Dopo una bella dormita ristoratrice mi alzo vado in bagno mi sciolgo i miei lunghi capelli ondulati e mi metto un velo di trucco per rendermi quanto meno presentabile, decido di lasciarmi i vestiti che indossavo dopo la doccia anche perché era un paese di mare quindi ciò che indossavo andava discretamente bene e in più ero ancora fuori servizio. Raggiunto il ristorante, dopo aver fatto avanti e indietro nell'albergo perché non mi ricordavo esattamente la sua posizione, per via del mio senso dell'orientamento che non è molto sviluppato, mi guardo un po in giro e vedo Luise con Nate che con la mano mi incitano a venire a sedermi nel loro tavolo. Dopo che Luise mi ha presentato tutti gli altri ragazzi/e che erano seduti nel nostro tavolo abbiamo ordinato, io ho scelto una cosa leggera perché sinceramente mi sentivo un po scombussolata dato il viaggio e la mancanza di sonno della notte prima. Nel frattempo che conversavo con i miei nuovi colleghi Nate mi ha detto che aveva parlato con il capo e che quella proposta che avevamo discusso in ufficio era stata accettata solo che il contratto con il fatto che doveva essere corretto dovevo andare direttamente dal capo a firmarlo l'indomani pomeriggio. Dopo che ho finito di mangiare il primo ero troppo piena per il secondo avevo lasciato solo un piccolo buchino nel mio stomaco per il dolce dato che un mio collega Eric, splendidamente gay, mi aveva raccontato che la pasticcera era italiana e che giusto quella sera stava preparando un crostata alla frutta buonissima. Decido di alzarmi dal tavolo e andare nell'immenso terrazzo fuori dal ristorante, che aveva una fantastica vista sul mare, a fumarmi una sigaretta un vizio che avevo preso subito dopo la morte di mio padre ma che cercavo continuamente di smettere perché sapevo che più tempo passava più sarebbe stato difficile smettere, nel frattempo che ero così presa dai miei pensieri sento qualcuno alle mie spalle è una fragranza maschile che io amo particolarmente, il profumo hugo boss, mi giro e appena lo faccio mi ritrovo a pochi metri da uno splendido signore in un completo gessato scuro e una cravatta azzurra come il colore dei suoi penetranti occhi che mi scruta io cerco di proferire qualche parola ma il mio cervello non mi aiuta è andato totalmente in tilt apro e chiudo la bocca quasi come fossi una papera, il ragazzo perché osservandolo meglio non è un signore ma è un ragazzo poco più grande di me, notando la diciamo comica scena per lui e una gran figuraccia per me cerca di levarmi dall'imbarazzo con un impercettibile sorriso si scosta da me riprendendo una distanza di sicurezza ragionevole e con una voce intensa mi dice <<Buonasera signorina ha per caso un accendino>> io rimango lì come un ebete guardando quelle parole scandite da quella splendida bocca con quelle labbra così carnose che mi portano a fare pensieri peccaminosi, il ragazzo vedendomi che non rispondo e vedendo che dalla mia bocca non esce una sola sillaba mi chiede se mi sento bene, ecco la solita me, nel giro di cinque minuti mi sono dimostrata davanti a questo splendido ragazzo come un ebete che non sa articolare un parola nonostante la mia laurea con lode in lingue, dopo un minuto di trance mi obbligo anzi obbligo il mio cervello a rimettersi in moto e a distrarsi da quelle labbra e rispondo di si che va tutto bene e gli porgo il mio accendino, nel momento in cui accende la sigaretta, la fiamma dell'accendino va ad illuminare i suoi occhi che fino ad ora era nell' ombra e quindi non li avevo scrutati nel dettaglio e vedo quella fiamma riflessa nelle sue iridi e quello mi porta a limite, il suo odore la sua bocca e ora anche i suoi occhi mi mettono talmente a disagio, come una ragazzina inesperta scappo dentro senza neanche sedermi al tavolo mi rintano nella mia stanza. Non avevo mai avuto una reazione del genere in vita mia mai una persona era riuscita farmi sentire così e nel frattempo mi chiedevo come uno sconosciuto che non conoscevo neanche il nome era riuscito a farmi