Capitolo 19.

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Doncaster, di nuovo. Più cercavo di scappare da quel luogo e più mi ritrovavo in quel territorio. Era assurdo, ma avevo ingoiato il groppo consapevole di doverlo fare per mia madre.

Cercai ancora una volta Mark con lo sguardo e lo trovai finalmente seduto su una delle sedie della sala d'attesa. Scattò in piedi come una molla e corse ad abbracciarmi, non lo vedevo da pochi giorni eppure ero sicura di sentire già la sua mancanza in parte.
Mamma era in procinto di partorire ed era quindi occasione per riunire la nostra piccola famiglia, ma Zayn si era aggiunto per accompagnarmi e sapevo che avrei anche dovuto fare delle presentazioni.

-Mamma dove è finita?- formulai la domanda osservandomi in giro, quasi nella speranza di vedere mia madre comparire dal nulla.

-Le si sono rotte le acque, dove vuoi che sia?- replicò Mark nervoso.

-Calmati è lei quella che sta partorendo, non tu. Doveva nascere tra due settimane- non ero pronta a quella notizia.

-Lo so, ma a quanto pare la bambina aveva fretta di uscire-

Sbuffai sonoramente a quelle parole e mi buttai a peso morto su una delle sedie presenti nella stanza.
Zayn era rimasto dietro di me per tutto il tempo. Teneva le mani nelle tasche dei jeans e mi stava fissando in preda all'imbarazzo, realizzai solo in quel momento di non averlo calcolato molto dopo aver varcato la soglia dell'ospedale.

Presi un respiro profondo e poi decisi di fare le presentazioni, Mark squadrò Zayn con aria curiosa e poi sentenziò a gran voce di essere felice di vedermi con un bravo ragazzo. Zayn, invece, tirò un sospiro di sollievo a quelle parole e si sedette al mio fianco cercando di calmarmi.

-Sei nervosa?- ero ormai totalmente appoggiata a Zayn e lui sussurrò quelle parole vicino al mio orecchio.

-Un po', mi spaventa l'idea di avere una sorella. Non voglio passi ciò che ho passato io-

-Andrà bene, ora ci sono io e supereremo insieme tutto quanto- le sue labbra si posarono sulla mia tempia e sorrisi per quel piccolo gesto. Sapeva sempre come farmi stare bene.

Mi addormentai poco dopo sulla sua spalla e fu svegliata da Mark, mi stroppicciai gli occhi confusa e portai subito lo sguardo verso Zayn. Perfino lui si era addormentato e la sua espressione tranquilla mi procurò un sorriso, ma Mark mi riportò subito la realtà.

-Tua madre vuole vederti, l'ultima stanza in fondo al corridoio e la trovi. Resto qui io, non preoccuparti- Mark sussurrò indicando Zayn al mio fianco.

-Lascialo dormire è più stanco di me- replicai per poi avvicinarmi al ragazzo al mio fianco e lasciargli un timido bacio sulla guancia.

-Va bene, ma ora vai-

Annuii prima di alzarmi e dirigermi verso la stanza in fondo al corridoio. Nessun rumore sembrava provenire da essa e varcai la soglia timidamente.
Mia madre era seduta sul letto con una bambina ben stretta tra le braccia, la vidi sorridere con lo sguardo puntato su di me. Alzai la mano in segno di saluto, non volevo produrre alcun rumore.

-Puoi parlare, tranquilla. Vieni a vedere tua sorella senza problema- mamma ridacchiò leggermente e mi avvicinai a piccoli passi a lei.

Mi avvicinai lentamente e puntai subito lo sguardo sulla piccola bambina stretta tra le braccia di mia madre. Abbracciai goffamente mia madre prima di sedermi sul bordo del letto e sospirare leggermente, non sapevo cosa dire in quel momento. Avevo sempre cercato di evitare la mia famiglia, ma di sicuro non potevo evitare quel momento.

-Non è strano tenere di nuovo una bambina tra le braccia?- formulai la prima frase sensata che mi passò per la testa.

-Direi di no, è come andare in bicicletta. Una volta imparato non puoi dimenticarlo-

-Mi dispiace non essere stata presente, ma non ero pronta a tutto questo- confessai in un leggero sussurro.

-Lo so, Amethyst. So che ora hai la tua vita e tutto il resto, ma io, Mark e questa piccolina ancora senza nome siamo la tua famiglia. Sarebbe bello essere più partecipi della tua vita-

-Ti presenterò Zayn più tardi, va bene?- quello poteva essere un bel modo per iniziare.

-Zayn?-

-Il mio ragazzo- risposi mordendomi il labbro in preda all'imbarazzo.

-Ti ha accompagnato lui fino a qui?- mia madre sembrava decisamente sorpresa.

-Sì, sono sicura che ti piacerà-

-Ne sono sicura anche io, ma ora che ne dici di dare un nome a tua sorella?-

Mia madre aveva avuto una folle idea, voleva a tutti i costi che fossi io a decidere il nome per mia sorella. Ciò mi era sempre sembrato piuttosto strano, ma forse lo riteneva un modo per farmi sentire più vicina alla piccola bambina che era appena nata.

Presi in braccio quella che era ormai giusto definire mia sorella e mi stupii nel vedere quanto piccola fosse realmente. Gli occhi chiusi e le manine serrate, era piccola ed indifesa. La osservai qualche secondo nel tentativo di impremermi la sua immagine nella mente.

-Amber, direi che è il nome adatto a lei- sorrisi osservando ancora mia sorella.

-Amethyst e Amber, mi piace-

Mi chiesi se sarebbe cambiato qualcosa in meglio da quel giorno.

-
Angolo autrice;
Ecco qua il capitolo 19, mancano ancora il 20 e l'epilogo alla conclusione di questa storia!

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