Lacrime

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Dal capitolo precedente.

Entro nella doccia e inizio a piange, le lacrime si mescolando con l'acqua, non ho mai pianto per un ragazzo, questa è la prima volta che capita.  Volevo che le cose andassero diversamente..

Faccio un sospiro, cerco di riordinare le idee. 'Perché devo lasciar stare? Chi ha detto che due persone per parlare si devono conoscere?  Ah ma a me che importa? Io voglio che il nostro rapporto non si dissolve.'

Mi vesto in tutta fretta, esco dal bagno come un fulmine.
"Eric cena fa tutto quello che vuoi,  ma devo fare una cosa, a dopo."
Non ha nemmeno il tempo di rispondermi, che già sono fuori dalla porta.

Cammino per strada mi fermo ogni volta che passa qualcuno a chiedere, se conoscono il tipo della foto, che gli sto facendo vedere. Inoltre chiedo se sanno dove potrei trovarlo. 
Sembro un segugio,  non mi importa cosa pensano le persone di me, forse che sono una stalker,  forse un agente del FBI,  forse pensano semplicemente che io sia pazza, non mi importa.
Girerò per tutta la regione, guarderò in ogni angolo di ogni strada, se sarà necessario mi calerò anche nei tombini. 

Sono due ore che vago per la strada, senza trovare il ragazzo, con gli occhi azzurri. 

Stanca,  mi siedo su una panchina,  ormai non so nemmeno dove sono, credo che mi sono persa.
Una signora si siede affianco a me, io sono triste.
Signora: "ehy ragazzina perché sei triste?"
La guardo un po, dicendo ma questa che cazzo vuole?  Mica le ho chiesto qualcosa? Meglio se mi calmo.
"Sto cercando una persona, ma non riesco a trovarla."
"Ti piace?"
"Non credo che starei qui a cercarlo, allora."
"Giusto, fammi un po vedere com'è sto ragazzo."

Per la centesima volta, tiro il cellulare della tasca, e mostro la foto del ragazzo ad un'altra persona diversa.
La donna appena vede la foto dice; "Ma è il mio vicino di casa!"
"Davvero?"
"Sisi,  su dai vieni."

Forse questa donna è il mio angelo,  sono felicissima di averla incontrata, altrimenti starei ancora chissà dove a girovagare.
...

Arrivo davanti casa di Josh, ho una paura matta di suonare il citofono,  nella mia mente si stanno susseguono milioni e milioni di pensieri, sto sudando freddo,  quasi come se stessi andando al patibolo.  
Titubante suono il campanello,  viene ad aprirmi una signora con i capelli scuri e ha gli stessi occhi di Josh.
Signora: "Come posso aiutarti?"
Parlo a raffica; "Ehm... scusi signora buonasera, mi chiamo Jasmine, cercavo suo figlio, cioè Josh "
La donna di fronte a me sorride "Prego entra, io sono Emma piacere."
"Piacere."
"Mio figlio è in camera sua, sali le scale e gira a destra."
C'è questa non mi ha mai vista e mi fa girovagare per casa come se niente fosse?!
"Signora ma lei non mi conosce nemmeno e già si fida di me? E se fossi una ladra? Una non so cosa..."
"Hahaha i ladri non vengono a bussare alla porta, e poi nessuna ragazza ha bussato alla mia porta con quell'aria triste e  poi come hai detto il nome di mio figlio, ti si sono illuminati gli occhi. Se riesci a sciogliere mio figlio, ti meriti un premio."
"Vorrei tanto riuscirci, ma credo che la cosa non andrà a buon fine,  io cercavo di sciogliere lui ma lui ha gelato me..."

Salgo le scale, davanti alla porta del ragazzo c'è un cartello a lettere cubitali "Siete pregati di non disturbare!"
Busso leggermente alla porta.
Ricevo come risposta "mamma lasciami in pace"
Entro in camera e Mr occhi di ghiaccio è accovacciato sul letto,  appena mi sente entrare, alza la testa, non avrei mai voluto vedere ciò, i suoi occhi sono pieni di lacrime e il volto è rigato da esse.

Non so, vi è mai capitato di vedere una persona e provare le sue stesse emozioni?  Come se fossimo attaccati a quella  persona da un filo invisibile, e qul filo ci conduce le  sue stesse emozioni, dolori...

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