Conclusa la cena con un caffè italiano buonissimo molto simile a quello che realmente fanno in Italia, che io conosco grazie ad un viaggio fatto circa 4 anni fa a Roma, decido di fumarmi una sigaretta in terrazza e poi andare a parlare con Daniel. Mi alzo educatamente da tavola scusandomi e mi sposto in terrazza cerco il mio accendino lo cerco nella tasca del mio shorts e...no cavolo, mi ero dimenticata che ieri l'ho lasciato al mio capo con la fretta per scappare da lui che stupida ora come faccio come l'accendo questa maledetta sigaretta, nel mio gruppo non fuma nessuno intanto io ne ho bisogno, DEVO fumare, sennò mi viene una crisi di pazzia pensando a quello che devo fare dopo senza nemmeno una dosa di nicotina in circolo, nel frattempo affianco a me si avvicina Daniel e come se mi avesse letto nel pensiero mi da l'accendino io lo accetto, anche perché è quello mio, e accendo finalmente la mia sigaretta e approfitto per parlarci ora e non in sala in modo da essere lontano da occhi indiscreti visto che in terrazza non c'è nessuno a parte noi due, lui mi guarda e avvicina la mano come se volesse qualcosa io non capisco lui mi guarda e con tono seducente mi dice << Piccola ho bisogno dell'accendino>> e io non ci vedo più la mia testa sta fumando come fanno vedere nei cartoni animati quest uomo mi rende nervosa e gli rispondo prontamente:<< Senti bello anche se sei il mio capo ciò non toglie che devi avere rispetto nei miei confronti non sono una puttanella a cui sei abituato tu io non striscio per una tua attenzione come sono sicura che faranno molte donne ed io non sono la tua donna quindi non chiamarmi mai più piccola perché non sono e non sarò mai la tua piccola intesi?! Ah e sei il capo di un albergo cinque stelle e hai bisogno del mio accendino per accendere una cazzo di sigaretta non puoi comprartene uno e accenderti tutte le sigarette che vuoi anche tre alla volta?!>> inutile dire che appena finita la frase mi pento subito di ciò che ho detto ma che cavolo mi è passato per la testa perché l ho trattato così non mi ha fatto nulla di male anzi mi sta offrendo un lavoro con uno stipendio fantastico e io lo ricambio così con la mia rabbia ma che razza di persona sono?! Lui dopo lo stupore iniziale mi guarda negli occhi mi torna l'accendino e mi dice<< buonanotte signorina Helsen>> con uno sguardo non più acceso come prima ma spento, spento come se una persona l'avesse ferito e mi do doppiamente della cretina ho allontanato una persona che manco mi conosce ma che cazzo c'è che non va in me perché l ho trattato così?!. Luise vedendomi rientrare dalla terrazza di malumore non mi chiede cosa è successo, forse immaginandosi qualcosa, e di questo gli e ne sono infinitamente grate mi scorta nella mia camera e prima di salutarmi mi dice<< Bella ora tu vai in camera indossi uno dei vestitini più corti che ci sono nella tua valigia quelle scarpe che indossavi in aereo di cui mi sono innamorata un bel trucco e andiamo a divertirci è quello di cui hai bisogno ora fidati ti aspetto alle 22:30 all'entrata dell'hotel non fare tardi ti aspettiamo tutti lì e no non ci pensare proprio a declinare l'invito ciao baby mi raccomando il vestito il più corto!>> quando Luise è scappata via senza farmi nemmeno rispondere ho incominciato a ridere come una scema da sola perché ho visto con quanta determinazione mi ha praticamente obbligato ad uscire questa sera. Decido per una volta dopo molto tempo nella mia vita di prendermi quella serata solo per me di ballare divertirmi con i miei colleghi e non pensare a nulla se non preoccuparmi di quale cocktail ordinare. Apro la valigia è la scelta della mia mise cade su un vestitino nero con dei profili in pelle con la schiena totalmente scollata un regalo della mia migliore amica Tammy prima di partire mi ha fatto aprire il regalo con la promessa che questo vestito lo avrei dovuto indossare per una serata speciale e questa lo è decisamente visto che è anche la mia prima sera che esco con i miei nuovi amici. Mi faccio una bella doccia mi asciugo i capelli e poi con l'arricciacapelli definisco ancora di più i miei ricci morbidi, dopo essermi spruzzata una quantità sproposita di lacca talmente che mi va anche in gola facendomi tossire decido di iniziare a truccarmi. Dopo mezz'ora ecco che anche il trucco è riuscito perfettamente ora devo solo vestirmi prendere la mia pochette preferita ed eccomi pronta per una serata all'insegna del divertimento senza pensare almeno per le prossime cinque ore a Daniel e alla mia ultima sfuriata avuta nei suoi confronti. Alle 22:25 eccomi uscire dalla stanza sicura di me sopra le mie splendide loboutin e avviarmi verso l'uscita dell'albergo, sono in perfetto orario, i ragazzi ci sono tutti manca solo la coppietta felice, Nate e Louise, arrivati anche loro iniziamo ad incamminarci tutti verso i pub e le discoteche di St. Lawrence ed io a braccetto con Eric, che continua ad elogiare ogni cosa che indosso stasera, mi accorgo di essere molto felice dopo un tempo che mi è parso infinito. Arrivati dopo pochi minuti in una discoteca incominciamo a bere e man mano che l'alcol fa il suo effetto ad uno a uno siamo tutti in pista a ballare ridere e scherzare tra di noi, Nate e Luise sono bellissimi insieme così dolci ma nello stesso momento così passionali, Eric cerca di strusciarsi accanto al suo compagno e infine gli altri maschietti del gruppo cercano di attirare l'attenzione delle signorine del luogo con dei balli non proprio seducenti. Man mano che la serata va avanti mettono musica sempre più bella se Tammy fosse qui in questo momento non mi farebbe ritirare a casa non prima di domani mattina dopo aver ballato TUTTE queste canzoni. Il ballo da che mondo e mondo è accompagnato da un buon cocktail e il mio era finito allora decido di avvicinarmi al banco e ordinarne un quarto anche se ammetto forse non sono nelle condizioni per incamerare altro alcol visto che già sentivo che avevo perso un po di lucidità ma mi sono detta che per una volta non succedeva nulla tanto di lì a poco sarei tornata in albergo a dormire. Ho deciso di ordinare un Cosmopolitan il mio cocktail preferito voglio chiudere la serata in bellezza, mentre aspetto che l'affascinante barman me lo prepari il mio sguardo va a soffermarsi su un uomo seduto sullo sgabello alla fine del bancone vedo solo il profilo e mi sembra familiare, dimenticandomi del mio cocktail, mi avvicino a lui come fossi rapita per scoprire il viso di quell' uomo e nell'oscurità vedo che quel viso si gira nella mia direzione e vedo solo i due occhi azzurri, la mia ossessione da quando sono arrivata in questa città, mi avvicino capendo che è Daniel con una birra tra le mani per parlarci senza troppi problemi e senza nessun opera di autoconvincimento come ero solita a fare, lui appena mi vede mi saluta e cerca di alzarsi per andare via ma io con un audacia che sono sicura che viene data dall'alcol e non da me gli metto una mano in petto come per bloccarlo per fermarlo tramite la mano sento il colore che emana sento quei muscoli che sotto il mio tocco sono diventati ancora più tesi mi avvicino a lui al suo orecchio e incomincio a sussurrargli << Daniel sono stata una cretina prima scusami ma da quando sono arrivata in questa città e ti ho conosciuto non fai altro che destabilizzarmi il tuo sguardo mi destabilizza non ho mai incontrato una persona che sia in grado di farlo che sia in grado di farmi reagire così, quindi eccoti spiegate tutte le mie reazioni ad ogni nostro incontro, e ora se pensi che sia troppo coinvolta nei tuoi confronti o troppo stupida per lavorare nel tuo albergo licenziami e tutto sarà finito>> lui per la prima volta in due giorni mi guarda sorpreso ma non come prima stavolta non vedo rabbia o delusione nel suo sguardo vedo solo non so tenerezza e dopo una brave pausa mi risponde dicendomi<< Maya Helsen tu non hai idea per quanto tempo io ti abbia aspettato e anche se so che molto probabilmente per il bene di entrambi ti dovrei allontanare non ci riesco i nostri corpi sono come due calamite e io sono un fottuto debole e non riesce a tenerti lontano ma che pensa soltanto al sapore delle tue labbra e a come sia il tocco delle tue carezze quando mi tocchi>> so che questo è il momento di scappare non c'è momento migliore ed in più il motivo rispetto alle altre tre volte c'è ma stavolta sono rimasta davanti a lui cercando di incamerare ciò che è appena uscito dalla splendide labbra di quest' uomo e lui appena poso il mio sguardo sulle sue labbra come per capire cosa io voglia mi prende tra le sue braccia forti e mi spinge in un angolo più appartato e buio della discoteca e incomincia a impossessarsi delle mie labbra in modo famelico quasi come se fossero ossigeno come se lui vivesse solo delle mie labbra, di me. L'oscurità non fa che aumentare i miei sensi il suo tocco è sempre più audace io senza neanche accorgermene mi sono trovata aggrappata ai suoi folti capelli neri so che quello che sta accadendo è sbagliato ma è così dannatamente bello non riesco a fermarmi nonostante il pensiero che lui sia il mio capo e che quello che stiamo facendo è contro le regole, ma non è mai stato così bello andare contro le regole come oggi, lui continua a sfiorare la mia schiena nuda a lasciare una scia di baci lungo il mio collo lasciandomi sempre più vogliosa ad ogni bacio dato poi però lui si ferma e si scosta da me mi guarda con le pupille dilatate e mi dice<< Scusa ma io non posso, non posso fare questo>> e va via e mi lascia lì in un angolo al buoi senza capire realmente negli ultimi dieci minuti cosa sia successo che vuol dire che non può farlo che non sono abbastanza per lui mi sono illusa ma non ho notato quanto lui sia affascinante e invece quanto io sia ordinaria non potrei mai piacergli mi ha baciato solo per l'atmosfera che si era creata e forse perché anche lui come me stasera aveva alzata un po il gomito. La serata è ormai rovinata così decido di rincasare vado a salutare Nate Luise e gli altri dicendo che sono troppo stanca e che domani mattina devo svegliarmi presto quindi meglio che io vada ringrazio Luise per avermi tirato fuori dalla mia stanza e avermi portata qui tralasciando di raccontare gli ultimi minuti avuti vicino a quel bancone do a tutti la buonanotte ed esco dalla discoteca. La serata è bellissima con un cielo pieno di stelle la luna si specchia nel mare a pochi metri da me, decido di sedermi in spiaggia e guardare quel cielo stellato che a San Francisco non riesco mai a godermi appieno per le troppe luci della città. Incomincio a pensare a ciò che è appena accaduto alle parole di Daniel e al significato che possono celare, questa vacanza è iniziata da soli due giorni e guarda qui già mi sono messa nei casini alla grande come ho potuto dirgli che ero attratta da lui, è il mio capo devo rispettare i nostri ruoli e l'attrazione ha avuto la meglio sulla correttezza morale e non dovrà più accadere anche perché non accadrà più perché lui in realtà non mi desidera e quello di stasera è stato solo uno sbaglio da parte sua nei miei confronti. Ho la testa che mi pulsa ho preso altre due birre dopo che sono uscita dalla discoteca sperando di poter dimenticare la cazzata che ho fatto ma le uniche cose che sto dimenticando sono le strade per tornare in albergo cavolo mi sa che mi sono persa e sono da sola in una strada che non è attraversata da una sola anima viva e mi viene tremendamente da vomitare infatti superato un cassonetto dell'immondizia sentire quel tanfo da il colpo di grazia al mio stomaco che si svuota in tempo di record da tutto ciò che conteneva mi sento malissimo non so dove andare non so se mi trovo in una strada malfamata e non passa nemmeno un cavolo di taxi a peggiorare la situazione è una macchina che sento che rallenta alle mie spalle, okey io ho già iniziato a pregare e maledirmi per tutte le cazzate che ho fatto stasera che mi hanno portato a trovarmi in questa maledetta situazione quando un uomo mi raccoglie dal ciglio della strada dove mi ero accasciata mi prende in braccio e mi porta nel suo macchinone scuro quando chiudo lo sportello il suono rimbomba nella mia testa come se ci fosse una banda passato il dolore per il forte suono inizio ad avere paura tanta paura e penso alle parole di mio padre che non faceva altro che raccomandarmi che al ritorno da qualsiasi festa dovevo essere accompagnata da qualcuno mai da sola e se mai mi fossi trovata da sola bastava che digitavo il suo numero sul mio telefono che lui mi sarebbe venuto a prendere dovunque mi trovassi, mi accorgo che ho iniziato a piangere ma non in modo silenzioso come mi accade di solito quando penso a lui ma singhiozzando rumorosamente e all'improvviso della braccia mi circondano e io riconosco il suo profumo mi rassicura dicendomi<< Tranquilla piccola ci sono io con te non ti succederà nulla di male ora ti riporto a casa sana e salva un po di pazienza il tempo della strada ma tu non piangere ti prego perché ogni tuo lacrima che riga quel fantastico viso è come una coltellata nel mio petto>> sentendo quelle parole così dolci e il tono della sua voce così segnata da una reale sofferenza mi fanno definitivamente capitolare non ho mai pianto così in vita mia nemmeno il giorno del funerale di papà e ora cosa sta accadendo non riesco a chiudere i rubinetti che figuraccia. Appena Daniel si accorge che mi sono calmata accende il motore e mi porta in albergo attraversando le strade di St. Lawrence senza preoccuparsi di nessun limite di velocità, arrivati in albergo e parcheggiata la macchina mi apre lo sportello cerco di uscire ma appena metto la testa fuori dalla macchine mi sento svenire non mi reggo in piede lui accorre in mio soccorso facendo una cosa che mi spiazza mi prende in braccio senza alcuno sforzo in viso come se stesse alzando una piuma e non un peso sostanzioso dato il mio fisico non proprio asciutto, io però mi sento troppo male per cercare di scendere e non farmi portare in braccio come fossi una bimba allora decido di allacciare le braccia intorno a suo collo, lui ha un leggero sussulto forse per la mia vicinanza non so ma non me ne preoccupo perché sono troppo stanca per crearmi i miei soliti film. Il tragitto dal parcheggio alla mia stanza avviene in modo silenzioso come se stesse accadendo la cosa più normale al modo, chi ci vede dall'esterno così in questa posizione ci scambia per due novelli sposini in viaggio di nozze che sono usciti a festeggiare e che ora stanno andando nella loro stanza per consolidare il loro amore ma in realtà siamo due persone che si sono conosciute da poco e che il destino non fa altro che farci incontrare in qualsiasi modo e in qualsiasi situazione. Arrivati davanti alla porta della mia camera lui prede una scheda magnetica e apre la mia stanza, aspetta ma come fa lui ad avere la scheda della mia camera?! Ah già Maya sveglia e pur sempre il direttore del albergo no è normale che lui abbia accesso a tutte le camere compresa la tua i fumi dell'alcol ti hanno totalmente destabilizzata mia cara ragazza. Entrati nella stanza so che non è la cosa più romantica che forse uno dice quando è con un ragazzo così affascinante ma in quasto momento ho bisogno della tazza del water perché se aspetto pochi secondi vomito su quella splendida moquette color panna e cosa ben peggiore davanti a lui. Corro in bagno senza curarmi di chiudere la porta semplicemente perché non ci arrivo con il tempo e incomincio a vomitare lui subito è al mio fianco che mi tiene i capelli, bene di male in peggio non solo mi ha raccolta dal ciglio della strada ora mi tiene anche i capelli mentre sto vomitando tutto ciò che ho ingerito nella mia vita! Passato questo momento di forte disagio mi aiuta a sciacquarmi la faccia mi lavo i denti e poi lui mi passa il pigiama che era appallottolato sul letto io automaticamente lo ringrazio con un cenno del capo, chiudo la porta del bagno e mi cambio quando esco lui è ancora lì non è ancora andato via mi fa cenno battendo la mano su letto di stendermi io eseguo senza dire nulla lui si siede vicino a me e finalmente dalla sua bocca sento proferire qualche parola<< Piccola ora hai bisogno solo di riposarti io vado un attimo nella mia stanza e ti vado a prendere un aspirina per evitarti domani di avere il cosiddetto mal di testa post sbornia peggiore della tua vita tu cerca di tranquillizzarti perché ora è tutto okey>> detto questo non mi da nemmeno il tempo di rispondergli che subito esce dalla stanza e io rimango da sola senza saper cosa fare o cosa dire al suo ritorno.
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Un Amore di Capo #Wattys2017
ChickLitMaya è una ragazza molto timida ad aggravare ciò è stata la perdita prematura del padre, da quel giorno non riesce più a sorridere come prima nonostante abbia molte persone che la amano e le sono state sempre vicino, fra queste sua madre, che decide...