Quarantesimo giorno
Erano passati tre giorni da quella specie di dichiarazione, erano passati tre giorni quando il countdown per il matrimonio di Louis era stato attivato.
Ovviamente non erano giorni felici, non erano buoni giorni come effettivamente i due ragazzi si auguravano che fossero.
Il loro unico bisogno era quello di sentirsi, di esserci, di continuare ad amarsi. Ma era sbagliato quello che facevano, perché saltare, o evitare qualunque accenno per iniziare un discorso riguardante il matrimonio, non aiutava assolutamente l'andamento della loro relazione. Ed Harry, senza scrupoli, ogni volta si alzava dalla tavola del salotto, ed un "Non ho più fame" rimbombava sempre nell'intera stanza.
Quei tre giorni erano stati anche giorni per cui Anne rifletté molto, dalla festa iniziò a sospettare qualcosa, ed i suoi pensieri si fecero vivi quando sia Harry che Louis, iniziarono a comportarsi in modo ambiguo.
Erano buoni amici, continuava a pensare, ma non avrebbe mai capito che tutto quello che facevano era rinchiuso tutto nella loro stanza, scacciò ogni pensiero, quando quel giorno, Jay si alzò dalla tavola più sicura che mai e cominciò a parlare.«Come ben sapete Louis si sposerà fra poco più di un mese, Louis, figlio mio, passerai i prossimi dieci giorni in un hotel fuori Londra insieme ad Eleanor così che vi organizziate nel modo giusto» disse lei, sospirò per poi continuare «Deve essere tutto perfetto». La donna, sentendo gli occhi puntati solo su di lei, prese il coltello e forchetta con nonchalance e si mise a tagliare quello che era il pollo cucinato dalle domestiche.
Anne, con serietà e preoccupazione, osservò la reazione del figlio, e lui si irrigidì abbassando lo sguardo, quasi volle alzarsi dalla sua sedia e scappare come faceva sempre, ma sembrava essersi trattenuto, teneva in mano il fazzoletto di pezza che cominciò a tremare, così, la donna, cercando di collaborare dichiarò «Harry» gli sguardi si spostarono sull'altra donna, per poi «unisciti a Louis».
La mente di Anne si illuminò quando, quei cinque minuti dopo, intravide sguardi e mani sotto il tavolo.E capì davvero che quei due nascondevano qualcosa.
E lei avrebbe fatto di tutto pur di scoprire cosa.*
In quella limousine l'aria stava diventando troppo pensate, i giovani, ovvero Harry, Louis, Gemma, Lottie e Niall, erano gli unici presenti.
Harry era elettrizzato, il fatto che avessero dieci giorni liberi a loro disposizione lo eccitò fin troppo. Forse Louis, durante quelle settimane avrebbe passato più tempo con Eleanor, e avrebbe persino dormito con lei, tanto che il volto del riccio si rabbuiò di scatto al solo pensiero di un Louis abbracciato ad una ragazza, era brutto, tanto brutto.
Il liscio notò il suo cambio d'umore, d'istinto porse la sua mano sul suo ginocchio ed iniziò ad accarezzarglielo, i ragazzi si guardarono, ed innocentemente si sorrisero.
«Dove dormirò?» si preoccupò il riccio.
«Nella mia stanza» gli rispose netto.
«Ma non possiamo, Eleanor deve-»
«Nella mia stanza, Harry» ribadì.Niall e Lottie quegli ultimi giorni avevano cominciato a conoscersi meglio, e forse, forse fra di loro sarebbe nato veramente qualcosa, ma a Lottie, comunque, non sfuggiva nulla.
«State insieme?» chiese e tutti gli occhi vennero puntati su di lei.
«No, io ed Eleanor abbiamo decis-»
«Intendo voi due, tu ed Harry state insieme?»
Era il caso di risponderle? Di dire che, Dio Santo, si amavano alla follia, ma che non potevano fare nulla? Dovevano anche dirle di quella loro relazione segreta che si sarebbe poi spezzata quando il fratellone si sarebbe sposato e l'altro se ne sarebbe tornato a New York? Era un gran casino, e quel giorno, Louis decise che lei doveva sapere la verità.
«Sì» disse, facendo strabuzzare gli occhi a Niall.
«Perché non sono sorpresa?» chiese ironicamente la bionda sorridendo.
«Che vuoi dire?» disse Gemma.
«L'avevo capito, basta guardarvi Dio mio» ed effettivamente aveva ragione, non avevano neanche notato di come la loro posizione fosse ambigua. Harry, era poggiato al finestrino, ma il suo braccio sinistro cingeva le spalle del più grande, mentre la mano di Louis, infatti, ancora accarezzava il ginocchio del suo ragazzo.
«Perché non ti ribelli, Lou?» disse lei con voce triste. «Lou, tu puoi farlo»
«No, non posso farlo» quella volta fu lui ad abbassare lo sguardo.
Lottie riusciva a capirlo perfettamente, trovò inoltre inutile la sua domanda, lei era stata, appunto, la prima a volersi ribellare, ma anche lei cadde tra i passi dei genitori poco dopo. Perché sì, Jay e Mark erano degli psicopatici, e se avessero fatto un sondaggio su chi salvare fra i soldi e i figli, loro avrebbero risposto sicuramente i soldi.
«Però non mi sembra che tu voglia cambiare idea, Lottie» disse comunque il fratello sorridendo ed alzando lo sguardo indicò il biondo.
«Ci stiamo conoscendo» ribatté lei guardandosi attorno.
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17BLACK (Larry Stylinson)
Fanfiction«Che stai facendo?» chiese Harry, sedendosi accanto a lui. «Cancello la cronologia, i miei genitori non devono vederlo» rispose. Harry di scatto gli prese il polso destro per poi lasciarlo andare quando «Aspetta un attimo» disse. «Che devi fare?» gl...