{8}Nuovo Alunno

201 21 0
                                    


Quella mattina la sveglia non era suonata e quindi ero in un ritardo tremendo.
Fred corse come un matto per arrivare alle 8:00 precise fuori al cancello della scuola. Non mi era mai capitato di fare tardi, era una novità.
Una volta suonata la campanella che segnava l'inizio della giornata scolastica mi diressi direttamente verso il mio armadietto a prendere gli appunti per la lezione di storia. Senti dei brusii e dei gridolini provenire dalle ragazze e così mi voltai notando un volto familiare fare il suo ingresso. Proprio come in quei film americani quando il bello entra e tutti si voltano ad ammirarlo con la luce angelica che circonda la sua figura e una brezza leggera gli somiglia un po' i capelli, così Harry fece la sua comparsa . Harry Stil durante il suo primo giorno di scuola aveva già, soltanto con il suo ingresso, catturato l'attenzione su di se.

Gli corsi incontro e lo salutai dandogli un bacio vicino alle labbra. Lui sfoderò un immenso sorrisi al quale non potetti resistere. Mi sciolsi sotto il suo sguardo. Era troppo.
-cosa ci fai qui?- esclamai sorprendentemente felice.
-è il mio primo giorno di scuola,piccola- arrossì a quell'aggettivo. Era rivolto a me. Morivo dalla voglia di baciare quelle sue labbra. Alt! Cosa sto dicendo?! lo conosco appena!!
-classe?- chiesi.
-4C- rispose sfoderando un altro sorriso solo per me.
-anch'io!!- Ero troppo eccitata. Un'altra novità.
La giornata stranamente passo veloce e mi dispiacqui perché significava dover dire ciao a Harry. Sembrò leggermi nel pensiero - non voglio andar via, voglio stare con te- disse facendo il labbruccio.
Non potevo crederci, l'aveva detto sul serio?
Non feci in tempo a rispondere che mi sentii afferrare il braccio destro è essere tirata in quella direzione. Mi voltai e vidi Edward che mi trascinava dalla sua parte.
-lasciami- dissi irritata.
Edward non ne voleva sapere di mollare la presa.
-non hai sentito quello che ha detto? lasciala- si intromise Harry per difendermi .
-non sono affari tuoi, stronzo- esclamò arrabbiato.
mi stava infastidendo e grazie alla forte rabbia che sentivo nei suoi confronti, riuscii a liberarmi dalla sua presa ma per la forte tensione caddi a terra. Harry si precipitò al mio fianco.
- stai bene?- chiese con premura e preoccupazione.
-si,portami a casa- risposi con tono basso.
-chi cazzo saresti tu?- domandò l'alterato Edward.
-chi cazzo sei tu! Io sono il suo ragazzo.- mentii. Perché aveva mentito? forse per far allontanare Edward da me? io odiavo le bugie.
sentir però quella parola uscire dalle sue labbra mi scombussolò tutta. Ero felice e un intero zoo stava ballando nel mio stomaco.
Edward ignorò Harry e poi si rivolse a me.- Quindi quello che c'è stato tra di noi per te non ha significato niente?- chiese. E mentre aspettava una risposta continuava a guardare le sue converse che un tempo erano state bianche.
-non osare uscirtene con questa frase- urlai arrabbiata. Ormai ero alzata e mi stavo avvicinando a Edward minacciosa. Come poteva dirmi una cosa del genere? era stato lui a sparire per mesi senza dirmi niente e riapparire magicamente baciando una davanti a tutta la scuola compresa me. Adesso faceva il moralista e il ferito? ma fammi il piacere.
-sei tu che stai con un altro, non io- disse ringhiando.
-oh allora la bella bionda già ti ha lasciato?- domandai infuriata. Mi stava accusando? Ma sul serio?
-non stavamo insieme-
-beh sai che ti dico io ho provato dei sentimenti autentici nei tuoi riguardi e ho sofferto per la tua lontananza ma adesso solo felice e questo non è merito tuo. Non voglio più sentirti.- urlai tra le lacrime. Mi ero quasi dimenticata della presenza di Harry che aveva assistito a tutto senza fiatare. Gli presi la mano e andammo via.
***
Giunti fuori casa mia chiesi scusa a Harry per quella scena pietosa ma lui non volle sentir ragioni e mi chiese di uscire. Accettai volentieri. Alle otto sarebbe passato.
Apri la porta di casa e gettai tutto sul divano. Ero stanca e volevo solo dormire.
***
Mi svegliai di soprassalto per un forte rumore provenire dal piano di sotto. Corsi giù e divi delle valigie accostate l'una all'altra.
-papà, papà dove sei?- esclamai felice. Finalmente dopo mesi l'avrei abbracciato.
-piccola!- esclamò papà correndomi incontro.
-oh come sono felice di rivederti-
-oh papà- dissi piangendo dalla gioia.
****
Stavo chiacchierando con papà sul nostro comodo sofà quando sentimmo bussare alla porta.
-aspetti qualcuno?- domandò papà.
-che ricordi, no- risposi mentre andai ad aprire la porta.sulla soglia c'era il ragazzo più bello di sempre. Harry mi stava guardando. Oh cazzo! dovevamo uscire.
-porca vacca, me ne sono dimenticata!- esclamai dispiaciuta. Harry iniziò a ridere fragorosamente.
-perché ridi?- domandai confusa.
-perché sei adorabile- disse aspettando di terminare le risate. Arrossii.
Non potevo lasciarlo ancora sulla soglia di casa quindi lo feci accomodare.
-papà c'è qui un mio amico, Harry lui è mio padre, George Silver.- si strinsero la mano. spiegai a mio padre che dovevano uscire ma che me n'ero dimenticata. Non me la sentivo però di uscire perché volevo stare con mio padre.
-piccola puoi uscire tranquillamente con il tuo ragazzo, non ti preoccupare avremmo tempo per stare insieme e poi ho da lavorare- disse sorridendo.
-papà Harry non è il mio fidanzato-
-però io lo vorrei- disse Harry. Che coraggio dirlo davanti a mio padre. Io ero in completo imbarazzo.
Mio padre rise e così facemmo anche noi. Ci salutò e io andai di sopra a prepararmi.

HARRY POV
Ero in salotto da solo e mi stavo annoiando così decisi di salire al piano di sopra.
La casa era bellissima e molto grande, più della mia.
Sentii Meredith canticchiare e ne rimasi perché era davvero brava. Era un po come il nostro primo incontro. Lei era avvolta solo da un asciugamano rosa e io volevo fosse mia, in quel momento, anche se di sotto c'era il padre.
Mi avvicinai silenzioso verso la sua stanza e la cosa fu più facile grazie al fatto che la sua porta era spalancata e lei di spalle intenta a scegliere cosa indossare. La ringraziai mentalmente e poi le cinsi con il braccio il suo corpo avvicinando a me in modo da sentire la mia erezione nei suoi pantaloni poi le lasciai piccoli baci sul collo alternati a soffi. Era eccitata quanto me.
-Harry- la sua voce era un sussurro.-c'è mio padre di sotto-
-saremo silenziosi- risposi mentre la mia mano sinistra le accarezzava la liscia gamba destra.
-Harry- riprese a parlare.
-si?- dissi concentrato.
-sono vergine- sussurrò. Mi fermai all'istante. Non riuscivo a credere che una gnocca come lei potesse essere a 17 anni nel XI° secolo ancora vergine. woah.quella ragazza continuava a sorprendermi.
Ero felice perché quando sarebbe successo io sarei stato il primo. Sarebbe stata mia completamente.
-perché sorridi?- La ragazza era curiosa.
-perché quando succederà tu sarai mia, solo mia. Completamente mia.- dissi soddisfatto mentre lei arrossiva di brutto.

Questioni di cuore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora