Capitolo 2.

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Un leggero profumo di lavanda era nell'aria e il tiepido sole di fine settembre stava riscaldando la mia pallida carnagione.
Mi trovavo di fronte alla caffetteria del campus e stavo aspettando, da circa dieci minuti, l'arrivo di Zayn. La sua lezione era da poco giunta al termine e continuavo a girovagare con lo sguardo in attesa di vedere la sua chioma corvina tra la folla di studenti.

-Signorina, mi stava forse aspettando?- girai subito lo sguardo verso il ragazzo che aveva appena parlato.

-Esatto, la stavo proprio aspettando- replicai trattenendo una risata.

Quel giorno sembrava perfino più bello del solito: jeans neri, camicia blu dalla quale erano ben visibili alcuni dei suoi tatuaggi e sopra di essa stava indossando una felpa del medesimo colore dei jeans. Adoravo il suo stile, qualsiasi abito sembrava donargli.

-Potresti accompagnarmi in biblioteca? Ho bisogno di alcuni libri e vorrei passare altro tempo con te- inclinò leggermente la testa in attesa di risposta.

-Ti accompagno volentieri-

Pochi minuti dopo arrivammo alla biblioteca dell'accademia, luogo in cui non avevo ancora messo piede.
Zayn salutò con un cenno della mano e un sorriso la minuta donna che si trovava seduta dietro alla scrivania disposta all'entrata.
La stanza era imponente, alti scaffali colmi di libri riempivano l'intero ambiente e riuscivo perfino a percepire l'odore dell'inchiostro stampato su carta.

-Amethyst?- la voce di Zayn giunse alle mie orecchie quasi come un sussurro e tornai finalmente alla realtà. Ero rimasta incantata nell'osservare l'aerea circostante a noi.

-Sì? Scusa, ero distratta-

-Mi serve un libro intitolato "teorie sui colori" o qualcosa del genere, non lo ricordo esattamente. Un piccolo aiuto?-

Annuii alla sua richiesta ed entrambi ci avvicinammo agli scaffali della sezione intenti a cercare il libro di cui aveva bisogno.
Vedevo le sue lunghe dita vagare sul dorso dei libri leggendo rapidamente i titoli, cercai di concentrarmi e di imitare le sue azioni.

-Trovato- annunciai per poi sistemare meglio la borsa sulla mia spalla.

-Dove?- Zayn spostò lo sguardo dallo scaffale a me e mi sentii quasi in imbarazzo.

-Nel ripiano più alto, ma come puoi ben vedere dalla mia bassa statura non credo di poter arrivarci- le mie parole lo costrinsero a trattenere una clamorosa risata, ma la cosa non mi offese. La mia scarsa statura era un dato di fatto.

-Grazie, ora recupero il libro e andiamo altrove-

Il suo corpo si avvicinò al mio, sentii una delle sue grandi mani appoggiarsi con delicatezza sul mio fianco e mi ritrovai così schiacciata tra il suo corpo e uno degli scaffali.
Alzò il braccio e afferrò il libro con nessun tipo di fatica mentre io mi beavo tranquillamente del suo dolce profumo.
Zayn aveva un delizioso profumo, ma era qualcosa di indescrivibile a mio parere. Era dolce, ma non in maniera eccessiva, deciso e avvolgente.

-Possiamo andare, sempre se è di tuo gradimento l'idea di passare altro tempo con me-

Mormorai un timido sì in risposta, la sua vicinanza mi disorientava. Scordai perfino di chiedere quale era la nostra meta e lo seguii in silenzio per la maggior parte del tempo, con lui, sembrava non esserci bisogno di parole.
Lo vidi sedersi su una delle panchine sparse per il campus e con un gesto mi indicò di accomodarmi al suo fianco.

-Come sono andate le lezioni?- quella fu la prima cosa che mi passò per la testa, mi piaceva ascoltare il riassunto delle sue ore di lezione.

-Procedono bene e le tue?- buttò letteralmente lo zaino a terra e iniziò a cercare qualcosa nella tasca della felpa.

-Bene, ma non sono abituata a questo luogo e a volte mi perdo ancora tra le aule-

Una sonora risata abbandonò le labbra di Zayn a quella mia confessione, mai suono mi era sembrato più cristallino e leggero. Scosse la testa divertito prima di estrarre dalla tasca un pacchetto di sigarette dalla marca a me ignota, non lo avevo mai visto fumare.

-Sei così innocente e spontanea- aprì il pacchetto estrasse una sigaretta e afferrò anche l'accendino. Ero incantata dai suoi movimenti.

-Cosa intendi?- risposi qualche secondo più tardi.

Il suo sguardo vagò sul mio viso qualche secondo e in seguito portò la sigaretta tra le labbra accendendola.
Lo osservai aspirare il fumo con estrema calma mentre attendevo una risposta alla sua precedente affermazione.

-Ho una mia personale teoria e credo di poterla condividere liberamente con te- allontanò la sigaretta dalle labbra e mi scrutò per l'ennesima volta.

-Ti ascolto-

Un leggero sorriso comparve sul suo volto. Rigirò tra le dita il piccolo bastoncino ricolmo di tabacco e quel semplice gesto, fatto da lui, sembrava essere ricco di fascino. Qualsiasi sua azione sembrava affascinante, c'era qualcosa in lui di totalmente magnetico ai miei occhi.

-Tutto ciò che ci circonda è associabile ad un colore, anche le persone lo sono. Tu, però, sei un colore indefinito e non riesco ad identificarti- lo ascoltai con attenzione e rimasi sorpresa.

-Ed è una cosa positiva?- formulai quella domanda per poi appoggiare entrambe le mani sulle gambe, non avrei retto il suo sguardo in quel momento.

-Decisamente positiva, non riesco ad identificarti per un motivo ben preciso. Hai troppe sfumature e non riesco a coglierle tutte, per ora- la sua mano si posò sulla mia e le nostre dita si intrecciarono poco dopo.

-Tu che colore sei?- osservai le nostre mani unite e quel semplice contatto bastò per far battere il mio cuore più velocemente.

-Spetta a te scoprirlo-

Riflettei qualche secondo sulle sue parole, sarebbe stato interessante paragonarlo ad un colore. Lui che di colori ne aveva già abbastanza sulla pelle, i suoi tatuaggi erano ben visibili e ne era letteralmente ricoperto da quanto mi aveva detto. Avevo avuto occasione solo di intravederne alcuni sul petto e sulle braccia, ma lui aveva l'aspetto di un angelo e quei marchi indelebili creavano un contrasto quasi buffo.

-Sarà un'esperienza curiosa, ne sono sicura- replicai un paio di minuti più tardi.

-Io sono sicuro di altro, dato che siamo in vena di confessioni- la presa sulla mia mano divenne più forte e spostai il mio sguardo sul ragazzo al mio fianco.

-Cioè?-

-Lo sai tu e lo so io, tra noi c'è una sorta di connessione. Quando sono con te sento come una piacevole scossa. Hai uno strano potere su di me, Amethyst-

Sapevamo già entrambi che c'era qualcosa in più di una semplice amicizia, ma sembrava troppo azzardato provare a fare il passo seguente.

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Angolo autrice;
Salve lettori, non so in quanti seguono questa storia, ma ecco qua il secondo capitolo. Vi chiedo ancora di stellinare e commentare dato che ci terrei molto a scoprire i pareri su questa storia, grazie se lo farete!

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