Capitolo 13

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Si ritrovò in un paesaggio naturale immerso nel verde. Alberi dalle folte chiome svettavano su prati e campi. Si sentivano anche degli uccellini in lontananza.
"Questo posto mi ricorda..." sussurrò Yunmi.
"...un luogo del mondo reale?" fu Flavia a completare la frase "È possibile. In effetti, il Mirror World è una specie di puzzle di luoghi in cui un tempo ci sono stati dei portali. Il fatto che il primo che tu veda sia questo non è un caso."
"È il campo fuori dalla foresta."
"Esatto. Il portale da cui tu sei entrata era situato nel bosco e questi prati sono adiacenti ad esso."
Era vero, facendoci caso, tutta quell'erba altro non era che la versione ribaltata della realtà.
"Bene, ora cosa devo fare?"
"Devi procedere. Devi trovare un altro specchio come quello da cui sei entrata."
"E dove?"
"Questo purtroppo non lo so. Qui ogni volta la realtà cambia, perciò è molto difficile non perdersi."
"Essia. Andiamo."

Ad ogni suo passo, il metallo dell'armatura frusciava e la faceva sentire sempre piú responsabile del suo futuro.
Scostò un ramo: si stava inoltrando nella foresta. Era diversa da come se la ricordava... Probabilmente era entrata da un punto a lei sconosciuto. Non era molto sicura nei suoi movimenti, temeva sempre di star sbagliando strada. Flavia la rassicurava con parole di incoraggiamento, anche se non erano molto efficaci. Quell'esserino era la sua unica compagnia, le doveva molto.

Dietro ad un cespuglio vide un animaletto luminescente rannicchiarsi spaventato e si fermò ad osservarlo: assomigliava ad un coniglietto con grandi occhi azzurri, solo che aveva come una sciarpina di pelo intorno al collo. Sembrava morbidissimo! Allungò una mano per accarezzarlo, ma questo scappò saltellando. Yunmi ritirò subito la mano, ma lui era già lontano.
"È uno degli esseri benevoli originari di qui." le spiegò Flavia "Sono spariti quasi tutti, ormai, per colpa di quella strana forza negativa."
"Sono rimaste altre Ignis Aurea come te, Flavia?"
Si lasciò scappare un sospiro:
"Non lo so. Sinceramente, non lo so."
Povera... Probabilmente erano scomparsi anche molti suoi amici.

Yunmi riprese il cammino nel muschio del sottobosco. Ogni tanto sentiva il suono di un grillo, che poi spariva appena si avvicinava un po'. Diede un'occhiata alla sua armatura: era molto elegante. Il metallo argenteo del corpetto risplendeva con la luce e terminava con due lembi laterali che le toccavano appena i fianchi. Un pezzo di stoffa viola scendeva centrale ed era decorato sull'estremità appuntita da preziosi ricami anch'essi d'argento. Alti stivali ricoperti da larghe scaglie di metallo le coprivano le gambe fino alle ginocchia. Delle spalline robuste scintillavano sopra al corpetto e le mani erano coperte da guanti viola privi di dita che superavano il polso. Al suo fianco, poi, pendeva la spada. L'elsa era molto curata e fine: una spirale di metallo si avvolgeva tutt'intorno ad essa terminando quasi sulla lama. Al centro un'ametista.

"È ormai da tanto che camminiamo... Sai almeno che ore sono?" Yunmi era un po' stanca.
"Il tempo qui procede un po' piú lentamente, ma dovremmo accelerare il passo." Flavia sembrava nervosa. Certo, capire se una creaturina volante grande quanto una cavalletta era triste, felice, calma o arrabbiata non era tra le imprese piú semplici, ma il solo tono della voce aiutava molto.
"Perché? Che fretta c'è?"
"Beh... ecco... È quasi il crepuscolo. Le creature malvagie preferiscono il buio per mostrarsi." ora Flavia era sicuramente agitata ed anche Yunmi cominciava a non essere troppo tranquilla. Aveva tutti i sensi all'erta e, nonostante i suoi passi fossero diventati piú veloci, si muoveva con cautela cercando di fare il meno rumore possibile.
Passarono un po' di minuti e l'unico cambiamento che si poteva notare era la luce del sole che si faceva sempre piú debole. Yunmi si rilassò per un momento. Forse non doveva preoccuparsi cosí tanto.

Frsssshhh

"Cos'è stato!?" si voltò di scatto in direzione di quel fruscìo.

Frsssshhh

"Non lo so!" si voltò di nuovo. Se nemmeno Flavia lo sapeva, non poteva di certo essere un buon segno.

Frssshh frssshh

I fruscii si udivano tutt'intorno a loro come in cerchio. Yunmi indietreggiò piano: <<Che razza di situazione!>> pensò.
Mosse ancora due passi, poi urtò qualcosa e si immobilizzò. Con lo sguardo tentò di capire di cosa si trattava: notò del pelo nero come pece e delle grandi zampe con artigli affilati. Si staccò di colpo e si girò. Era alto almeno il doppio di lei, possente e scuro. Lanciò un'occhiata a Flavia: la sua luce si era indebolita ed era tutta rannicchiata su sé stessa.

Un ringhio la riscosse appena in tempo per lanciarsi di lato ed evitare un attacco. Agilmente saltava da una roccia all'altra schivando ogni zampata del mostro. <<È troppo veloce.>> pensò <<Come posso sconfiggerlo?>>
Il suo polso urtò qualcosa al suo fianco.
<<Ma certo! La spada!!>>
La sfoderò immediatamente, parando cosí un artiglio affilatissimo e producendo un forte stridio.
Con un balzo prese le giuste distanze e senza pensarci troppo sferrò un potentissimo colpo alla zampa destra. Il mostro emise un verso di dolore e si ritirò appena, giusto il tempo che serviva a Yunmi per attaccare nuovamente: con un movimento netto e deciso dall'alto verso il basso, uccise la creatura, che con un grido straziante si accasciò al suolo.

La ragazza sfinita si lasciò cadere in ginocchio sul muschio morbido.
Ce l'aveva fatta.
Era finita.
"Yunmi?" la vocina di Flavia era timida e insicura.
"Flavia!"
"Ci sei riuscita!! Sei stata grande!! Come hai fatto?"
"A dire il vero, non lo so. È stato come se il mio istinto avesse fatto tutto il lavoro per me. Non avevo mai usato una spada prima."
"Bravissima Yunmi!!"

Una piccola luce brillava dal punto in cui giaceva il mostro. Yunmi si avvicinò timorosa. Appena la sfiorò un grande fascio di luce si proiettò nel cielo disegnando uno strano simbolo: assomigliava alle rune scritte sul ciondolo di Kyoru.
"Han."
"Cosa?"
"Han. Quella runa si pronuncia han." Flavia non spostava lo sguardo mentre parlava con Yunmi.
"E cosa vuol dire?"
"Da sola nulla. Solo han."
"Credo che dovremmo ricordarcela."
"Sí. Diciamola insieme."
All'unisono e a voce alta pronunciarono quel suono:

"HAN!"

Sempre dallo stesso punto si formò una sagoma dalla forma rettangolare. Piano piano i bordi si definirono e si trasformò in uno specchio.
"Il portale! È questo che cercavamo, no?" Yunmi era entusiasta.
"Sí. Credo che fosse proprio questo."
"Andiamo allora!"

E di nuovo passando per uno specchio, la ragazza si lanciava all'avventura.

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