Quinto capitolo

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Quindicesimo giorno

I due giovani erano sdraiati sul letto di Louis, con quest'ultimo che aveva il suo computer portatile poggiato alle cosce.
La casa era vuota, ma per sicurezza, chiusero la porta a chiave.
Come scusa ai genitori per non essere andati con loro al museo dell'arte contemporanea, ebbero un presunto forte mal di pancia causato dalla pasta mangiata per il pranzo.

Louis scorreva nella sua galleria delle foto per far vedere al riccio, le sue foto di quando era ancora un bambino.
Ogni tanto ridevano e si regalavano dei sorrisi per la felicità, che entrambi erano nel sapere di avere qualcuno con il quale poter condividere i propri momenti.

Passando poi alle scene imbarazzanti delle loro vite, cominciarono a stuzzicarsi facendosi il solletico ai fianchi dell'altro.
Harry, di scatto, prese il computer e scrivendo con la tastiera "Porno gay" guardò Louis eccitato.
Il liscio incredulo disse, ridendo «Non mi dire che ne vuoi vedere un altro».
«Proprio così, Sweetcheeks»

Come veniva a loro di chiamarsi con quei nomignoli così altamente ridicoli, e allo stesso tempo così dolci?
Comunque, cercando nella pagina trovata un buon sito, ci fu una parola di cui Harry non sapeva il significato, che gli fece poi aggrottare la fronte.
«Rimming?» Lesse ad alta voce.
«Non sai cosa sia?» Ribatté il liscio fissandolo stupito.

Harry negò con la testa, e qualche secondo dopo aprì la pagina.

L'icona del video erano delle natiche su cui era poggiato il viso di un uomo con la lingua di fuori, intento a leccare la parte del buco del lato B.

«Tu, tu pensi di essere disposto ad essere, mh, leccato?» Gli chiese Louis, sovrastato dalla vergogna.
«Mh, penso di sì» Gli rispose nascondendo l'imbarazzo.
«Quindi potremo provare?» Disse netto.
«S-sì, mh, credo»
Il riccio prese in mano il computer ed alzandosi dal letto, si diresse verso la scrivania per appoggiarci quel mezzo, mantenendo però l'icona del video.

Ogni volta che i due ragazzi dovevano fare qualcosa di quel tipo, non sapevano come doversi comportare, ma quella volta, Harry, ebbe il coraggio di fare la prima mossa togliendosi del tutto i pantaloni.
Così, entrambi già eccitati, si trovarono sul letto, uno di fronte all'altro in ginocchio.
Louis, per essere un poco romantico, lo baciò quasi formando un arco con la schiena del più piccolo, tenendolo per il bacino con entrambi le mani.
Le sue dita gli sfilarono i boxer per poi prendergli con tutta la mano la lunghezza.
Pochi secondi dopo, lo stava già masturbando. E dalla bocca del riccio uscirono ansimi a dir poco eccitanti.

«Va bene se ora ti sdrai?» Gli chiese Louis, sussurrandoglielo sulle labbra.
Harry, senza ribattere, si sdraiò sul letto.
Il liscio, baciando l'interno coscia, gli aprì delicatamente le gambe.
«Ora rilassati, ok?» Si assicurò.
Continuando a masturbarlo, diresse la mano destra davanti all'apertura del riccio.
«Pensi di essere pulito?» Gli disse guardandolo. «Nel senso, non hai malattie, vero?»
«N-no, no, certo che no Lou» Rispose subito, pensando anche a quanto fosse bizzarro il fatto che glielo avesse chiesto.
«Ok, se ti faccio male, per favore, dimmelo»
Harry gli sorrise e rassicurandolo gli accarezzò la guancia, dicendogli poi «Vai, amore»

L'aveva chiamato amore? Davvero?
Louis rabbrividì e non poté trattenersi che si lanciò su di lui per poterlo baciare di nuovo.

Rimettendosi comodo per il preliminare, si leccò l'indice per poi stuzzicare l'apertura del ragazzo sotto di lui. Quest'ultimo, con un movimento violento, gli tolse la mano dal suo membro e cominciò a masturbarsi da solo.

Era il paradiso per Louis.
E stava godendo, godendo per quello a cui stava assistendo.

Harry fece una smorfia quando, il liscio, infilò tutto l'indice all'interno del buco.
«Ti faccio male?» Gli chiese preoccupato.
«Sì, ma continua, ti prego»

17BLACK (Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora