Epilogo.

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Un anno dopo.

Controllo l'ora ancora una volta, sono ormai passati dieci minuti e del ragazzo che sto aspettando non c'è traccia.
Zayn è chiuso in bagno da almeno venti minuti e non ho idea di cosa stia facendo, io sono di fronte alla porta d'ingresso in sua attesa.

-Siamo in ritardo- sbuffo ancora nella speranza che il mio ragazzo si dia una mossa.

-Sono pronto, calmati- finalmente lo vedo uscire dal bagno e si avvicina per stamparmi un bacio sulla guancia.

-Cosa stavi combinando?-

-Sistemavo i capelli- risponde con il fare più naturale al mondo.

Roteo gli occhi leggermente e poi, finalmente, usciamo da quella casa.

Quel semplice appartamento è pieno di ricordi. Ricordi banali, importanti e anche brutti.
Abbiamo passato pomeriggi interi a parlare e altri a scambiarci di continuo baci, ci sono state giornate in cui non abbiamo fatto altro se non litigare anche se i nostri litigi non sono mai durati molto e tutti quei momenti riescono sempre a farmi sorridere.

Si può dire che ormai vivo praticamente nel suo appartamento, ma Zayn preferisce dire che è casa nostra. È dolce da parte sua, lui è dolce.

Questa sera siamo diretti verso casa dei miei genitori. È ormai periodo di vacanza e loro hanno affittato una graziosa casa nei pressi di Londra, in questo modo abbiamo passato tutte le festività insieme.
Questa serata, però, è diversa. È stata invitata anche la famigla di Zayn e lui, per la prima volta dopo molto tempo, è contento.

Zayn e il padre sono finalmente tornati a parlarsi. È successo qualche mese fa, eravamo a Bradford ed era ormai giunto il tempo delle presentazioni tra me e la sua famiglia. Era andato tutto bene, ma ancora oggi non so cosa abbia fatto riavvicinare i due. Zayn non me lo ha mai detto, si è sempre limitato a ringraziarmi e sorridermi.

-Amethyst, aspetta-

Il motore dell'auto è appena stato spento e io sono pronta a scendere, ma Zayn sembra meno pronto di me. Ormai ho imparato a conoscerlo e mi basta poco per capire il suo stato male, questa sera è nervoso e agitato.

-Che succede?- slaccio la cintura di sicurezza e lo osservo.

-Sei bellissima, tutto qui- alza leggermente le spalle e si morde il labbro.

-Oh, ma senti chi parla- ridacchio e mi allungo per dargli un bacio sulla guancia.

A quel mio gesto sembra rilassarsi e torna a sorridere allegro.
Appena scendiamo dall'auto mi circonda la vita con un braccio, mi piace quel contatto. Amo averlo sempre vicino a me.

Suono al campanello di casa e ad aprire è mia madre con Amber in braccio. È cresciuta davvero molto e somiglia sempre di più a me, adoro avere una sorella.

-Era ora, vi eravate persi?- chiede mia madre facendoci entrare.

-Colpa mia- replica subito Zayn.

Vedo subito Amber puntare le piccole e paffute mani verso il ragazzo al mio fianco. Ha poco più di un anno e mezzo, ma ha già una vera e propria adorazione nei confronti di Zayn e devo ammettere che lui la coccola molto.
È adorabile con i bambini, in un paio di occasioni mi sono persa ad immaginarlo un domani con i propri figli. Forse i nostri, ma io viaggio sempre troppo con la mente.

-Ti va di prenderla?- chiede mia madre osservando Amber sorridere.

Zayn annuisce e poi prende in braccio la piccola bambina, lei non esita a mettere le braccina intorno al suo collo e mi viene spontaneo sorridere a quella scena.

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