Un magico San Valentino

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La sera del ballo arrivò velocemente. La Sala Grande era stata addobbata a festa. C'erano striscioni che rappresentano grossi cuori dei colori delle quattro Case. Piccole gemme colorate cadevano di tanto in tanto dal soffitto e, nei punti dove non c'erano studenti, formavano piccoli vortici multicolori. Le stelle sul soffitto danzavano allegre al ritmo della musica e le pareti erano di un argento così chiaro e luminoso che davano al tutto un'atmosfera più magica, fiabesca e romantica. Tutte le ragazze avevano dei vestiti incantevoli, e con qua e là qualche brillantino che, insieme al colore del vestito, le rendevano più luminose. I capelli della maggior parte di loro, erano aggiustati in acconciature laboriose o semplicemente sciolti con qualche boccolo. I ragazzi rimasero stupiti da tanta bellezza e alcuni di loro erano rimasti letteralmente con la bocca aperta. Tutti gli studenti, o quasi, entrarono nella Sala e iniziarono le danze. Ad aprirle furono proprio quelli che si vergognavano di meno : Fred e George Weasley, con le loro magnifiche accompagnatrici, rispettivamente Angelina Johnson e Alicia Spinnett. E pensare che c'erano un sacco di fidanzati che potevano aprire le danze.

Tuttavia, non tutti gli studenti erano alla festa a divertirsi. Uno di loro era sceso con i propri compagni di stanza fino ad un certo punto, poi aveva svoltato un angolo da solo...
Qualcuno aveva deciso di non prendere parte alla grande festa di San Valentino...

Ronald Weasley era diretto infatti verso l'infermeria per tenere compagnia alla sua migliore amica, che invece di svegliarsi il giorno prima come aveva detto Madama Chips, era rimasta addormentata, come immersa in un sonno profondo.
Ron era agitatissimo, preoccupato che la sua amica non potesse svegliarsi mai più...
E fu con questi pensieri che il Grifonforo varcò la porta dell'infermeria e si diresse verso il letto dove era adagiata Hermione.
Da dietro la sua tenda, Madama Chips lo guardò di sottecchi e poi riposò lo sguardo sui fogli buttati con non curanza sulla sua scrivania.
Ron la guardò per un breve istante, poi si volse verso Hermione, la ragazza che era sicuro di amare con tutto il suo cuore.
Il rosso si sedette accanto a lei e la fissò intensamente. Intorno a loro tutto era silenzioso. C'era un silenzio che a tratti poteva diventare lugubre, faceva quasi paura.
"Hermione, so che non puoi sentirmi, ma volevo dirti che non vedo l'ora che ti riprenda. Sai mi manca vederti accanto a me il giorno. Mi manca sentire la tua voce. Mi manca persino quando ti fai la superiore o i tuoi continui rimproveri. Ma soprattutto, mi manca il tuo solare e magnifico sorriso... Sai penso proprio di..." "...essermi innamorato!"concluse per lui una vocina nella sua testa.
Poi accarezzò la guancia di Hermione. La sua pelle era candida e morbida. I suoi occhi chiusi nascondevano dei magnifici occhi cioccolato. I suoi lineamenti erano a dir poco perfetti. I suoi capelli caramello erano sparsi su quasi tutto il cuscino, disordinati come sempre.
Iniziò a percorrere con le dita i lineamenti della Grifonforo.
"Ron?"chiese una voce debole,incerta e spaventata.
Il rosso sobbalzò dallo spavento e ritrasse la mano.
Poi si volse a guardare incredulo l'interlocutrice. Hermione si era svegliata. Finalmente!
"Sì, Herm, sono io!"la tranquillizzò la voce calda di Ron.
Hermione si voltò verso di lui e gli sorrise.
Il Grifonforo ricambiò il sorriso con uno più caloroso del solito e si sedette accanto a lei.
"Allora, come ti senti?"
"Diciamo che ora sto meglio" rispose con una smorfia per poi scoppiare a ridere entrambi.
"Ma...che giorno è oggi?"
"È 14 febbraio. Ed è sera"
"Ma tu non dovresti essere al ballo?"chiese curiosa la ragazza.
"Ehm..."esitò lui per un attimo."Be', sì, avrei dovuto essere al ballo, ma ho preferito venire qui a tenerti compagnia. Sai avresti dovuto svegliarti ieri secondo i calcoli di Madama Chips, e invece..."
"...mi sono svegliata ora!"concluse lei.
"Già!"sospirò il rosso.
In quel momento nel cuore di Hermione si sopraffarono un sacco di emozioni, e nella sua mente, un sacco di domande.
"Sul serio Ron aveva preferito venire a trovare lei piuttosto che andare al ballo magari con una bella ragazza?"a questo pensiero arrossì leggermente. Era felice, anzi no, felicissima. Sprizzava gioia da tutti i pori, ma non lo dava a vedere. Ron, il suo migliore amico, era lì solo per lei. Che dolce!
Non ci poteva credere!
Si morse il labbro inferiore dalla contentezza mentre il ragazzo la guardava.
"E la tua partner? Dov'è? Al ballo da sola? Oppure...non hai invitato nessuna?"chiese conoscendo già la risposta. "In effetti... il punto è che non ho invitato nessuna. E poi quando sei finita qui ho pensato che non valesse la pena invitare qualcuna se poi dovevo venire qui..."rispose arrossendo e tralasciando il fatto che non aveva ancora invitato nessuna prima dell'incidente perché avrebbe voluto invitare lei è stava cercando un modo per farlo.
Dal canto suo Hermione non sospettava che ci fossero altri motivi per cui Ron non avesse invitato nessuna. Era contenta che fosse venuto da lei invece di divertirsi al ballo. Nessuno lo aveva obbligato. Eppure eccolo lì. Venuto di sua spontanea volontà perché... perché ci teneva. Ronald Weasley teneva a lei! E pareva pure ovvio visto che erano migliori amici... però, in fondo al cuore, entrambi avevano la certezza che c'era qualcos'altro...che era qualcosa di diverso... che era qualcosa più di una semplice amicizia. Più forte, più intensa, forse più impegnativa. Qualcosa che forse forse faceva un po' paura a entrambi. Qualcosa che avrebbero affrontato insieme... per il momento non restava che aspettare e vedere come sarebbe andata avanti... insieme come sempre...
Quando si "risvegliarono"dai propri pensieri, si resero conto che la musica del ballo era arrivata fin lì. Era stupenda!
Il silenzio scese su di loro, rotto solo dalla musica lenta del ballo.
Ci fu uno schiarimento di voce e poi...
"Hermione, mi concederesti l'onore di questo ballo?"chiese Ron alzandosi e porgendo la mano alla ragazza con fare elegante.
Hermione si sentì un po' avvampare e sorrise apertamente al rosso.
"Ne sarei veramente lieta!"accettò la ragazza posando la sua mano su quella di lui.
In quel momento Ron si sentì in po' imbarazzato, ma passò velocemente.
Così, con l'aiuto del Grifonforo, si alzò in piedi.
Insieme si allontanarono dal letto per avere più libertà di movimento.
In seguito iniziarono a ballare un valzer sulle dolci e romantiche noti di "Per Elisa" di Beethoven...
Sorridevano entrambi, felici come non mai.
Poi, verso la metà della canzone, successe qualcosa di strano e inaspettato...
Un vortice di luce rosso e oro avvolse Hermione, che, mollando la presa sulla spalla di Ron, fu trasportata in alto dal vortice.
Dopo poco anche al rosso successe la stessa cosa della ragazza.
In seguito, il vortice li fece scendere giù delicatamente.
Entrambi guardarono prima i propri abiti e poi quelli dell'altro.
Erano stupiti, ma Hermione non riusciva proprio a smettere di sorridere e, a quella vista, Ron la imitò.
La maglietta e gli jeans del rosso si erano tramutati in un elegantissimo smoking.
La ragazza era stupenda. Indossava un magnifico vestito rosa, con la lunga gonna che scendeva morbida. Il corpetto era senza spalline, legato sulle braccia con una fascia di seta.
Le scarpe col tacco la rendevano della stessa altezza del suo partner.
I capelli ribelli erano divenuti magicamente lisci, una metà era raccolta in uno splendido chignon e l'altra metà cadeva morbidamente sulle sue spalle. Per completare il tutto, una leggera passata di trucco sugli occhi e sulle guance, e un pizzico di rossetto rosso sulle labbra.
Era a dir poco spettacolare!
Ron era senza parole. Rimasto senza fiato.
"È perfetta!"pensò. "A dir poco magnifica!"
La musica li raggiunse di nuovo.
Ron "si riprese" e porse la mano ad Hermione,come in un gesto silenzioso, per invitarla a ballare.
Lei sorrise, poi appoggiò delicatamente la sua mano su quella di lui e iniziarono a ballare.
E ballarono, ballarono tutta la notte senza mai fermarsi.
Ad ogni canzone finita ne iniziava un'altra ancora più bella e romantica.
E sorrisero, sorrisero sempre.
E continuarono a ballare, a ballare fino allo sfinimento.
E si divertirono, si divertirono da morire.
E non parlarono, parlarono con le sole espressioni di contentezza del loro viso.
E quello, quello fu il San Valentino più bello, più romantico e più magico di tutta la loro vita.

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