Capitolo 11 -Speciale-

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PoV Kyoru

<<Ma dov'è?? Dov'è??? Accidenti, come ho fatto a perderlo???>> mi rimproveravo mentre buttavo all'aria la mia stanza. Non c'era, il mio ciondolo era sparito. Eppure ero sicuro di averlo avuto al collo il giorno prima a scuola! Avrebbe potuto essere finito nelle mani di chiunque, e non sarebbe certamente stato positivo. L'unico posto dove non avevo cercato era nella capanna nel bosco: raccattai un paio di oggetti di necessità e li infilai molto velocemente in uno zaino, poi salutai di corsa i miei e mi diressi verso il bosco. Si dovevano essere abituati a queste mie fughe nella foresta, che nell'ultimo periodo si erano fatte sempre piú frequenti. Casa mia era proprio dietro il bosco e io conoscevo una scorciatoia per arrivare prima al mio rifugio.

Entrai ancora correndo e ne setacciai ogni centimetro, nonostante il disordine. Sotto il tappeto, dietro i mobili, fra i libri impolverati... Nulla, non sembrava essere da nessuna parte. Sconsolato mi sdraiai sull'erba del prato appena fuori dalla porta. Dal Mirror World arrivavano segnali sempre meno positivi tramite il ciondolo: segnali di pericolo e richieste d'aiuto. Chissà cosa stava succedendo... Chissà se era saggio entrare proprio in quel momento...
Assorto nei miei pensieri mi addormentai favorito dalla stanchezza della precedente corsa.

Mi svegliai con una goccia d'acqua sulla guancia. Stava piovendo??? Accidenti, questa non ci voleva!
Corsi velocemente nel bosco cercando la scorciatoia per arrivare a casa il prima possibile, ma mi fermai di scatto. C'era qualcuno. Qualcun'altro.
Mi appostai dietro un cespuglio ad osservare: quella ragazza... Era proprio lei!

Mi ricordò tremendamente la mia infanzia. Quando scoprii questo rifugio ero molto piccolo. Lo considerai subito mio ed ero convinto che nessuno dovesse avvicinarsi, anche se il problema non si poneva: non si inoltrava nessuno cosí nella foresta. Nessuno tranne quella bambina. Ho odiato quell'esserino sin dal primo momento che l'ho vista: era un nemico, per me, voleva rubarmi il rifugio. Non sapevo, però, come allontanarla senza farmi vedere, cosí misi in atto una leggenda che mi raccontava spesso mia mamma: quella degli spiriti del bosco. Era sufficiente una lucina e una campanella. Tentai con la bambina e funzionò al primo colpo. <<Fantastico!>> pensai. Sentii sua mamma chiamarla Yunmi.
<<Bene, ora il nemico ha un nome.>>
Riprovò altre volte ad avvicinarsi, ma riuscii tutte le volte a mandarla via. Dopo un po' non si fece vedere piú.

<<È di nuovo lei. Sí, ne sono sicuro!>> continuavo a ripetermi nella testa. La pioggia si fece piú insistente e lei iniziò a correre... Proprio in direzione del rifugio! No!
Tentai nuovamente il trucco degli spiriti, ma la fece solo inciampare e correre piú velocemente. Non c'era scampo. L'unica cosa che mi rimaneva da fare era nascondermi e non farmi vedere.

Come previsto, purtroppo, entrò nella capanna. Io mi appostai fuori dalla finestra per poter osservare ogni suo movimento. Ma... Cosa... Oh no! Il mio ciondolo ce l'aveva lei!! E si era attivato!! Corsi immediatamente all'interno e mi lanciai nel vortice per afferrarla e tirarla fuori, ma finii per perdere l'equilibrio e cascare dentro anch'io.

Mi rialzai dolorante.
<<Questa non ci voleva. Questa proprio non ci voleva.>>
Che strano buio... Non l'avevo mai visto prima nel Mirror World. Il fatto che ci fossero delle anomalie era già un brutto segno. Mi incamminai subito verso quella che sembrava una piccolissima lucina. Che fossi in un tunnel? O forse in una grotta? Beh, qui intorno avrebbe dovuto esserci anche la ragazza, da qualche parte.
Non ci misi molto ad arrivare in fondo e mi ritrovai in una pianura completamente spoglia, avvolta dalla nebbia. Non riuscivo nemmeno a vedermi i piedi. Piano piano questa si diradò, lasciando spazio a quella che sembrava la vecchia piazza del tempio. Questo però era in rovine e non c'era neanche un'anima viva.

La mia osservazione fu interrotta da un dolore lancinante al braccio che mi fece inginocchiare a terra. Mi voltai di scatto e vidi una figura identica a me scagliarsi a tutta velocità nella mia direzione. Sfoderai la spada e parai il colpo producendo uno stridìo di lame. Ebbi il tempo di guardarlo negli occhi di un rosso brillante: ecco a cosa si riferivano i segnali del ciondolo! Pensava esattamente come me e contrastava ogni mio movimento.

Solo che lui era molto piú veloce.

Con una finta mi colpí violentemente facendomi cadere a terra e questa volta non riuscii a trattenere un urlo.
Si avvicinava lentamente, sentivo i suoi passi, scorgevo un sorriso maligno sulle sue labbra. La lama ormai rossa si gaceva sempre piú vicina e io ero impotente.

"KYORUUUU!!!"

Una voce femminile da dietro di me mi fece sussultare.

"Yunmi..." sussurrai. Cosí piano che non sono sicuro di averlo sussurrato o solo pensato.
Era in lacrime. Indossava anche lei un'armatura e possedeva una spada.

Di colpo sentii una fredda lama affondare nel mio fianco con forza. Il dolore diventò insopportabile e l'ultima cosa che vidi fu il rosso acceso degli occhi del mio aggressore.
Poi piú nulla.

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