scappare come una scema qualcuno bussa alla porta vado ad aprire ed era Luise preoccupata nel vedermi scappare così mi è corsa subito dietro e mi ha chiesto cosa fosse successo io siccome mi sento a disagio a raccontarle la verità le dico una bugia, le dico che non mi sono sentita bene che avevo un po di nausea forse a causa della giornata così piena, Luise da buona amica,la quale è, mi ha detto che per qualsiasi cosa lei era nella stanza al piano di sotto con Nate e se durante la notte non mi fossi sentita bene basta che digitavo nel telefono che avevo nella stanza il numero 030,quello della loro stanza, lei sarebbe corsa subito da me. Dopo averla ringraziata per la sua dolcezza e la sua disponibilità ci siamo date la buonanotte, io ho aperto un po il balcone per far entrare un po di quella brezza marina, che riusciva a calmarmi sempre fin da piccola, mi sono svestita e mi sono messa a letto e ho mandato un messaggio a mia mamma dandole la buonanotte e scusandomi di non chiamarla con la scusa della troppa stanchezza data dalla giornata estremamente piena e che ci saremmo sentite l'indomani. Posato il cellulare sul comodino accanto al letto ho cercato di addormentarmi, visto che l'indomani mattina la sveglia sarebbe suonata alle 05:00 per iniziare la mia prima giornata di lavoro, ma ogni volta che chiudevo gli occhi rivedevo lo sguardo intenso di quel ragazzo quella fiamma che ero sicura non era data solo dal riflesso dell'accendino ma realmente quel ragazzo nel suo sguardo aveva qualcosa di nascosto di caldo e avvolgente come una fiamma. Dopo essermi girata e rigirata nel letto finalmente alle 02:00 circa riesco ad addormentarmi ma mi sveglio poco prima della cinque di soprassalto tutta sudata e la prima cosa che penso come l 'ultima prima di addormentarmi sono quegli occhi azzurri, cazzo mi sono bastasti cinque minuti di conversazione anche se più da parte sua che da parte mia, che mi hanno reso dipendente da lui visto che per più di cinque minuti non riesco a stare senza pensarci mi alzo decido di uscire dal mio letto matrimoniale trascinandomi nella doccia spossata sia dalle poche ore di sonno fatte che dal sogno fatto mi lavo sotto un getto di acqua tiepida sperando di riprendermi almeno un pochino mi asciugo i capelli senza perderci troppo tempo sia perché fondamentalmente non ne sono capace e sia per il mio grado di attenzione in questo momento pari a zero, indosso la mia uniforme consegnatami il giorno prima direttamente da Luise, mi trucco con un po' di mascara matita e un velo di cipria di più oggi non riesco proprio a fare prendo la carta magnetica e chiudo la porta alle mie spalle avviandomi verso il ristorante per bere la mia dose giornaliera di caffè. Al tavolo trovo già con un sorriso a trentadue denti Luise mi chiedo come faccia a essere così di prima mattina, per me il solo alzarmi da letto è stato uno sforzo enorme figurati e essere così peperina, anche perché fosse per me io vivrei di notte come i pipistrelli la mattina per me è fatta per dormire praticamente l'opposto che andrò a fare qui per questo lungo anno. Dopo aver ingurgitato una fetta biscottata con la nutella, l'unico alimento in grado di resuscitare anche i morti insieme alla lasagna della mia nonnina, mi alzo con un po più energia e buon umore, dato anche grazie ai colleghi socievoli che mi sono capitati accanto, e mi avvio verso la lavanderia per prendere il mio compagno di vita per il prossimo annetto, il carrello delle pulizie.
Care Readers vi è piaciuto questo capitolo come pensate che andrà il primo giorno di vero lavoro per la nostra Maya?!.....lo scoprirete presto sto per pubblicare l'altro capitolo, buona lettura :)
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Un Amore di Capo #Wattys2017
ChickLitMaya è una ragazza molto timida ad aggravare ciò è stata la perdita prematura del padre, da quel giorno non riesce più a sorridere come prima nonostante abbia molte persone che la amano e le sono state sempre vicino, fra queste sua madre, che decide...