Come in una favola .

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In questa notte, sotto questo cielo pacifico, le stelle hanno occhi solo per noi. Ed io ho occhi solo per lui. Non mi rendo ancora conto di aver pronunciato quelle parole, sino a che le labbra di Kiran non toccano le mie. Si china sul mio viso, mentre le sue dita mi sfiorano il profilo del collo e giocano con le ciocche di capelli alla base della nuca. Pietrificata contro le sue labbra calde e morbide.

Bum - Bum. Bum - Bum. Bum - Bum.

Il cuore mi parla, come io non sono più in grado di fare.

Il ragazzo si allontana appena appena, e mi guarda. Un sorriso sghembo affiora su quelle labbra che si sono plasmate sulle mie. Si avvicina ancora, e mi bacia. E questa volta non ho intenzione di lasciarmelo sfuggire. La mia mano si perde tra i suoi capelli ed il suo viso si stringe di più contro il mio, se questo è possibile. Le nostre labbra si dischiudono contemporaneamente, poi un calore inaspettato si sprigiona in ogni periferia del mio corpo.

Finalmente riesco a sentirti mia.

E allora le mie dita lo avvicinano di più, e si fondono con le ciocche morbide dei suoi capelli. Le sue mi ammaliano con delle carezze che smettono di essere dolci e diventano incandescenti ed immortali contro la mia pelle. Le nostre lingue vorticano insieme, si cercano, si desiderano, e poi si trovano. Noi, ci troviamo assieme a loro.

Io non so se questa sia realtà o sogno, ma ricordo ancora le sue parole : i sogni belli non si fanno solo quando si dorme. Mentre il cuore guizza e fa rumore nel mio petto, ci stacchiamo per riprendere fiato. L'ossigeno sembra una di quelle rarità di cui i Ribelli dispongono, perché credo che da questo momento in poi non sarà mai abbastanza per saziare la mia anima affamata. Kiran mi guarda, ed io guardo lui. Le sue mani mi circondano il volto dolcemente, ed un altro sorriso fa capolino su quelle labbra morbide ed ora gonfie.

«Sono contento di averti trovata» sussurra ad un soffio dal mio viso.

Gli afferro il polso e porto il palmo della sua mano contro la mia bocca. Ne bacio la pelle e sorrido, lusingata e a malapena consapevole di quant'è successo. Non avevo mai baciato un ragazzo in vita mia. Forse, tempo fa, questo sarebbe stato un peccato. Tempo fa, quando l'Amore era ancora lecito e non aveva le sembianze di un miraggio, le mie labbra non sarebbero state immacolate come ad oggi, e la vita, quella vera, sarebbe parsa cosa scontata e comune. Ma è proprio per questo che mi sento così piena. E' proprio per questo, che i miei occhi quasi piangono per la gioia che provo. Tra tutte le cose belle che il tempo ha trasformato in cenere, io ho appena trovato la più rara.

Scuoto la testa, cercando di trattenere una risata «te lo saresti mai immaginato?»

Lui sorride e mi prende per mano «che cosa?»

«Tu ed io».

Fa spallucce, mentre cominciamo a camminare «ti avevo già adocchiata, ragazzina» dice canzonandomi «se non mi avessi chiesto di baciarti, l'avrei fatto comunque».

Sorrido, e lascio che i miei occhi si perdano nella notte. Il falò in lontananza è ancora incandescente e luminoso come appena acceso, e i Ribelli attorno a questo continuano a ballare o cantano imitando le melodie della canzone, senza conoscerne tutte le parole. Così la musica continua a perforare la cortina d'oscurità che c'ammanta, e quelle numerose sagome che paiono senza volto, sono certa che abbiano stampato un grosso sorriso soddisfatto sulle labbra. Kiran non sembra aver intenzione di condurmi lì. A lui piace il silenzio, la tranquillità, il profumo del bosco.

«Dove mi porti?» chiedo curiosa, sbirciando sul suo viso.

Si volta verso di me con un angolo della bocca sollevato «nel mio piccolo spazio segreto».

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