Capitolo 4

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Simo mi benda gli occhi con una fascia fucsia, rigorosamente fucsia, e mi guida in questo posto di cui io non so l'esistenza.
Arriviamo e mi tolgo le bende... È tutto buio qui, non capisco. Quando all'improvviso si accendono tante luci colorate e spuntano fuori tutti i miei amici, Sara, Arianna, Antonella, Giovanni, Giuseppe e tanti altri.
Io: Wow... Grazie mille, vi adoro, mi mancherete tantissimo amici miei, come farò io senza di voi *dico piangendo dall'emozione
Sara: tu sei forte, ci mancherai tantissimo però promettici che non farai cazzate eh, quelle no... Ok?
Io: ok, niente cazzate lo giuro... Ma nemmeno voi e... Studiate *dico ridendo
Tutti iniziarono a ridere, sono così belli i loro sorrisi e pensare che questa è l'ultima volta che li vedrò. Cavolo questa è la mia festa e ora non devo pensare a domani, me la devo godere tutta, fino alla fine. Iniziamo a ballare e vedo che qualcuno sta anche... Beh insomma... Verso la fine della festa, Simo mi invita su un piccolo palco che c'è in questo locale, per cantare e decido di cantare "occhi profondi" di Emma e tutti si emozionano. Ecco è giunto questo momento, il più brutto, devo salutare tutti, ognuno di loro mi ha dato qualcosa, anche io ho dato qualcosa di mio a loro, per sentirci più vicini nonostante la distanza che ci stava per separare, e sapevo che non sarei mai più tornata qui. Sono tornati tutti a casa alle 2 di notte ma io prima di andare a casa ringrazio Simo di nuovo per tutto e la saluto per l'ultima volta e mi avvio nella mia camera. Sono stanchissima ma non riesco a dormire, ho un vuoto nello stomaco che non riesco a spiegare, in questo momento non sento niente, solo dolore, tristezza, malinconia. Mi addormento tra i miei pensieri e la mattina arriva subito e sento la voce dei miei genitori che mi stanno chiamando per partire per questo odiosissimo posto di cui non ricordo nemmeno il nome. Mi preparo, indosso un vestitino comodo con le mie solite converse bianche e il mio solito trucco e scendo giù. Mettiamo tutte le valige nella nostra "Giulietta" bianca e partiamo alle 5. Durante il viaggio metto le cuffie nelle orecchie e faccio partire la mia playlist, il cui nome è "Canzoni bone" Hahaha... Si ok sono pazza. Arriviamo a Po...Po... Ah si Pomezia, alle 8 e un quarto e ci indirizziamo nella nostra nuova casa. Questo paesino è favoloso, Ceh... Wow... Ma rimango sempre dello stesso parere.
Io: mamma ma questa casa dove sta? Stiamo camminando da mezz'ora a vuoto
M: Giulia porta pazienza è la prima volta che veniamo qui, dobbiamo ambientarci...
P: eccola, è quella, la via è questa... Ecco la casa
Io: Wow è una villa... Ma siamo isolati, Ceh non ci vive nessun'altro qui?
Dopo queste mie parole alle mie spalle si apre un cancello... Wow... È un ragazzo...

Cambio città... Cambio vita? || Mirko TrovatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora