20. La pioggia non lava via dolore

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Quella mattina pioveva a dirotto,fú proprio il rumore incessante della pioggia a svegliarmi.
Mi alzai e guardai dalla finestra,quelle lunghe goccia di pioggia che cadevano violentemente sull'asfalto.

Mi riportarono indietro nel tempo facendomi ricordare quante volte da bambina aspettavo lì vicino alla
stessa finestra,guardando per ore,con la speranza che mio padre arrivasse ma non era così,lui non era
mai di ritorno per il suo maledettissimo vizio di giocare.
Ricordo quanti natali sofferenti ogni anno si ripeteva la stessa scena,io lì affacciata in attesa di sentire il rumore dell'auto,mentre lui non c'era mai,ricordo il viso triste di mia
Madre,e la delusione negli occhi dei miei fratelli.

È passato molto tempo pensai tra me e me,ma le cose non erano affatto cambiate in casa mia nonostante avessi 24 anni.
Avevo una voglia di evadere di andare via da quella casa ma purtroppo non avevo i mezzi per farlo,nonostante il lavoro, i soldi non erano abbastanza per la mia indipendenza,volevo sparire da quei brutti momenti che mi circondavano.
Ogni volta che litigavano la mia mente mi faceva del male tornando indietro sui pensieri più dolorosi che avevo vissuto...quando alle medie un ragazzo mi prese in giro all'entrata di scuola urlandomi contro che avevo il pantalone stracciato in mezze alle gambe,ed io facevo finta di non sentire,non mi voltai ero imbarazzatissima e dalla
Tristezza il mio cuore bruciava per il dolore.
Ebbene sì era vero,ricordo ancora quel maledettissimo pantalone beige a costine,che mia madre mi cuciva ogni volta che si stracciava e ricordo anche il suo volto umiliato ogni volta.

Avrei potuto avere 1000 pantaloni per come guadagnava mio padre,ma mio padre era il problema,giocava ancora e ancora e ancora,e sé non sarebbe stato per quel vizio saremmo stati una famiglia economicamente molto stabile.

eh sì perché mio padre è fortunato,ma sputa in faccia alla fortuna ogni volta.
Come lavoro fá ciò che ama, cioè il cantante,ha carisma ed è circondato da molte persone che lo vogliono bene e quindi ha molte opportunità economiche,avvolte penso che è proprio per questo che non conosce il valore dei soldi perché a differenza di altre persone lui guadagna con meno sforzo e non capisce davvero la gente cosa fá per raccimolare soldi per la famiglia.

Questo pensiero mi portò rabbia e strinsi i pugni pensando all'onesta' e alla pazienza di mia madre,che dopo tutto quello che subiva di questa situazione cadde malata andò in depressione e non posso mai dimenticare la scena che perdeva i capelli ogni giorno sempre più. Quell'immagine mi accompagnerà per il resto della mia vita non si cancellerà mai dai miei occhi.

Mi scese una lacrima,ma questa volta diversa,no le mie solite lacrime che sgorgano facilmente,ma una lacrima dura e fredda quasi come fosse di cristallo,era una lacrima di rabbia,né avevo versate tante in questi anni,avevo sofferto molto e le lacrime erano finite,non riuscivo più a piangere,sentivo che quella era l'ultima,era scesa con tanta durezza,rabbia e prepotenza da non portarmi sofferenza,dando posto solo a tanta frustrazione.

Disegnai un cuore sul vetro della finestra dato che era umido per via della pioggia il vetro si era appannato,e nel riflesso di quel cuore vidi lui il mio favoloso Andy,la rabbia lasciò il posto a un dolce sorriso e neanche il tempo di pensarci me lo ritrovai di fronte.

I nostri visi furono così vicini uno all'altro nella frazione di secondi,che il mio cuore minacciava di morire da un momento all'altro ehi , lui "ehi rispose" mi limitai a dire "co..come posso vederti co..cosa ci fai qui",lui poggio' il dito sulle mie labbra per zittirmi"ssh..Aly ora baciami",rimasi impietrita difronte a tanta schiettezza,eppure ero una ragazza che aveva sempre l'ultima parola,ma quel gesto mi colse di sorpresa,rimasi senza parole per l'imbarazzo,lui mi alzò il viso con le mani facendo in modo che lo guardassi,mi fissò intensamente ,e mi persi velocemente nei suoi occhi quasi come sé non ci fosse nulla intorno,sorrise e mi baciò,fù un bacio dolce,lento sentito,che diceva non andare via,con la paura di perderlo di nuovo.

Quando aprì gli occhi fortunatamente era ancora lì,e questo mi rassicurò,i suoi occhi si fecero improvvisamente seri :"ora mi vedi,ma non potresti,perché sono davvero nella
realtà e non ho il permesso dai superiori lassù se mi scoprono sarò punito severamente,ma non c'è lo fatta da lassù vedevo i tuoi pensieri così tristi e non riuscivo a non starti accanto così sono venuto".

Sorrisi per il gesto dolce che aveva appena fatto e con quanta premura si preoccupasse per me,come faceva a non amarlo?
Ma presto la mia felicità si tramunto' in preoccupazione, lo baciai velocemente sulle labbra e lo spinsi controvoglia : sù ora vai,non voglio che ti puniscano per colpa mia!.

Lui mi abbracciò fortissimo e dopo un minuto di esitazione strinse i pugni :cazzo! Non mi basta più vederti in questo modo ho bisogno di te,non voglio abbandonarti di nuovo,perché questo destino crudele ci separa,io voglio viverti .

E così se ne andò,lasciandomi sola per l'ennesima volta.

Ma il pensiero fù interrotto bruscamente da una preoccupazione,i simboli erano spariti?
mi affrettai a prendere uno specchio ma vidi che erano ancora lì,come l'ultima volta: ma allora lui come aveva fatto a non vederli?

Promisi a me stessa che non gliene avrei parlato. *********************************** Allora ragazze che ne pensate di questo capitolo?ovviamente lascio sempre sul più bello su' non vi lamentate un po' di suspance ci vuole ih ih al prossimo capitolo ;) un abbraccio seye heart rose

Love Soul- ||Andy Biersack||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora