Tap.
Tap tap.
Eccola di nuovo fuori dallo specchio. Era un po' inquieta per via di quei teletrasporti in posti poco rassicuranti, cosí decise di procedere con calma. Chiuse gli occhi e captò tutte le sensazioni che quel posto le dava: il silenzio regnava sovrano, non si sentiva alcun suono se non quello dei suoi tre passi. Riuscí a udire in lontananza un piccolissimo suono cristallino, ma era difficile identificarlo. L'aria non era piú calda e pesante, e non c'era piú nemmeno il vento: sentiva il fresco pizzicarle il naso ad ogni respiro. Un brivido le attraversò il corpo, correndo dalla punta delle dita fino al collo. Finalmente aprí gli occhi. Si trovava in una specie di grotta ghiacciata, con stalattiti e stalagmiti che si riflettevano l'una nell'altra creando infinite sfumature azzurre e lilla. La luce non mancava, non era buia come la prima grotta in cui era stata catapultata. Sfiorò la superficie liscia e lucida delle pareti che si chiudevano ad arco sopra di lei: una bellezza pura e senza tempo.
"Chissà perché..." pensò ad alta voce "Chissà perché gli specchi decidono di mandarmi in posti cosí... Flavia, tu hai detto che cambiano ogni volta. La prima sono finita in una foresta, luogo in cui c'era il portale da cui sono entrata, ma qui..."
Persino Flavia taceva. Non sapeva proprio che dire, perché il Mirror World era davvero cambiato da quando era apparsa quella creatura malvagia.
"Beh, andiamo? La grotta ha una sola direzione, non abbiamo molta scelta riguardo al sentiero da prendere..."
In effetti era proprio cosí, un lungo corridoio di cristallo adagiato nel silenzio piú totale. Altro non si poteva fare se non procedere nell'unica via che proponeva, aggirando stalagmiti ghiacciate che ogni tanto venivano urtate dalla spada penzolante al fianco di Yunmi. Il freddo però era notevole, soprattutto perché non molto tempo prima la ragazza si trovava a quaranta gradi nel deserto. Strofinò le mani tra di loro per riscaldarle, almeno in parte. Prima di tutto, sarebbe stato utile uscire da quel posto, per quanto affascinante, per poi cercare lo specchio.
Il silenzio assoluto lasciava gridare i pensieri, che fluttuavano nella testa di Yunmi come lucciole. Poi, ad un certo punto, le balzarono per caso in mente delle parole, parole che aveva sentito, ma non aveva capito. Si ripetevano in un loop continuo sovrastando tutto il resto, diventando sempre piú forti fino a quando non uscirono involontariamente dalla bocca di Yunmi:
"Purtroppo non posso ucciderti..."
"Cosa!?" Flavia si spaventò parecchio.
"L'aveva detto il Kyoru d'ombra, prima di far apparire quello specchio enorme. Purtroppo non posso ucciderti... Perché? Tu lo sai, cosa vuol dire?"
Flavia sembrò pensierosa. Aveva assistito alla scena, seppur nascosta, e ne era rimasta allibita.
"La copia di Kyoru, non può uccidere Kyoru. Che ci sia un legame? Magari gli succederà qualcosa. Voglio dire, se una persona si guarda allo specchio, il suo riflesso é uguale identico alla realtà, quindi se é in salute sarà in salute anche lui, ma se si ferisce o muore, gli accadrà lo stesso. Non so se sono stata chiara..."
"Non ci avevo pensato! É un'ottima ipotesi."
Ipotesi che la lasciava pensare. Aveva affermato che, se avesse provato a mettersi contro di lui, l'avrebbe ridotta anche peggio di Kyoru. Il che é plausibile: distruggendo la sua copia avrebbe fatto la stessa fine, ma con lei non aveva legami, e per di piú era inesperta. Non avrebbe fatto nessuna fatica ad ucciderla.
Era cosí assorta nei suoi pensieri che quasi non si era accorta di non sentire piú la punta delle dita dal freddo, che sembrava aumentare passo dopo passo. Le dimensioni del passaggio si riducevano gradatamente, nonostante la luce non diminuisse, e non si riusciva in alcun modo a vedere l'uscita. Da uno specchio di colori quel posto si era trasformato in una stretta galleria dominata da correnti fredde e spuntoni ghiacciati.
Yunmi si strinse nell'armatura e aumentò la velocità del passo, poi ebbe un'illuminazione: e se quella non fosse la strada giusta da percorrere? Magari stava sbagliando approccio. Come prima cosa tentò di arrampicarsi verso l'alto con l'ausilio delle protuberanze ghiacciate: il tentativo riuscí, se non fosse che una volta in cima non avesse la minima idea di che fare. Non si vedeva alcuna possibile via d'uscita.
Saltò dunque giú e si mise carponi, cercando un passaggio segreto o una botola, invano. Non si perse d'animo e sfoderò la spada. Con un affondo tentò di frantumare le pareti di ghiaccio, le quali però si mostrarono troppo resistenti. Provò con colpi diversi (stupendosi di sé stessa, dal momento che non aveva mai partecipato ad una lezione di scherma) e in punti differenti della parete, ma ancora senza risultato.
Scoraggiata riprese a camminare producendo ad ogni passo quel suono cristallino, con la corrente fredda che le pizzicava le guance.Un momento...
...corrente?
Se c'era corrente voleva dire che c'era anche un'apertura da qualche parte, in fondo alla galleria. Si mise a correre speranzosa, schivando gli spuntoni ghiacciati che si erano fatti davvero numerosi.
Correva e sorrideva, senza curarsi del fiatone o della fatica, perché sentiva di essere vicina alla sua meta. Cosí vicina da poterla quasi toccare. Cosí vicina da...
Di colpo si fermò. Cosí, di scatto. Non muoveva un muscolo. O meglio, non riusciva a muovere un muscolo.
Sentiva come una morsa gelida cingerle i fianchi, e congelare rapidamente il suo corpo. Sentiva il freddo risalirle lungo la schiena e penetrarle nel collo, lo sentiva scivolare veloce dalle gambe e avvolgere i piedi. Sentiva le sue mani di cristallo scorrerle sul volto, fino a raggiungere la bocca, poi il naso, poi gli occhi.Occhi che, prima di chiudersi, si erano specchiati in altri occhi.
Altri occhi, color rosso sangue.
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Mirror World
AdventureYunmi ha un problema di cuore: il ragazzo che le piace non la degna di uno sguardo. Grazie ad un desiderio, però, lui comincia a cercarla e a starle vicino e la rende la ragazza piú felice del mondo! La sfortuna vuole che non molto tempo dopo resti...