15. Riunione in famiglia

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La mattina mi svegliai,e trovai tutti riuniti intorno al tavolo, mia madre, mio padre, c'erano perfino i miei fratelli,mi sá che la cosa si era fatta seria.

La prima cosa che notai furono i volti preoccupati dei miei genitori.
La prima frase che sentì quella mattina fu:"siediti dobbiamo parlare è importante".

Mia madre scoppio in lacrime:"Pensavo di farcela da sola ad aiutarti,ma ho capito quanto la cosa sia grave, abbiamo bisogno di aiuto".

Io la guardai con aria intorrogativa continuavo a non capire, è vero in questi mesi lo fatta penare più del solito, sono stata davvero ingestibile, non mi aspettavo che la prendesse bene ,che mi ero ubriacata e volevo tuffarmi in mare,ma d'altro canto quale giovane non ha mai fatto una cavolata nella vita? poi si chiama night beach party ci sarà un motivo no?
anche chi non è ubriaco si fá il bagno di notte ad un party sulla spiaggia.

Mentre continuavo tra i miei pensieri,mi interruppe la voce di mia madre continuando:"vedi è proprio questo che intendo,stai sempre con la testa tra le nuvole,sei strana dormi di continuo,avvolte parli da sola"
dopo quel silenzio imbarazzante sentì tossire mio padre, e con un viso serio disse:"hai bisogno di aiuto Aly..dopo un attimo di esitazione disse andrai da un psicologo".

Mi affrettai a rispondere furiosamente :"io non sono pazza stò solo attraversando un periodo difficile, come può capitare a chiunque altro.. Strinsi i pugni sul tavolo e con tutto io fiato che avessi in gola dissi non potete obbligarmi!".

I miei fratelli mi interruppero bruscamente "devi andarci e' per il tuo bene, ti farà bene, ti servirà", sé ero io quella matta mi sembrava un ironia, io ero in una gabbia di matti,ma i matti erano loro.

Urlai :"lasciatemi in pace".

Sali le scalate del pianerottolo di fretta,raggiunsi la mia camera,sbattei la porta e scoppiati in lacrime.

Perché nessuno mi capisce?

Sapevo io cosa mi avrebbe fatto bene, essere libera,stare lontano da tutti questi problemi che mi circondano soprattutto quelli della mia famiglia,avere una persona sù cui contare ed essere te stessa al cento per cento.

Presi il mio quaderno dei disegni e iniziai a disegnare nervosamente,le lacrime ricoprivano il foglio,ma grazie alla mia matita carboncino il disegno non venne intaccato,anzi venne sfumato,effetto tipo vintage,era maledettamente bello quel disegno.

Disegnai il volto di Andrew, così l'avevo chiamato, ma in realtà non sapevo neanche sé fosse il suo vero nome,quei lineamenti cosi perfetti,apposta per essere disegnati,presi il disegno con cura e lo attaccai alla parete vicino al mio letto,così non avrei mai più scordato quel viso che tanto mi stava a cuore.

L'indomani mia madre mi accompagnò dal psicologico, non volevo andarci,ero su tutte le furie. Entrai in camera e già quel tipo mi stava antipatico, mi trattava com toni così delicati che mi sentivo un ebete,io sono una ragazza impulsiva e quindi a tutte queste gentilezze non ci ero abituata.

Chiariamo una cosa, io apprezzo il gran lavoro che fanno con le persone che né hanno davvero bisogno,ma tutto questo mi faceva rabbia perché non era il mio caso.

Le prime domande che mi fece furono:quanti anni hai?
Di dove sei?Che cosa fai?dove vivi? Hai amici?lavori?hai il ragazzo?

più che da un psicologo mi sembrava di stare in questura dai carabinieri.
Mi limitai semplicente a non rispondere a nulla di tutto ció,mi rifiutai completamente,dopo vari minuti che mi osservava vide che non volevo parlare disse:va bene signorina Evans per oggi abbiamo finito,ci vedremo la settimana prossima,sperando che abbia voglia di raccontarmi qualcosa su di lei,e con un leggero sorriso di comprensione mi accompagnò alla porta.

Dio quanto lo odio,è proprio per questo motivo che non lo sopporto,non sai niente di me non c'e' bisogno che mi tratti cosi ,non sono così disperata sai? .

Appena mi accompagnò all'ingresso vidi mia madre sulla panca di attesa,con occhi pieni di speranza :come e' andata?

Vedendo quel viso non volevo deluderla mentì:"e' andata bene, abbiamo parlato".

Lei mi rispose dolcemente :"vedrai ti sentirai meglio,fai bene a parlarne,sei una ragazza chiusa, non parli mai con nessuno come ti senti,questo ti farà bene vedrai".

Io annuì senza darle ascolto più di tanto,ormai questi modi di comprensione estrema incominciavano a innervosirmi,mi sentivo il fiato sul collo,volevo solo essere lasciata in pace..possibile che nessuno riusciva a capirlo?
Anche le mie amiche cominciavano a stancarmi,avevano dei modi talmente apprensivi, quasi di pena,che sembrava che mi trattassero come una malata,infatti man mano con una scusa e con un altra incominciai ad allontanarle.
Proprio nei momenti no ti rendi conto delle persone che ci tengono a te sul serio,e io avevo deciso in fin dei conti ero sola,nessuno era affine a me,la mia famiglia se ne era lavata le mani portandomi da un psicologo,invece di chiedermi direttamente quale fosse il mio problema e parlarne chiaramente,le mie amiche mi cercavano solo per pulirsi la coscienza di ciò che era accaduto al party sulla spiaggia,perché sé davvero mi volevano bene mi sarebbero venute a trovare e a starmi vicino,come fanno le persone che ti amano sul serio.
Ecco perché non volevo più vederle, quelle telefonate e quei messaggi risultavano falsi.
Capì che non era vera amicizia. Preferì essere sola,ma vivere nella sincerità e la concretezza.

************************** IMPORTANTE! Ci tengo a precisare che Alyssa la protagonista del libro,non è pazza,non ha nessun problema mentale,sono solo i genitori preoccupati e troppo apprensivi,che la spingono ad andare dal psicologo,dopo detto questo ,mi dispiace che alcuni capitoli sono un po' pesanti ma è per intrecciare bene la storia, e per farla arrivare ai colpi di scena,più importanti, più avanti, sono sicura che vi piaceranno,perciò un po' di pazienza non ne sarà per molto . Un abbraccio.

Love Soul- ||Andy Biersack||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora