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Cammino senza dare nell'occhio tra le vetrine della gioielliera, con il cappuccio della felpa in testa e le mani in tasca. Allungo una mano per prendere una collana senza farmi vedere da nessuno e la metto velocemente in tasca. Continuo a camminare finché un bracciale e un paio orecchini non attirano la mia attenzione. Sono della Swarovski.
Ancora meglio.

Tento di aprire la vetrinetta ma scatta l'allarme. In fretta e furia li metto in tasca e scappo via. Mentre corro sento la sirena della polizia. "Merda" penso. Cerco in fretta e furia un nascondiglio, un vicolo ceco è l'unica cosa che trovo.
Meglio di niente. Vado li e mi nascondo dietro ad un cassonetto. Sento i passi dei poliziotti e trattengo il respiro evitando di fare ogni singolo rumore. Ma ovviamente la fortuna va a farsi fottere. Sbatto con la schiena ad un altro cassonetto facendo un rumore assurdo quando il coperchio si chiude e il poliziotto si gira verso il vicolo. Mi alzo e incomincio a correre. Per un momento credo di farcela, ma poi qualcuno mi prende e mi sbatte contro una macchina. Perfetto.

-Signorina Mitchell la dichiaro in arresto per tentato furto- dice il poliziotto mentre mi mette le manette e mi fa entrare nella macchina. E chi la racconta questa a mio fratello. Di nuovo.

Arriviamo in centrale dopo una quindicina di minuti. Mi fanno scendere e mi scortano gentilmente dentro. Si fa per dire. Mi hanno strattonata come un cavallo.
-Ha il diritto ad una telefonata- dice una altro sbirro seduto alla scrivania.
Afferro la cornetta e chiamo mio fratello.

-Fratellone è successa una piccola cosa. Ti metterai a ridere quando te la racconterò- dico cercando di sdrammatizzare. Lo sento sbuffare. Probabilmente adesso si sta passando una mano tra i capelli e sta picchiettando le dita sul tavolo.

-Non vedo l'ora di ridere allora- dice tenendo un tono molto serio.

-Sono alla stazione di polizia- dico per poi mettermi a ridere falsamente.

-Kirsten Elizabeth Mitchell- odio quando mi chiama con il mio nome per intero. Lo fa quando è molto arrabbiato.

-Christian Alexander Mitchell- e so che anche lui lo odia. Ma farlo arrabbiare di più peggiorerà le cose quindi smetto di ridere.

-Mi vieni a prendere?- chiedo facendo la voce da cucciola. Lo sento sbuffare e dire qualcosa. Penso che ci siano i suoi stupidi amici. Che tra l'altro sono dei gran fighi. Comunque tornando a noi, sento dei rumori di sotto fondo.

-Arrivo tra venti minuti. Per favore evita di insultare le guardie, come l'ultima volta- dice e poi chiude.

-Ha fatto?- mi chiede una guardia. Annuisco e poi entro nella cella che mi stava aspettando. Entro e mi siedo sulla panca. Odio questo posto. È tutto grigio e poi non posso neanche fare pipì in pace. Ma dico io un po' di privacy, no eh? Non voglio far sapere a tutti che sto andando a pisciare. E che cazzo. Comunque come promesso mio fratello, dopo venti minuti, fa la sua entrata con i suoi amichetti.

-Dico io, riesci a stare fuori dai guai per un giorno? Un solo fottutissimo giorno?- dice esasperato mio fratello dai capelli lilla. Ho preso da lui la passione di tingermi i capelli. Lo facciamo insieme e sempre dello stesso colore.

-Il fratello di Mitchell?- gli chiede un agente. Lui annuisce trucidandomi con lo sguardo. Faccio una risatina.

-Devo informala che sua sorella verrà portata in carcere- dice e per poco non mi affogo.

-Carcere?!- strillo insieme a mio fratello. Ora si che so cazzi.

-Ragazzi tenetemi prima che strozzi mia sorella- dice e loro obbediscono intimoriti. Mio fratello è una iena quando si incazza, ed io ho seriamente paura.

-Andiamo Alexander tranquillo- cerco di sdrammatizzare ma lo faccio solo incazzare di più. Complimenti Kirsten.

-Stai zitta Kirsten. Te lo meriti. Dopo tutto quello che hai fatto- dice scuotendo la testa. Non posso credere a quello che ho sentito.

-Quanto dovrò stare chiusa la dentro?- chiedo mangiandomi le unghie.

-Uno, due, forse tre....- lascia in sospeso la frase. Bastardo.

-Mesi?- chiedo speranzosa. Lui scuote la testa.

-Anni- dice e se ne va seguito dagli altri. Vedo Christian girarsi di scatto verso di me. Indietreggio più che posso. Sicuramente adesso mi vuole morta.

-Andiamo Chris lasciala stare. Se lo sarà anche meritato ma adesso ha bisogno di te al suo fianco- parole sante Mark. Dovrebbero farlo santo, riesce sempre a tranquillizzare mio fratello quando si incazza con me. Tra l'altro sarebbe un santo davvero figo.
Vedo mio fratello fermarsi e guardarmi dritto negli occhi.

-D'accordo- dice e se ne vanno lasciandomi li come una stupida.
Le guardie rientrano ridendo e scherzando tra di loro. Quanto li odio.

-Mitchell preparati per la tua nuova casetta- mi dice uno di loro cercando di sputtanarmi. Pff illuso.

-Non vedo l'ora- dico ironicamente alzando gli occhi al cielo. La macchina che mi avrebbe portata al carcere arriva dopo un ora. Mi fanno salire, rischiando di farmi sbattere la testa.

-Ma che cazzo. Sta attento- urlo e lui ride. Ti faccio ridere io, quando ti avrò fatto cadere i denti. Penso tra me e me. La struttura che mi trovo di fronte è enorme. Un muro lungo 500 e alto sicuramente 10 meri circonda la struttura e del filo spinato è messo in cima. Come se uno sano di mente va a scavalcare 10 metri di muro.
Mi fanno scendere dalla macchina, sempre con molta delicatezza, cogliete il sarcasmo, e mi portano dentro.
La prima cosa che fanno è prendermi le impronte. Poi mi fanno lasciare ogni oggetto e infine mi passano una bellissima, altro sarcasmo, tuta blu. Dovrò dire addio alle mie magliette. Che crudeltà.

Vado a cambiarmi e quando esco mi trovo due armadi che camminano di fianco. Mi portano a fare un giro per il carcere per mostrarmi dove sono le docce, la mensa e la sala comune, poi mi portano alla mia cella. Nel frattempo mi spiegano che l'ala maschile e dall'altra parte e che condividiamo con loro mensa e sala comune. Quando entro noto ragazza girata di spalle. Mi schiarisco la voce e si gira verso di me. Capelli neri come la pece, occhi anch'essi neri.
-Una novellina. Piacere io sono Cassandra- mi porge la mano e la stringo titubante.

-Io sono Kirsten- dico sedendomi sulla brandina.

-Quanti anni hai Kirsten?- mi chiede fissandomi.

-18 e non fissarmi sei inquietante. Tu?- dico ridacchiando.

-Scusa. Io ne ho 22- dice passandosi una mano trai lunghi capelli neri.

-Allora cosa hai fatto di così scandaloso per essere finita qui dentro?- mi chiede stendendosi e portandosi le mani dietro alla testa.

-Furto. Mi avevano già beccata altre volte ma mi avevano sempre lasciata andare- spiego imitandola.

-Nient'altro?- continua con le domande

-Atti osceni in luogo pubblico e ho quasi mandato a fuoco la mia ex scuola- dico ridendo per quel ricordo.

-A fuoco? Sul serio? E poi di che atti si trattano?- ridacchio e incomincio a raccontare.
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Spazio autrice
Ecco qui il primo capitolo.
Vi dico già da adesso che non so quante volte aggiornerò alla settimana, dato l'inizio della scuola.
Potrebbe essere anche una volta a settimana non lo so. Comunque spero vi sia piaciuto.
BAYYYY
VE SE AMA❤️❤️❤️

Bad girl[Andy Biersack] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora