono ancora quei...numeri cirillici!" "Be', se in questa fuga c'entra il "Cattivo" la fortuna non c'entra: a quanto pare vuole dimostrarci di cosa è capace...ma perchè?" Dice Sherlock e io gli rispondo: "Probabilmente ci vorrà ricattare o semplicemente questo è il suo gioco" non mi sfugge l'occhiata compiaciuta del mio "collega".
Le iscrizioni sono in fondo a un corridoio circondato da celle.
Questa volta I numeri/lettere sono diversi: una O con un segno in mezzo, una B, la N al contrario e la S.
Chiamiamo Molly e il capo della prigione che 10 minuti dopo ci raggiungono: "C'è scritto: 9, 2, 8, 6" questa volta la dottoressa ha in mano una tavoletta con su scritti i vari segni.
Il capo-prigione ammette che quella era la password per aprire le varie celle e poi corre via, quasi imbarazzato.
Il ragazzetto, che finora ci aveva seguiti in silenzio, ora riceve il permesso di osservare la scritta: "Questa pittura mi pare si venda solo nel sud della russia: costa un occhio! Mi piacerebbe averla..." ma non gli permattiamo di continuare perchè ce ne andiamo tutti verso il 221B di Baker Street per dare la bella notizia a Lucy.

Sherlock contro Sherlock [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora