Capitolo 14

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Yunmi oltrepassò lo specchio e fece un lungo sospiro, che però si rivelò carico di aria pesante e calda. Dov'era capitata? Si guardò attorno. Enormi dune di sabbia si espandevano fin dove arrivava la vista e l'unico movimento che si poteva scorgere era lo scorrere dei granelli mossi da un debolissimo vento. Il cielo era completamente privo di nuvole e il sole batteva piú splendente che mai su di lei, inondandola di calore e luce con i suoi raggi. Aveva tutta l'aria di essere un deserto.
Si guardò attorno dubbiosa: era buio quando nella foresta si era trovata davanti quel mostro, com'era possibile che da un momento all'altro fosse diventato pieno giorno?
Flavia sembrò leggerle nel pensiero:

"Non stupirti se qui c'é il sole, é assolutamente normale, se ci pensi bene. Ricordi? Ti avevo detto che il Mirror World é la proiezione del mondo reale."

"Sí, e allora?"

"Beh, se sulla Terra per spostarti da un posto all'altro devi percorrere l'intera strada, qui, come ora sai, ci si può arrivare molto piú velocemente attraverso gli specchi."

"Ma sí, questo lo so. Ma cosa c'entr..." si bloccò prima di finire la frase" Ora ho capito!" esclamò.

"Esatto, é come se avessimo fatto un viaggio di diverse ore, e il fuso orario naturalmente é diverso."

"Pensandoci, é proprio logico!' in quanto prima della classe, avrebbe potuto arrivarci prima.

Comunque, stare ferma non avrebbe aiutato di certo. Si incamminò subito, anche se verso un punto assolutamente casuale, visto che quel posto era tutto uguale.
Naturalmente, il caldo e la sete non si fecero attendere. Yunmi ravanò nella borsa e riuscí a trovare una bottiglietta d'acqua mezza vuota avanzata dal pranzo. Ne bevve solo un sorso: le sarebbe stata molto piú utile piú tardi.
Il sole calò lentamente illuminando di rosso cielo e sabbia, regalandole un paesaggio mozzafiato.

"Non ero mai stata nel deserto prima. Non sapevo che il tramonto fosse cosí bello."

Lo osservava estasiata e mentre il sole scendeva tranquillo e spariva dietro le dune, si sentí come se tutta la stanchezza del mondo le fosse piombata addosso. Effettivamente, non dormiva da un bel po'.

"Flavia, e se ci fermassimo a dormire?"

"Tutto sommato non é una brutta idea. Di notte qui il cielo é ricoperto di stelle, la loro luce dovrebbe essere sufficiente a tenere lontani i mostri. E poi é meglio ragionare con un cervello sveglio."

Yunmi si lasciò cadere sulla sabbia: era morbida e calda, accogliente benché fossero semplici granelli. Neanche a dirlo, si addormentò subito.

-
Galleggiava nell'aria, sospesa sopra una pianura sabbiosa. Il vento tiepido le accarezzava le guance e la faceva roteare leggera come se fosse fatta di carta. Poi d'improvviso cadde a terra, come se di colpo tutto il suo peso le fosse piombato addosso. Quando tentò di rialzarsi, però, non ci riuscí. Era rimasta attaccata al terreno e non riusciva a muovere nessun muscolo. La sabbia cosí la coprí finché non rimase nulla di lei scoperto.
-

Si svegliò di soprassalto. Accidenti, che freddo! La notte aveva fatto scendere la temperatura a picco! Probabilmente era questo il motivo per cui aveva fatto quell'incubo. L'armatura comunque la manteneva tiepida. Il sole cominciava molto lentamente a fare capolino da una duna, regalando al cielo dapprima delicati raggi rosati, poi immense sfumature rosse e dorate che ne coprivano piú della metà. Anche la sabbia tendeva a tingersi di rosso. L'armatura rifletteva raggi rosa e arancioni creando un'armonia di colori stupenda con il viola della stoffa.
Quella magia però doveva essere interrotta: era il momento perfetto per riprendere a cercare lo specchio, perché non faceva troppo caldo. Decise di non svegliare Flavia, non sarebbe stato necessario.
Camminò in direzione del sole, lasciandosi invadere dai raggi tiepidi dell'alba e godendosi lo spettacolo.

<<Dove potrei cercare?>> pensò <<Nella foresta lo specchio é apparso con un mostro, ma se non ce ne sono stati questa notte, non vedo dove potrebbe essercene uno.>>
Inoltre non aveva molta voglia di combattere di nuovo.

Flavia si svegliò illuminando lo schermo del cellulare.

"Sei già ripartita?"

"Sí, dall'alba."

Era un'ora circa che camminava. La fame cominciava a farsi sentire, ma non aveva piú un granché con sé: solo una mela. Ne addentò un pezzetto. Il deserto sembrava tutto uguale.

Verso l'ora di pranzo (o almeno quella che sembrava l'ora di pranzo, visto il sole caldissimo proprio sopra di lei) cominciò a sentirsi mancare: l'acqua era finita e le mancava il fiato. La fronte le gocciolava ormai da un'ora buona e l'armatura sembrava piú una zavorra che una protezione. Si accasciò al terreno. Si sentiva pesante, come l'aria attorno a lei.
Poi il vento cominciò ad aumentare. Diventava sempre piú forte, sempre piú violento, sollevando i granelli di sabbia e sbattendoli con forza contro Yunmi.
Non riusciva a guardare dritto davanti a sé, perché la sabbia le graffiava le guance. Tentò piú volte di alzarsi, ma ricadeva sempre in ginocchio. Socchiuse un occhio e scorse una macchiolina azzurra, allora li aprí entrambi e con suo immenso stupore si trovò davanti un'oasi! Raccolse tutte le sue energie e si gettò nell'acqua. Non sentí, però, una sensazione di fresco o di bagnato. Il motivo, infatti, era che quello era solo un miraggio. Si stava rotolando nella sabbia, non c'era nessun lago.
Si sentí pervadere da una sensazione di stanchezza e impotenza e si abbandonò sul terreno. Flavia la chiamava ripetutamente, ma lei sembrava non sentire. Non sentiva la sua voce, non sentiva il vento che turbinava attorno a lei, non sentiva piú nemmeno la sabbia graffiarle il volto. Si stava lasciando andare, stava abbandonando la sua missione.
Poi, di colpo, i pensieri le schizzarono per la testa uno dietro l'altro: casa sua, John e Kyoru. Voleva tornare a casa, voleva rivedere il ragazzo dei suoi sogni, ma... in fondo... forse piú di tutti voleva salvare Kyoru. Magari solo perché era convinta che lui sapesse come farla tornare indietro.

Sentí però che doveva trovarlo.

Si alzò in piedi con una fatica incredibile e si rivolse verso la tempesta di sabbia che avanzava dalla sua parte. Riuscí a tenere gli occhi aperti, nonostante i granelli che la sfioravano di continuo. Poi, con tutte le sue forze gridò:

"VOGLIO TORNARE A CASA! VOGLIO TROVARE KYORU!!"

La sua voce si disperdeva nell'aria con una rapidità impressionante.

"VOGLIO TORNARE A CASAAA!!!"

Una luce scaturí dai suoi piedi fermando improvvisamente la tempesta e disegnando un simbolo nella sabbia. Era un'altra runa.

"Yunmi... Ce l'hai fatta. Ce l'hai fatta!!" Flavia era esultante "Questa runa si pronuncia Sha."

Come se si fossero lette nel pensiero, pronunciarono insieme ad alta voce quel suono:

"SHA!"

Immediatamente davanti a loro comparve uno specchio portale, come la volta precedente nel bosco.
Yunmi saltò al suo interno: sentiva che non era lontana dal suo obbiettivo.

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