Ottavo giorno
Quel giorno, in quel banchetto, erano stati invitati entrambe le famiglie, i Tomlinson e gli Styles.
Era tutto troppo perfetto.
Louis, ragazzo ricco, abitante di Londra, era circondato da altri ragazzi ricchi, ovviamente non ricchi quanto lui.Harry si guardò in giro e gli sembrò di essere stato tagliato fuori dal mondo, puntò prima lo sguardo su Gemma, che stava parlando con un ragazzo biondo, poi guardò le sorelle di Louis che stavano giocando fra di loro; i suoi genitori, che come ogni persona normale, nel loro mondo, parlavano solamente di affari e poi Louis, che rideva e sorrideva ad ogni ragazzo lì presente.
Non gli si volle avvicinare perché temeva di far sospettare del loro stesso strano rapporto, ma quel che provava non aveva niente a che fare con l'ira, anche se ammetteva che un po' irritato lo era.
Harry non riuscì più a trattenersi quando tirò il braccio di Louis violentemente verso di lui, in modo che si girasse e lo notasse.«Ma che fai Harry?» chiese Occhi Blu, più che stranito.
«Non voglio che sorridi a quei ragazzi» gli disse.
Il ragazzo liscio si guardò intorno per poi prenderlo nel polso e trascinarlo via con lui.Quel posto era gigantesco, ma l'unico posto in cui sapeva di poter avere un po' di privacy, fu il bagno dei disabili, anche perché al banchetto, nessuno aveva le sedie a rotelle. Con determinazione si diressero lì.
Occhi Blu mentre si appoggiava sul lavandino, gli urlò «Ma che ti prende?!»
«I-io, io davvero non lo so» rispose Harry camminando avanti ed indietro. «Mi dà fastidio che parli con quelle persone» concluse massaggiandosi la nuca.
«Tu sei geloso» disse il liscio.
«Oh no, no no no, non sono geloso» provò a negare strabuzzando gli occhi.
«Sì che lo sei» insistette.
«Solo un pochino, Lou» ammise abbassando lo sguardo.Il liscio ebbe così il bisogno di averlo fra le braccia, lo voleva tenere a sé per fargli capire che non era interessato a nessuno di quei ragazzi, così che, per dimostrarglielo, cambiò le posizioni.
Harry era appoggiato al lavandino e lui, lui di fronte al suo corpo.«Cosa vuoi fare?» gli chiese sorridendo.
«Voglio dimostrarti che adoro quando fai il geloso» ribatté porgendo le mani al riccio e dopo avergliele prese, li mise sulle sue spalle. «Ora mi abbasso per farti un pompino, Harry» gli disse guardandolo negli occhi. «Ma sappi che tu mi piaci, e che quello che facciamo, per me, non è più uno scherzo» finì di dire.Occhi Verdi strabuzzò di nuovo gli occhi per la sorpresa, il ragazzo che l'aveva accolto in casa, gli aveva appena detto di piacergli. Non era felice, di più.
«Piaci anche a me, Lou» gli ammise.
Il ragazzo appena citato si abbassò di fronte alla vita di Harry, mettendosi poi in ginocchio. Circumnavigando il suo bacino, gli fece calare i pantaloni, fecero così la stessa fine i suoi boxer.
Louis prese il membro con l'intera mano e cominciò a massaggiarglielo.
Glielo ammirò quasi come se fosse un tesoro, e dopo, sentendolo abbastanza eccitato, ne accelerò il movimento.
Harry ansimò, e fu poesia per le orecchie del più grande. Continuò a muovere, quando dalla cappella vide finalmente un liquido pre-seminale, volendo assaggiarne il sapore, lo leccò.
Leccò la lunghezza prima di prenderlo tutto in bocca, forse per renderlo più morbido. E quando vide il liquido fuoriuscire ancora una volta, lo ingoiò sentendo quanto lo sperma stesse uscendo fitta.«Louis, Dio mio» sussurrò Harry.
Quest'ultimo per aiutarlo con i movimenti cominciò a muovere il bacino in modo circolare, per poi sbatterlo contro il volto del liscio per un paio di volte.
Se avessero un giorno fatto del sesso, Harry, in quell'istante pensò che sarebbe stato qualcosa di divino, perché diamine quanto entrambi si stavano eccitando.
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17BLACK (Larry Stylinson)
Fanfiction«Che stai facendo?» chiese Harry, sedendosi accanto a lui. «Cancello la cronologia, i miei genitori non devono vederlo» rispose. Harry di scatto gli prese il polso destro per poi lasciarlo andare quando «Aspetta un attimo» disse. «Che devi fare?» gl...