Ottavo capitolo

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Trentaseiesimo giorno

«Buongiorno fidanzato»
«Buongiorno a te, fidanzato» ricambiò il ragazzo liscio sorridendogli. «Da quanto sei sveglio?» gli chiese.
«Da un'ora penso» rispose tranquillamente l'altro ragazzo.
«E che ci fai ancora a letto?»
«Ti guardavo»
I due ragazzi si osservarono intensamente, avevano due paia di occhi così ipnotizzanti che rimasero altri minuti lì a tacersi.
«Almeno oggi non mi hai morso» cercò di sdrammatizzare il liscio.
«Cos'hai detto?» sorrisero. «Ti mordo ora, se vuoi»
Il morso sul braccio di Louis si fece più stretto, tanto che il segno dei denti rimase lì addirittura per ore.

Louis, poi, capovolse di scatto le posizioni mettendosi a cavalcioni sul suo ragazzo.
Iniziò a strusciarsi su di lui intanto che lo stava baciando su tutto il corpo. Gli lasciò persino un succhiotto più che evidente vicino al capezzolo destro.
Entrambi con dei rigonfiamenti nei propri boxer, cominciarono a sentire il tutto stringersi un po' troppo, così, con un gesto della testa, Louis scese da Harry ed insieme cominciarono a masturbarsi a vicenda nel sol guardarsi attuare quei movimenti.
Gemiti e ansimi che uscivano dalle loro bocche, ma una cosa che non vollero pasticciare ancora di più furono le nuove lenzuola cambiate la mattina precedente dalla domestica spagnola. Così, oltre alle seghe, si fecero dei pompini, ciò che definirono perfetto dopo tutta quell'attività.

Si sdraiarono stanchi con respiri affannati.
Era passato un mese e mezzo dalla loro storia, sentivano entrambi di essere pronti per il passo successivo, ma non vollero parlarne in quel momento, era da poco, poi, che si ammisero di amarsi a vicenda, forse non sarebbe stato il caso.
I ragazzi scesero dal letto e scegliendo entrambi dal proprio guardaroba, cominciarono a parlare da una cabina all'altra senza guardarsi.
«Ieri ti ho sentito, Harry» disse il ragazzo liscio provandosi un pantalone elegante.
«Cosa hai sentito?»
«Hai detto di amarmi» continuò Louis.
«Beh, pensavo fosse il momento giusto» sentì la voce del più piccolo avvicinarsi sempre di più, tanto che se lo ritrovò di fronte appena si girò di 180 gradi.
«Vatti subito a vestire, Styles» urlò divertito per la figura tutta nuda che aveva di fronte.
«E se non volessi?» rispose il riccio facendo un sorriso provocante.
«Harry, vai via da qui, ti prego» disse ridendo.
«Ti porto via con me Tommo»
Harry, come un giocatore di football, lo prese dalle gambe mettendoselo sulla sua spalla destra, il ragazzo sopra di lui agitava le gambe sempre di più, tanto che sentì, ad un certo punto, il vuoto quando Harry lo tirò nuovamente sul letto.
«Che vuoi farmi?» gli chiese Louis.
«Tutto quello che vuoi tu, amore»
Il bacio che si scambiarono due secondi dopo fu veramente poco casto, si sentirono i suoni delle loro labbra unirsi come in un puzzle, le loro salive che si mischiavano in una sostanza quasi di buon sapore.
Fino a quando sentirono la porta bussare, restarono cinque secondi a fissare quella tavola di legno, quando si accorsero che il più grande era l'unico fra i due che indossava i vestiti anche se ormai stropicciati, mentre il più piccolo, senza vergogna, era ancora totalmente nudo.

Con la voce pacata e bassa, Louis, cercando di calmare gli animi, disse «Ok, tu fingi di cercare ancora qualche vestito da indossare mentre io apro, ok?»
Il più piccolo, agitato, si diresse velocemente verso il suo guardaroba, se non prima di scambiare un bacio a stampo al suo ragazzo.

Louis aprì la porta quando di fronte a sé si ritrovò Phoebe e Daisy.
«Piccole, che ci fate qui?» disse lui, inginocchiandosi.
«Madre ha detto che dovete scendere perché fra qualche ora faranno entrare gli ospiti» disse Daisy, la biondina.
«Sì, arriviamo subito» disse lui, assicurandosi che i loro vestiti fossero di una buona qualità.
«Lou?» lo chiamò Phoebe.
«Mh?» la guardò.
«Ragazze? Scendete» ordinò Gemma che era sbucata dal nulla.
«Una cosa sola Gemma» implorò la castana.
Gemma con la testa fece segno di approvazione.
«Chi ti ha morso sul braccio, Lou?»
«E poi perché hai questa macchia sul collo?»
«E poi perché hai i capelli disordinati?»
«Di solito li hai ordinati, ma che hai fatto fratellone?»
Le bambine cominciarono a fare domande su domande, sia Louis che Gemma non capirono più niente, tanto che alla quarta domanda, Gemma prese entrambe le mani delle bambine chiacchierone e disse loro sussurrando alle loro orecchie «È arrivato Theo, il nipote di Harry e Niall, andate a salutarlo»

17BLACK (Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora