Sesto capitolo

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La loro fu solo fortuna, la persona che avevano davanti era la sorella di Harry, la persona più affidabile e dolce di tutta la famiglia.
«Dio mio ragazzi» sospirò lei «vestitevi e parliamone» continuò uscendo dal bagno. Chiudendo poi la porta, si sentì un «Vi aspetto in camera vostra».

I due ragazzi scesero da quella piattaforma che era la vasca, finirono di asciugarsi e guardandosi si sorrisero, nonostante fossero preoccupati per quello che sarebbe stato detto a loro.

Gemma era perplessa, sbalordita, non sapeva cosa fare, e da sorella maggiore, doveva assolutamente comportarsi da persona matura.
Con le unghie fra i denti cominciò a chiedersi per quale motivo fosse successo tutto quello. Perché? Come? E quando?
I ragazzi, insieme, entrarono in camera e la ragazza puntò immediatamente lo sguardo sulle loro mani intrecciate.
«Sedetevi» disse lei, indicando il letto più grande. «Ora spiegatemi, che cos'è tutto questo?»
«Non ti è chiaro, Gemma?» rispose il fratello cercando di sdrammatizzare.
Si sentì come una sorella non rispettata, lei aveva bisogno di sapere, doveva.
«Perché?»
«È successo, Gè» rispose di nuovo.
La ragazza sentii il sudore colare per le tempie, non aveva davvero nessun motivo per stare così, ma sentiva, solamente guardandoli, che quello che avevano stava diventando qualcosa di troppo serio.
«I nostri genitori stanno per tornare dalla riunione, non so cosa stia succedendo fra di voi, ma ragazzi, per favore, ricordatevi di chi siete» disse sedendosi sulla sedia di fronte alla scrivania «ricordatevi da quale famiglia provenite, e soprattutto, pensate bene a quello che fate» terminò.

Il riccio si alzò dal letto, e mettendosi dietro di Gemma cominciò a blaterare «Staremo attenti, davvero» cercò di rassicurarla.
«Non vi impedirò di stare insieme, non vi impedirò di fare quel che fate, perché siete giovani ed avete bisogno di conoscere la vita, come dei ragazzi normali-» sospirò prima di continuare «-perché voi sapete che fate parte di due famiglie contro tutto questo, pensateci bene ragazzi»
Gemma si alzò dalla sedia, si diresse verso la porta ed aprendola, si sentirono le voci delle gemelle entrare in casa. Uscì dalla stanza lasciando i due ragazzi assaliti dall'ansia.

Louis si perse nei suoi pensieri, ma tutto quello che aveva in mente, era il fatto che potessero scoprirli. Cosa sarebbe successo? Era la prima volta che ci stava pensando davvero, la prima volta che pensava a delle possibili conseguenze, ad una possibile separazione. Si sentì vuoto al solo pensiero di essere lontano da Harry, lo conosceva da quindici giorni e si sentiva già così affezionato.
Cominciò a tremare, tutto quello cominciava ad essere pericoloso, non solo per le loro prime esperienze, ma per quello che stava nascendo.
Si stavano innamorando, e non era un bene, non per loro, non per i loro cuori.

«Louis» lo chiamò il riccio. «Andrà tutto bene, capito?» gli disse avvicinandosi a lui.
Il ragazzo liscio lo accarezzò sulla guancia, guardandolo in quelli che erano i suoi occhi blu, cominciarono a scendere delle lacrime; un pianto così innocente per tutta la paura che aveva dentro. Il fatto è che non voleva perderlo, non poteva perderlo, cosa gli sarebbe successo poi?
Il riccio si sentì responsabile di tutto quello che stava succedendo che, tenendolo dietro la nuca, lo abbracciò teneramente. I loro respiri andavano all'unisono, e se solo li avessero visti in quel modo, tutti di primo impatto, avrebbero capito che fra di loro c'era amore, non un'amore qualsiasi, un'amore vero. Puro.
La spalla di Harry era bagnata dalle lacrime del più grande, se stava succedendo tutto quello era, certamente, colpa sua e dei dubbi sulla sua omosessualità. Si sentì veramente stupido a continuare a fingere, mentire, entrambi volevano gridare al mondo quanto loro due si fossero affezionati l'uno dell'altro, di quanta fiducia avessero l'uno per l'altro, e nessuno sarebbe riuscito a separarli, neanche una disgrazia.

Ma Louis ci pensò molto in quegli ultimi giorni, perché avevano creato un rapporto insano, un rapporto che faceva male. Un rapporto che stava diventando una dipendenza, tutto quello che faceva, girare in giro per Londra, stare con la famiglia, uscire con qualche bella ragazza, era diventata una cosa off-limits da quando nella sua vita era entrato Harry Styles.
Louis era il più grande fra i due, ma probabilmente anche il più immaturo, il più emotivo. Ma a quel punto doveva comportarsi come avrebbe fatto un vero Tomlinson. Avrebbe mollato quel seme d'amore, prima che fosse cresciuta una bellissima rosa rossa.

17BLACK (Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora