Il cellulare nero

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Direi che è passata circa mezz'ora da quando ho aperto gli occhi: è ora di alzarsi.
Aspetto che Sherlock (ancora preso nell'interessante avanti e indietro che compie lungo la stanza) si giri verso il muro, così che non possa scorgermi, poi mi stiracchio un po' -in modo veloce- e mi metto a sedere molto silenziosamente e repentinamente. Il detective sta per girarsi verso di me. Tiro la manica di John, per svegliarlo non molto gentilmente. Il suo aprire gli occhi azzurri di scatto, il colpetto che dà alla moglie, il derivante sobbalzo di Mary e lo sguardo eccitato di Sherlock avvengono contemporaneamente. Io mi concedo un sorrisetto per questa piccola scenetta.
Sherlock si catapulta letteralmente contro di me, con fin troppa foga per essere quello di cui tutti mi hanno parlato: "Non avevi un buon caso da parecchio, giusto?" Commento sornionamente e ascolto la mia voce, per capire se mi sono ripresa: la trovo un filino tremolante ma in definitiva priva di sentimenti. Fantastico.
Lui annuisce, senza dare peso alle mie parole e ribatte: "Perchè sei venuta qui?" Tono abbastanza glaciale: ecco che viene fuori il consulente investigativo che desideravo conoscere. Vuole cercare di rimediare alla foga iniziale con l'apaticità maggiore che riesce a tirare fuori per nascondere la sua voglia di casi, direi. Be', il mio di caso immagino gli interesserà. E parecchio.
Lo guardo e faccio un mezzo sorriso: "Perchè ho bisogno d'aiuto" rispondo tranquillamente, per quanto quell'affermazione mi punga nell'orgoglio. Dopo questa schietta spiegazione Holmes mi osserva attentamente presumibilmente per dedurre quanto più possibile da ogni mio aspetto e comportamento, ma ecco John che si intromette: "Immagino che Sherlock già sappia tutto di te ma io dovrei ancor..." lo interrompo, seccata dal suo comportamento ma divertita dalla sua ingenuità che io e il detective non abbiamo mai potuto avere: "oh, non credo"
Wotson rivolge un aria interrogativa all'amico che lo ignora alla grande "Bene, allora entrambi vorremo sapere chi sei e perchè hai bisogno del nostro aiuto" dice infine. Io soppeso la proposta e li guardo uno a uno, per conoscerli meglio. Sherlock è difficile da interpretare ma gli altri sembra che continuino ha parlarmi della loro vita. Mi presento verbalmente per coloro che non sono in grado di "osservare" (ed anche per Holmes, che questa volta si trova contro una delle sorelle Adler): "Voi conoscete Irene Adler, ho sentito..." fanno un cenmo affermativo: "Bene, io sono sua sorella minore: Christine Adler... Non per vantarmi ma mi definirei "la più intelligente" delle due". Lascio che la mia frase faccia effetto.
Sherlock non sembra scioccato, forse un filino sorpreso, come mi aspettavo. John fa bene la sua parte guardandomi con un aria da pesce lesso, Mary non conosceva mia sorella ma ne ha sicuramente sentito parlare infatti mi rivolge uno sguardo pensieroso.
Rispondo alla seconda domanda: "Ora, le cose importanti: mia sorella sta continuando a cercare informazioni per proteggersi, al solito. Come ben sapete è ciò che fa. Povera Irene. Ma sto già divagando... Io e lei siamo, dunque, andate ad un'importante festa per incontrare Non-so-chi che le avrebbe dato non-so-quale aiuto... o almeno, lei ci è andata per questo. Io cercavo da un po' una vostra conoscenza. Jim Morirarty. Come avevo saputo, si è recato a questo ballo. Doveva ricevere per poi distruggere un cellulare molto prezioso che necessitava assolutamente di scomparire per conto di qualcuno. Io gli e l'ho rubato, naturalmente e... Non è stata una grande idea... sono stata ferita e ora mi tocca venire da voi" evito di informarli del motivo per cui volevo l'oggetto e, per mia fortuna, Sherlock sembra non accorgersene: "Ora voglio solo consegnarvelo e tirarmene fuori" prendo un respiro poi continuo: "Questo cellulare -e tiro fuori dalla mia tasca un oggetto nero- potrebbe portare alla fine dell'inghilterra".
Forse sono troppe informazioni per John e Mary ma Sherlock ha compreso perfettamente la situazione, come mi aspettavo da lui, e pone subito la domanda più ovvia e più importante: "Che dati contiene quel telefonino?". È per questo che volevo incontrarlo. È per questo che mi piace, nella sua voca mantiene un tono di superiorità anche quando pone delle domande... proprio come me: "Tutte le password che puoi immaginare. Come ho già detto: abbastanza per mettere fine all'Inghilterra"

Sherlock contro Sherlock [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora