capitolo 2. Sballo e brutti ricordi

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Il giorno successivo.

Mi sveglio prima del previsto, mi preparo per andare a scuola, dopo aver finito  di prepararmi, noto che  ho ancora mezz'ora di tempo,  così decido di mettere in ordine quel caos nella mia stanza. I vestiti sono sparsi per terra, sulla sedia della scrivania, scarpe buttate di qua e di là, i libri sono sul pavimento, si sono una tipa strana, i libri sono sul pavimento perché di solito studio seduta sul tappeto. Mia madre bussa alla porta e dice dal corridoio "Jasmine, svegliati!"
"Mamma già sono sveglia, ora scendo a fare colazione." Non ricevo nessuna risposta, così prendo lo zaino per la scuola, e busso alla porta di mio fratello entro dicendo "buongiorno fratellone." 
"Ehy Jasmine,  sono in bagno."
Ogni camera ha il suo bagno, raggiungo mio fratello, la porta è aperta e lui si sta facendo la barba, lo guardo molto attentamente con tutta quella schiuma in faccia,  scoppio a ridere,  lui si gira verso di me "che ridi?"
"Hahahaha lo sai che sei più bello se esci così di casa? Hahah."
Mi guarda "ah si? Ma davvero?"
"Sì haha"
Prende il barattolo della schiuma in mano e si avvicina, capisco le sue intenzioni e cerco di scappare,  ma non riesco a sfuggirgli,  d'altronde lui è più alto di me, con due falcate mi raggiunge,  mi prende tra le braccia, cerco di fermarlo "Eric no ti prego, hahahaha."
Mi riempie la faccia di schiuma e io non smetto di ridere e la mia risata contagia anche lui,  dopo che ha finito la sua opera dice "vieni a guardare allo specchio come sei più sexy."
"Mai quanto te hahah." Mi trascina con sé vicino allo specchio, entrambi guardiamo il nostro riflesso e scoppiamo a ridere come matti.
Nostra madre irrompe nella stanza "ragá ma che state cambiando?"
Eric: "mamma vieni in bagno guarda Jasmin quand'è bella! Hahahaha"
Gli faccio la linguaccia.
Mamma ci raggiunge ci guarda prima stupita e poi scoppia a ridere, "aspettate ci vuole una foto ora."
"Okay, tieni má falla con il mio cellulare." Annuisce,  prende il cellulare e ci scatta un paio di foto.
Mi riconsegna il telefono dicendo "su dai pulitevi la faccia e scendete a fare colazione."
"Okay."
Ci lascia soli, Eric finisce di radersi e io mi pulisco la faccia e raggiungo mia madre in cucina  mangio il mio latte con i cereali, poco dopo scende anche mio fratello, mangia in silenzio dopo di ciò,  salutiamo nostra madre e andiamo in macchina per raggiungere la scuola, mentre siamo in macchina dico "Eri stasera vado in discoteca con i miei amici."
"Va bene, ma stai attenta."
"Okay,  come va con la tua ragazza?"
"Mmh..."
"Mmh... cosa?"
"Jas credo che non sia la mia Ariel."
"Cooosaa?"
Distoglie per un'attimo lo sguardo dalla strada per guardarmi in faccia, annuisce.
"Sì, ho saputo alcune cose su di lei, e poi per lei provo solo attrazione fisica."
"Cosa hai saputo?"
"Non mi va di parlarne. Cosa mi consigli di fare?"
" Se queste cose che sai sono brutte devi parlargli, oppure lasciarla, però se provi solo attrazione fisica per lei, non credi che dovresti mettere fine a
questa storia?"
"Mmh... si forse hai ragione,  ci penserò, grazie Jas"
Gli do una pacca sulla spalla e rispondo "di niente fratè"
In macchina regna il silenzio, ognuno immerso nei propri pensieri... dopo circa dieci minuti arriviamo a scuola,  scendiamo dalla macchina e ognuno si dirige verso il proprio  gruppo di amici.
Raggiungo, Noemi Andrea e Giacomo,  come mi vedono sui loro volti spunta un sorriso. 

Noemi: "stasera cosa ti metti?"
"Non saprei, solito! "
Il mio solito sarebbe un jeans, camicia o maglietta, accompagnato da un giubbino di pelle oppure una giacca.
"Non mi dire che vuoi venire in discoteca,  in jeans? "
Guardo i due ragazzi, per fargli capire che mi trascinassero via da quel discorso, per fortuna suona la campanella, sono stata salvata da quel fastidioso suono che dà inizio ad una nuova giornata noiosa ad ascoltare i prof. Che spiegano le loro materie pallose.

....

È un ora che sto in bagno,  mi sono fatta una doccia, e ora sto cercando di domare la mia chioma, alla fine opto per una treccia laterale,  esco dal bagno in intimo e mi recò in camera a revisionare il mio armadio,  cercando di indossare qualcosa di carino per una serata in discoteca,  prendo un jeans nero un po strappato qua è la è un top bianco di seta, guardo sotto al letto per vedere le scarpe che devo indossare, sarei tentata di prendere le converse, ma prendo delle decoltè che nemmeno pensavo di avere.  Afferro il mio giubbino di pelle e scendo in cucina, dove trovo mio fratello che mi sta aspettando per accompagnarmi. Come mi vede mi fa una radiografia, " bene Jas stai benissimo, come sempre."
"Grazie fratellone,  ora andiamo."
"Certo."
Durante il tragitto siamo entrambi molto silenziosi, si sente solo la musica che si propaga attraverso la radio. 
Dopo pochi minuti arriviamo davanti alla discoteca, scendo dalla macchina ringraziando mio fratello e dicendogli che a ritorno mi avrebbero dato un passaggio i miei amici. 
Andrea Giacomo e Noemi,  già sono arrivati e mi stanno aspettando, come sempre faccio sempre tardi,  mi salutano con un abbraccio, Noemi indossa un  vestito e guardando il mio abbigliamento mi rivolge un occhiataccia.
Andrea: " su dai ragazzi entriamo."
Noemi: "si andiamo."
Ci dirigiamo verso il buttafuori ci squadra da capo ai piedi e ci fa entrare. 
La musica è a tutto volume,  potrebbe spaccarmi  i timpani,  le persone sono scatenate al massimo e ballano come degli schimpazè, l'odore dell'alcool mi invade le narici,  ero in uno stato di trans mentre contemplavo ciò che mi circondava.
Giacomo mi riporta alla realtà dicendo "Jas, vieni a bere qualcosa?"
Urlo per farmi sentire "Okay" tutti quanti andiamo al bancone, prendiamo qualcosa ovviamente di alcolico,  tragungiamo i drink, che subito fanno effetto sui nostri corpi, ordiniamo altri quattro giri,  non siamo proprio sobri ma abbastanza da reggerci in piedi,  decidiamo di scatenarci sulla pista. 

...

Sono le 3.00 del mattino e mia sorella ancora non è arrivata a casa,  sono rimasto sveglio per tutta la notte, sperando che aprisse quel maledetto portone.  La chiamo al cellulare ma non risponde,  il mio istinto iper protettivo da fratello maggiore sta prendendo il sopravvento. 

Guardo distrattamente il display del cellulare e noto 80 chiamate perse da Eric, ma credo che abbia le allucinazioni per il troppo alcool che ho bevuto, così non ci faccio caso,  vedo che forse sono le 3.00 del mattino. 
Dico ai ragazzi con voce impastata; "andiamo a bere un'ultimo drink e poi andiamo a casa sono le tre."
Noemi; "hahaha si andiamo a bere e poi bei ragazzi andiamo a casa a ruzzolare nelle coperte."
Andrea; "hahahaha Noemi da ubriaca sei peggio da normale."
Andiamo a bere l'ultimo drink, barcollando,  dopo di chè raggiungiamo l'uscita.  L'aria fresca della notte ci investe, scompogliandoci i capelli.
Giacomo; "ma come torniamo a casa?  Siamo tutti sbronzi!"
"Potremo chiamare Eric."
Noemi: "si chiamalo."
Tiro dalla tasca il cellulare,  fatico un po a trovare il nome di mio fratello, ma alla fine riesco nel mio intento, dopo pochi bip bip, Eric risponde; "Jasmine dove sei?  Che cosa è successo?"
Rispondo con voce biascicosa "hahah sto bene,  vienici a prendere."
"Okay, arrivo."
...
Dopo del tempo indeterminato  arriva mio fratello,  ci guarda tutti con sguardo trovo, poi si avvicina a me " stai bene?"
"Sì,  andiamo a casa!"
"Okay, salite tutti in macchina."
Mi afferra per un braccio e mi trascina con se in macchina.
Sprofondiamo nei sedili.
....

Mi sono addormentata in macchina, mentre mio fratello accompagniava i miei amici ognuno a casa propria.
Qualcuno mi prende in braccio, balbetto, "Eri Eric sei tu?"
"Sì."
Mia sorella è in uno stato pietoso, puzza di alcool, quando parla biascica appena l'ho vista in quello stato avrei voluto prendere a calci tutti i suoi amici. Non riesco a non pensare se gli sarebbe successo qualcosa,  la colpa sarebbe stata mia, perché non sono un bravo fratello.
Si è addormentata durante il tragitto, ora siamo arrivati a casa la prendo in braccio e la porto dentro. 
Le tolgo i vestiti e la metto a letto,  dormo con lei stasera, se ha bisogno di me durante la notte e io non sarei qui a prestarle aiuto.  Mi sentirei ancora di più uno schifo di come mi sento. 
Prima di addormentarsi dice: "Eric ci siamo divertiti un sacco in discoteca,  abbiamo ballato e bevuto, però non mi sono divertita come dovevo perché non c'eri tu, non so il motivo,  forse perché da piccoli abbiamo sempre condiviso tutto."
Ecco, si avevamo condiviso tutto sin da piccoli dai giochi alle uscite con gli amici alle cazzate, si questa forse era una delle volte in cui non sono uscito con lei. Non siamo solo fratelli ma anche amici e  nemici...

Mi sento in colpa perché quella maledetta volta che non volli uscire con lei,la ritrovai rannicchiata in un angolo della strada insanguinata.  Non so spiegarvi l'emozioni che provai in quel momento,  solo se ti è capitato di vedere una persona al quale vuoi bene,  combattere tra la vita e la morte capirai il dolore che io provai in quel momento.
Qualcuno aveva abusato di lei e l'aveva lasciata li per terra insanguinata, quando riprese conoscenza non parlava e non mangiava è stata per mesi che non rivolgeva la parola a nessuno,  io cercavo di parlarle e lei mi rivolgeva solo i suoi silenzi. 
Flashback
Entro nella sua stanza come tutti i giorni,  mi siedo sul letto affianco a lei, cerco di toccarle i capelli ma lei si sposta,  vederla così mi fa male il cuore ed è tutta colpa mia se l'avessi accompagnata, ora questo brutto incubo non sarebbe successo.
Inizio a parlare "Jasmine scusa, è tutta colpa mia se ora sei in questo stato, odio me stesso per non averti protetto come dovevo,  non me lo perdonerò mai, per il fratello ingrado che sono.  Perdonami."
Una lacrima mi solca il viso.
"Io ti voglio un mondo di bene,  non sentire le tue risate le tue parole, mi fa davvero male, non sopporto più questo silenzio!  Rivoglio indietro la mia sorellina."
Mi alzo dal letto, vorrei urlare e spaccare qualcosa, sto per uscire dalla stanza quando sento la sua voce dopo tanto tempo. " Eri"
Mi giro verso di lei e la guardo con un sorriso "non hai colpe,  per quello che è successo, e sei il fratello migliore del mondo."
Mi riavvicino di nuovo a lei, sorrido e piango allo stesso tempo. "Ti prometto che non ti succederà  più niente, ti proteggerò da tutti e tutti fosse l'ultima cosa che faccio. Ti insegnerò la box così sai dove colpire se ti trovassi in difficoltà. Posso abbracciarti?"
Annuisce
Avvolgo le miei braccia intorno ai suoi fianchi, sussurro al suo orecchio "perdonami, mi sei mancata sorellina."
"Anche tu."
Per un'attimo avevo pensato che non si sarebbe più ripresa...
Fine flashback

Ora la storia si stava ripetendo, e io non lo avrei permesso una seconda volta...

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