un pensiero

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Sono al 221B, Lucy è raggiante da quando ha saputo che abbiamo scoperto dove viene il "Cattivo".
Sherlock è in cucina e sta telefonando a Lestrade per sapere se possiamo identificare dove abiti il nostro uomo.
Io sono con la signora Hudson che ha deciso che dovevo assolutamente mettere lo smalto alle unghie (credo si annoi tutta sola qui) io pazientemente le avevo risposto che non lo avevo mai fatto, sperando di farla arrendere, ma lei si era impuntata e ora è davanti a me con varie boccete di tanti colori. Credo mi stia elencando le qualità di ciascuno, io mi limito ad annuire ogni tanto: la mia mente è occupata da un pensiero che stavo cercando di elaborare da prima. Mi era tornato in mente un particolare, un particolare di quando avevo rubato il cellulare, c'erano state troppe situazioni fortunate: Moriarty che mi sventola il cellulare davanti, l'i-phone lasciato incustodito sul tavolo mentre il consulente criminale era girato, il proiettile che mi colpiva il braccio invece del petto...era fin troppo improbabile che queste fossero tutte semplici casualità: ci ho messo decisamente troppo a capirlo, che stupida, stupida, stupida!!!
Perdo il filo dei miei pensieri quando mrs. Hudson tossicchia guardandomi con aria interrogativa: "Mmmh?" Chiedo, a intendere «Cosa?» lei mi guarda con aria sconsolata: "Ti ho chiesto quale colore preferisci" io do un occhiata veloce ai vari colori: ce ne sono decine di tonalità!
Feccio il sorriso migliore che mi riesce: "Scelga lei per me" la donna si illuminò: "Allora ti consiglio l'indaco" io accetto, confusa.
Cerco di scivolare via ma lei mi prende la mano e svita un tappo; io sbuffo: "È proprio neccessario?" "Sì, è neccessarissimo" Mi risponde, decisa.
In questo momento vorrei essere da Sherlock per illustrargli la mia teoria...neanche 2 secondi sentiamo la voce del detective dal tono tutto soddisfatto: "Abbiamo l'indirizzo, è stata una vera fortuna che solo uno degli abitanti venisse dal sud, si chiama mr. Morozov" quando spalanca la porta si mette a fissarci, io mi sento terribilmente in imbarazzo: "Mi ci ha costretta" e poi gli lancio uno sguardo che lascia intendere: «ti prego tirami fuori di qui» lui mi ignora e dice: "Ehm...se mi cercate sono a fare un giro" e così dicendo esce dalla stanza, sentiamo i suoi passi scendere le scale e poi il suono della porta che si chiude.
***
Quasi un ora dopo sono finalmente libera.
Sherlock non è ancora tornato cosí decido di uscire a cercarlo.
Lo trovo a un parco vicino a Shakspear Street, su una panchina, così mi siedo accanto a lui: "Sherlock devi sapere una cosa importante" il detective mi guarda sorpreso, solo dopo mi accorgo che, da come ho formulato la frase, sembra una dichiarazione così mi affretto ad aggiungere: "No, no non è come credi! Si tratta di Moriarty!" Quasi lo urlo. Lui cambia espressione da sorpresa a preoccupata, io vado avanti e gli spiego l'idea che mi era venuta in mente. "Tu credi che abbia fatto apposta, che ci stia tendendo una trappola?" Gli domando in fine: "Oh, questo è sicuro e noi ci cadremo in pieno" mi risponde.

Sherlock contro Sherlock [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora