Chapter twenty-two.

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La serata passa in fretta e di sicuro qualche santo deve avermi protetta, dato che Harry si è solo limitato  guardarmi con una faccia tra lo schifato e l'irritato per tutto il tempo, senza fare scenate con Liam.
Verso l'una e mezza cominciano  farmi malissimo i piedi e vedo tutto girare, così chiedo cortesemente a Liam se può accompagnarmi fuori e poi a casa. Lui ovviamente accetta e usciamo dal locale spingendo gente qua e là.
Appena esco riconosco Calum e Luke e ne approfitto per andare a salutarli.
«Come stai?», mi chiede quasi subito Calum.
«Bene, voi?»
Entrami annuiscono.
«Oh, lui è Liam. Liam, loro sono Luke e Calum»
Liam si presenta ai miei amici tranquillamente e ci fa subito amicizia, magari fossero tutti come lui.
«Domani siete al parco? È da un po' che non ci vediamo»
«Penso proprio di sì ed effettivamente hai ragione. Beh ragazzi io vado, a domani»
Liam li saluta con un sorriso e ci allontaniamo per parlare e non ci accorgiamo del tempo che vola via.
La mattina dopo mi alzo a mezzogiorno passato e come prima cosa chiamo Abby per informarla di ciò che avevo promesso agli altri la sera prima e lei accetta, ovviamente come le altre due.
Arriviamo al parco e i ragazzi ancora non ci sono, così ci sediamo al tavolo.
«Brie?»
Dice Abby per rompere il silenzio è Brianna alza la testa guardandola.
«Cosa stai facendo?», chiede allungando la testa verso il suo cellulare, ma Brie lo tira indietro prima che riesca a vedere qualsiasi cosa.
«Niente», risponde scocciata.
«Tu non stai mai facendo niente», sbotta quell'altra.
Mi chiedo perché devono sempre bisticciare ogni volta che si vedono.
«Che palle» le risponde continuando a scrivere sul cellulare.
Ashely, che è seduta accanto a lei, sbircia senza farsi vedere e comincia a gesticolare perché la possiamo guardare.
«Albert», mima con le labbra e io e Abby ci guardiamo.
«Devono uscire insieme, questa sera», bisbiglia e Brie alza lo sguardo insospettita.
«Cosa state facendo?»
«Niente», risponde Abby imitandola.
«Che simpatica»
Io e Ashley ridiamo e alla fine anche le altre due ci seguono.
Finalmente vediamo le quattro inconfondibili moto entrare nel parcheggio e in men che non si dica i ragazzi ci raggiungono e cominciano a fare la loro classica baraonda.
«Ciao bella gente!», grida Michael sedendosi accanto ad Abby, la quale sbuffa.
«Senti so che non sono bello come Malik, ma accettami per quello che sono», Abby abbozza un sorriso e gli scompiglia i capelli appena tinti di blu.
Calum stranamente si è seduto accanto ad Ashton e non mi ha ancora rivolto la parola. Mi dispiace che per colpa di Harry le cose fra noi siano peggiorate e non riesco davvero a trovare una soluzione.
Calum si sporge in avanti e tocca la gamba a Brie, chiedendole a bassa voce di andare un secondo con lui. Lei accetta e si alzano, andando poi dalla parte opposta del parco.

BRIE'S POV
Mi sembra davvero strano che Calum mi abbia chiesto di parlare in privato con lui, ma sono quasi sicura che mi vuole parlare di Airin.
«So già di cosa vuoi parlare», gli dico e lui aggrotta le sopracciglia.
«Non voglio parlare di Airin, ho capito che l'unica soluzione è farmela passare e se tra lei ed Harry dovesse succedere qualcosa, beh, ci farò l'abitudine e soffrirò in silenzio, come ho fatto fino ad ora con qualsiasi ragazzo le sia stato accanto, Liam compreso. Pensi che non li abbia visti entrare sorridenti in discoteca ieri sera? Mi è caduto il mondo addosso perché, cazzo, tutti hanno avuto una possibilità con lei ed io? Okay l'ho baciata e per un secondo è stato fantastico però è stato solo un secondo. Adesso per favore cambiamo discorso perché non mi va di scoppiare a piangere davanti a te»
Ciò che mi dice supera ogni limite di tenerezza esistente e così lo abbraccio.
«Ora su, cosa volevi veramente dirmi?»
«Volevo solo parlare con qualcuno e la più vicina eri tu»
«Ah, grazie molto gentile»
«No dai, come ti va la vita?»
«Bene, più o meno»
«Dai raccontami cosa ti turba, ormai vi conosco troppo bene»
Io sorrido e decido di sfogarmi con lui. Gli parlo di Louis, del fatto che non capisco se mi piace o se è solo un semplice amico, di Char che è ancora un punto interrogativo nella mia vita e poi.. Beh e poi c'è Albert.
Abbiamo legato particolarmente in questo ultimo periodo e questa sera dobbiamo uscire da soli. Di sicuro mi parlerà di Abby per tutta la sera, ci scommetto la testa che è innamorato perso di lei ed io dovrò come sempre mettermi in un angolino ad aspettare che la benedizione arrivi anche per me.
Calum mi ascolta attento e quando finalmente smetto di parlare mi risponde.
«Io spero che riesci come le altre a trovare qualcuno. Ovviamente non una testa di cazzo come Harry, ma sai il motivo per cui lo odio. Secondo me Albert è troppo stupido per accorgersi di quanto tu sia fantastica. A mio parere, Louis è la scelta migliore, però se ancora non ti ha dimostrato niente, intanto lavora su Albert e se mi sbaglio ti pagherò un pacchetto di sigarette»
«Secondo me ci sbagliamo entrambi»
«Non sottovalutarti Brie. Stai forse prendendo la malattia di Airin?»
Io sorrido a quella sua domanda e spero proprio che non sia vero.
«Non credo»

Parliamo per un sacco di tempo ancora e quando guardo l'orologio sono le sette passate. Alle nove devo trovarmi con Albert e sono in super ritardo, così saluto Calum in velocità e corro a casa, senza pensare a salutare gli altri, che sicuramente se ne sono già andati.
Quando torno mia mamma mi saluta con la sua solita euforia e io mi scuso per il ritardo, ma a lei non sembra importare.
Mi cambio circa trenta volte e alla fine  metto un paio di jeans e una felpa a caso, non voglio sembrare così disperata da vestirmi bene per stare un'ora al parco con un ragazzo che dovrebbe essere semplicemente un amico.
Alle nove spaccate il mio campanello suona e corro fuori.
Albert è appoggiato alla macchina e appena esco dal cancello mi abbraccia.
«Andiamo?», mi chiede.
«Dove?»
«Pensavo di andare da Mitch»
Io annuisco e salgo in macchina.
Durante il tragitto parliamo del più e del meno e quando ci sediamo al bar comincia a parlarmi di Abby.
«Non lo so, ultimamente è molto strana, a stento quando ci vediamo mi saluta e non mi chiama mai per sentire come sto», mi riferisce abbassando lo sguardo.
«Perché non hai provato a contattarla tu in qualche modo? Pensi che stia sbagliando solamente lei? Vi state comportando esattamente allo stesso modo, non puoi giustificarti» affermo con scioltezza afferrando una manciata di patatine.
«Non mi sto giustificando, è che ho smesso di esserci per gli altri. Finora non ho ottenuto un bel niente.»
«E allora chiamala e chiedile se un giorno di questi potete uscire» propongo.
«Forse, le chiederò» risponde a sua volta.
«Oh, molto probabilmente di dirà di no, ma tentar non nuoce» lo informo.
«Perché dovrebbe rifiutare?»domanda confuso.
«Beh, sta quasi per mettersi con Zayn quindi ultimamente è tutta per lui» affermo con disinvoltura, ma mi copro subito la bocca per averlo detto.
«Cosa? Zayn? È questo Zayn da dove se ne esce?» mi domanda più infuriato che mai.
«S-scusa non pensavo che non lo sapessi... Scusami non avrei dovuto parlare scu...» sono agitatissima e non so più cosa fare.
«Non mi importa delle tue scuse! Tu non puoi sapere cosa sto provando in questo momento! Io per lei ho dato la vita è mi ripaga così? Io la amo da quando ci siamo conosciuti e ha pure il coraggio di tenermi fuori dalla sua vita?» cosa? La ama?
«Tu la ami?» chiedo sconvolta.
«Oh certo che la amo! È solo che non ho mai voluto dimostrarlo apertamente come ho fatto con Bernadette, ma solo per il fatto che non la volevo perderla e in quel momento aveva fottutamente bisogno di me!» esclama tutto d'un fiato stringendo il bicchiere talmente forte da avere le nocche bianche.
«Oh...» sono senza parole e mi sembra che il mondo mi sia crollato addosso. In questo periodo passato a conoscerlo meglio, avevo imparato ad apprezzare il suo carattere e ad apprezzare ogni cosa di lui, ma mai avrei pensato che Abby gli avesse fatto quest'effetto, mai.
Non so nemmeno se informare Abby di tutto ciò, sono troppo sconvolta e potrei arrabbiarmi con lei senza nemmeno un motivo. Merda. Non so più che cazzo fare, non riesco a metabolizzare la cosa, quindi decido di prendere la borsa e scomparire dalla sua vista finché le lacrime minacciano di uscire.
«Dove stai andando?» domanda vedendomi andarmene.
«A casa mia, ciao Albert.»

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