Capitolo [15]

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-siamo qui riuniti oggi per ricordare la nostra cara amica- così iniziò il funerale, uno dei tanti ai quali avrei preferito non esserci.
Oggi erano esattamente 30 giorni dall'operazione al petto. Mi avevano rimosso il proiettile e stavo bene, anche se dovevo sottopormi continuamente a controlli medici.
-Meredith- sussurrò mio padre.
Mi voltai dalla sua parte. Gli occhi gonfi come quando morì la mamma..

Inizio Flashback
-Papà,papà dove la mamma?- continuavo a dire.
-papà, papà dove la mamma-
Non mi rispondeva, era troppo preso dalla tristezza per rispondere.
Fred mi prese in braccia e mi portò nella mia stanza.
-Meredith ricordi quando la mamma ti raccontò la storia di Biancaneve? ricordi che la principessa dopo aver mangiato la mela, morì?- il suo tono era paterno.
-si Fred ma Biancaneve non muore c'è il principe che la salva- risposi fiera.
-ecco, vedi a tua madre è successa la stessa cosa-
Ero confusa. Cosa voleva dirmi?
-la mamma ha mangiato una mela ed è morta? e adesso sta aspettando che papà la baci?- risposi ridendo.
-non proprio... tuo padre non potrà salvarla.- e una lacrima gli rigò il viso.

fine Flashback

-è il tuo momento- riuscì a dire con molta fatica papà.
Lentamente attraversai la chiesa e mi diressi sul leggio(non so se si chiama realmente così). Presi la mia lettera e inizia a leggerla.
-Sarah aveva reso felice mio  padre. Si amavano e lei lo faceva molto apertamente. Anche se non ero d'accordo,mio padre voleva sposarla. Io la consideravo un' arrivista e un' arrampicatrice sociale. Non era mia madre e non le volevo bene. Non era un'amica, non era niente. Non so nemmeno perché stia qui. Questa sua morte improvviso è stata una botta per mio padre e per me. Dovrò riandare dallo psicologo .-
I presenti mi guardarono scioccati e io gli risi in faccia. Mio padre non mi guardò nemmeno in faccia. Uscii dalla chiesa e aspettai la fine del funerale.
Dopo qualche minuto si concluse la tortura.
Ero divenuta molto acida e tendevo a farmi del male. Sarah, la ragazza di mio padre, non mi piaceva e quindi ho detto solo la pura verità.
-papà io esco. Non mi aspettare alzato- dissi.
presi la moto e iniziai a correre come se potessi battere il tempo.
Mi fermai sul lungo mare e risposi ad un messaggio di Harry.

Da Harry: dove sei? mi manchi polpettina.
A Harry: al solito posto. E non chiamarmi così. Odio i tuoi stupidi nomignoli.

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