Capitolo 18.

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Le lezioni erano ormai riprese regolarmente ed ero tornata alla mia solita routine.
Una routine incredibilmente piacevole dato che Zayn era parte integrante delle mie giornate e con lui nei paraggi tutto sembrava più bello.

-Continuerai così per molto?-

Quel pomeriggio avevo trascinato Zayn con me al parco, ero intenzionata a fare alcuni scatti per le città e lui si era offerto di seguirmi. In quel momento, però, era appoggiato alla mia spalla e la sua vicinanza era fonte di grande distrazione.

-Volevo solo fare qualche foto- replicai mentre le sue mani vagavano sui miei fianchi.

-Lo so, ma così mi stai ignorando- Zayn rise appena e quel semplice suono bastò per farmi sorridere.

-Hai bisogno di attenzioni, piccolino?- lo canzonai, era divertente prenderlo in giro per i suoi modi. A volte era come un bambino alla ricerca di carezze.

-Ho bisogno di te, credo sia diverso-

A quelle parole lasciai perdere la mia intenzione di scattare foto e mi girai verso di lui. Zayn era sorridente, sembrava felice in quel momento ed era bello sapere che ero parte di quella felicita. Vedere il suo bel sorriso era tutto ciò che desideravo.

-Non hai idea di quanto tu mi renda felice- mormorai regalandogli un sorriso.

Prima di poter ottennere risposta lo squillare del mio cellulare divenne incredibilmente forte. Sbuffai prima di estrarlo dalla tasca e controllare il mittente della chiamata, sentii le forze mancare nel vedere il nome del mio patrigno illuminarsi sullo schermo.
Zayn non domandò nulla, si limitò ad osservarmi nel vano tentativo di capirci qualcosa.

Il mio patrigno fu schietto, mi disse chiaramente di dover correre a Doncaster mia madre era in ospedale ed era solo questione di ore. Un giorno al massimo, terminai quella chiamata letteralmente in preda al panico. Ciò non sfuggì al ragazzo di fronte a me.

-Amethyst sei sbiancata, ti senti bene?-

-Mi devi accompagnare a Doncaster, ti prego. Senza di te non ce la faccio- quella fu la mia unica spiegazione.

Ringraziai Zayn almeno una ventina di volte nell'arco di dieci minuti, non porse alcuna domanda e nel giro di poco eravamo già in direzione di Doncaster. Continuavo a tremare in preda all'ansia mentre Zayn teneva una mano intrecciata alla mia, sapevo che stava cercando di calmarmi.

-Amethyst?-

Eravamo ormai partiti da circa quindici minuti, tempo che avevamo trascorso in totale silenzio e fu proprio lui a rompere il silenzio.

-Sì?- risposi poco dopo e portando lo sguardo su di lui, era concentrato sulla strada.

-Cosa sta succedendo?-

Presi un respiro profondo e decisi di confidargli tutto quanto, per la prima volta in vita mia non sentii più il bisogno di nascondermi.

Raccontai di non aver mai conosciuto il mio padre biologico, era scappato via da me e da mia madre quando avevo pochi mesi. Fare il padre non era per lui a quanto pare.
Mia madre trovò presto un nuovo compagno, Mark, il mio patrigno. Era stato come un vero padre per me e all'età di sedici anni mi ritrovai a fare da damigella al loro matrimonio.

Tenevo a mia madre e al mio patrigno, ma avevo sempre avuto la sensazione di non essere ben voluta. Essere abbandonata dal proprio padre, anche se in tenera età, era stato un duro colpo che mi aveva perseguitato per gran parte della mia vita. Era una ferita non del tutto chiusa.

La "grande botta" arrivò qualche mese prima della mia partenza per il college. Mamma era incinta.
Era stato come un fulmine a ciel sereno e per quanto fosse una lieta notizia non l'avevo presa bene. Mia madre era ancora una bellissima donna e Mark era sempre stato un uomo dolce e amorevole, ma avevo paura che quel bambino subisse il mio stesso trauma. Ero scappata da Doncaster nel tentativo di dimenticare tutto ciò.

Non avevo idea di quanto tempo avessi impiegato per raccontare quella storia, ma le nostre mani erano restate unite per tutto il tempo e Zayn aveva intrecciato le nostre dita con dolcezza. Apprezzavo anche quei piccoli gesti.

-Devi aver sofferto molto, mi dispiace- quelle furono le sue uniche parole.

-Già, ma ora sto meglio. Mi dispiace non avertene parlato, ma questo è sempre un brutto argomento da affrontare-

-Oh, Amethyst. Abbiamo sofferto molto entrambi, ma ora capisco perchè non mi hai mai parlato di ciò- il suo tono era tranquillo e io tirai un sospiro di sollievo.

-Mi dispiace averti nascosto tutto ciò-

-Lo so, ma so anche che non è facile parlare di avvenimenti che in passato ci hanno ferito. Ora però ci sono io con te e non voglio vederti soffrire in alcun modo-

-
Angolo autrice;
Doppio aggiornamento anche oggi.
Come potete notare in questo capitolo si scopre qualcosa in più riguardo ad Amethyst e spero vi possa piacere.
Manca poco alla fine della storia!

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