"Dov'eri eh?" Sbraita Giò. Questa volta sono davvero nei guai. Perderò tutta la sua fiducia, questo è sicuro.
Che devo fare ora? Confesso o mento spudoratamente? Penso che dire il vero sviluppo dei fatti sarebbe la cosa più giusta da fare.
"Con Neymar..." mi guarda con disprezzo. D'altronde non posso meritare altro.
"Torno a New York", non ci credo, vuole veramente lasciarmi qua. Questa volta non mi perdonerà.
"No Giò, tutto ma questo no", la supplico. "Mi hai preso in giro, cazzo" continua "di nuovo."
Mi sento un mostro, un lurido mostro. "Scusa, ti prego resta, sei tutto ciò che ho", tento di convincerla afferrandole un polso.
"Mi prendo una pausa okay? Sto qui, però per una notte e un giorno alloggierò in un altro hotel", be' già qualcosa.
Questa specie di relazione che ci lega deve sparire, o ci rimetto l'amicizia con Gioia, che è la cosa più importante.
La lascio da sola a preparare un borsone, con una maglietta e un paio di leggins. Ora sono sicura che resterà via per poco.
Dopo qualche minuto -in cui sono rimasta a guardare il nulla- sento suonare il cellulare.
Afferro il mio iPhone dal comodino. Neymar. Ma che cazzo vuole ora?
Porto l'aggeggio all'orecchio. "Jenette?" "Sì" dico fredda, spero che capisca che non sono in vena.
"Possiamo...vederci?" "Ney, ho rischiato di chiudere i ponti con Gioia, per colpa tua!" Lo accuso giustamente."Ora non riversare tutto su di me, cazzo sei tu che hai accettato l'appuntamento", spiega.
"Scusa se sono scontrosa è che...ho paura. Ho paura di perdere tutto ciò che ho. E che mi è rimasto. Gioia." Ma perché devo giustificarmi?
Nessuno deve sapere gli affari miei. "Puoi venire? Domanda. "Dove abiti?" Esclamo esausta.
"Già lo sai, dopo la rotatoria, imbocchi la destra e sei lì, una villa sperduta nel nulla" dice ridacchiando, e mi aggiungo anche io.
Cazzo. Io non ho una macchina. Il taxi mi costerà un patrimonio, ma ne vale la pena per arrivare da lui.
Suono al campanello, sento abbaiare Scott che però appena mi vede si calma.
Quando mi aprono il cancello, mi salta addosso. Amo questo cane. Non ne ho mai avuto uno, mia madre era allergica.
Però é sempre stato il mio desiderio costante. E ora che vivo da sola, be' non posso permettermelo con il mutuo da pagare."Jen!" "Vedo che sei di buon umore", sghignazzo come una bambina.
"Entra dai", mi accompagna su per le scale, che ormai sono familiari. Fin troppo, mi ritrovo a pensare.
"Allora, che devi dirmi?" "Intanto...ti presento Davi", esordisce mentre il piccolo sbuca da dietro di lui. Com'è carino, è un amore!
Ha i capelli biondi e gli occhi profondi, come quelli di papà. Troppo penetranti.
Il bambino accenna un sorrisetto mentre mi stringe la mano. Okay ho deciso, voglio un figlio.
"Davi puoi andare, Tiff ti aspetta fuori" lo incoraggia Neymar. Si nota lontano un miglio, quei due hanno un rapporto bellissimo.
Data la costante assenza della moglie, loro hanno stretto un legame fortissimo.
Una volta uscito il figlio, Neymar avanza verso di me. Sempre di più. Diminuendo la nostra distanza.Avvicina improvvisamente la testa alla mia, sussurra al mio orecchio. "E ora ci diamo dentro, piccola" a quelle parole mi sento avvampare.
Merda. Che effetto mi fa. Afferra il mio polso, mi trascina sul letto, io sotto di lui.
Vuole sempre avere il controllo della situazione...ora gli faccio vedere io. Capovolgo la situazione, io a cavalcioni sulla sua intimità.
Comincio a strusciami su di lui e la sua evidente eccitazione. Chiude gli occhi, come per godersi il piacevole momento.
Poi si risveglia dallo stato di trance. Scivola via da sotto di me e in un nanosecondo lo ritrovo con il volto all'altezza del basso ventre.
Sfila i miei leggins attillati con facilità. Ci sa fare. Questo è ovvio.
"Tutto bene?" Chiede giustamente. "Oh...sì certo" mento.
Non posso dirgli 'cazzo mi stai facendo bagnare in un modo assurdo, ovvio che non va tutto bene!'.
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Be mine ≫ n.j.
FanfictionEra una vacanza perfetta. La mia vacanza perfetta. Almeno fino a quando non mi sono trovata faccia a faccia con quel ragazzo. Non avrei mai pensato che avrebbe preso parte alla mia vita. C'è voluto tanto perché fosse possibile, e tanto ci vorrà per...