Strane idee e domande a non finire

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"Dean!"esclamò il rosso facendo sobbalzare i due amici, era cosi taciturno che probabilmente si erano dimenticati della sua presenza.
"Si?"domandò il diretto interessato.
"Mi faresti un favore?"
"É una cosa fattibile?"
"Be',si, penso di si"
"Ok, allora dimmi pure"
"Allora, io dovrei scrivere una lettera a Hermione,e tu gliela dovresti consegnare senza dirle che è da parte mia,se chiede dille che gliel'hai scritta tu. Sai che tra noi non corre buon sangue, altrimenti non ci sarebbe stato neanche bisogno di scrivere una lettera."
"Va bene. È una cosa fattibile. Scrivi che poi io faccio il postino"
"Il che?"chiese Ron confuso.
"È un mestiere babbano,spediscono le lettere e i pacchi,come i gufi del resto"
"Ah!"
Mentre Ron abbandonava l'espressione confusa per riprendere un'espressione soddisfatta,Harry soffocò le risate : si divertiva quando ai maghi andavano spiegati tutte le cose babbane.
"Allora,"proseguì il rosso,"andiamo in camera cosi scrivo la lettera!"
Arrivati in camera,Ron iniziò a scrivere la lettera e dopo averla riletta la consegnó a Dean sperando che andasse tutto bene.
"Ma,aspetta Dean! Secondo te è meglio che tu gliela dia in mano o gliela metti in borsa di nascosto?"
"Non so, forse sarebbe meglio di nascosto, cosi non mi devo inventare la balla di averla scritta io"
"Già, mi sa che è meglio, cosi ti risparmi anche il rimprovero quando scopre che la lettera l'ho scritta io e non tu"
"Allora perfetto!"
Dean uscì dalla stanza, lasciando il rosso da solo.
Avrebbe funzionato? E chi poteva dirlo? Sperava solo che Hermione capisse e non si arrabbiasse,che fosse al sicuro...

Intanto Dean si era avvicinato a Hermione e Cali con la scusa di chiedere aiuto nei compiti di trasfigurazione. Dopo aver fatto una domanda,le due ragazze si rivolsero a parlare tra di loro per ricordare bene la risposta,cosi il Grifondoro ne approfittó per infilare la lettera nella borsa di Hermione. Missione compiuta : non si era accorta di nulla.
Il ragazzo restó a parlare con loro ancora un po',giusto per non rovinare il piano e andarsene subito...
Quella sera Hermione, posando la borsa sulla scrivania, vide una lettera cadere a terra con grazia.
Si guardò intorno con fare circospetto senza nemmeno sapere perchè,Cali e Lavanda stavano parlando di moda sul letto di quest'ultima e non avevano visto il foglio cadere. Alla fine la prese.
Sulla busta vi era scritto,con una familiare calligrafia, :
"A Hermione Granger
Non aprirla in camera e non farla leggere a nessuno"
"Che succede?"domandò Cali. "Stai bene Hermione?"
La riccia si girò verso le amiche le quali erano preoccupate dal momento che era rimasta immobile cosi a lungo, senza nemmeno respirare.
Si riscosse lentamente.
"Sisi, tutto bene, tranquille. Scusate,ma devo uscire un attimo"
"Aspetta!"la bloccò risoluta Lavanda"Che hai in mano?"
"Una lettera di Ginny. Sto andando da lei infatti. Dice di non sentirsi tanto bene e ha bisogno di confidarsi perchè oggi le é successo qualcosa di brutto"
"Ah! A dopo allora!"
Hermione uscì dalla sua stanza e si diresse in Sala Comune;meno male che le sue compagne di stanza non erano cosi sveglie : se l'erano bevuta subito.
Si accomodò nell'angolo piú appartato della sala, vicino al camino, e aprì la busta...
"Hermione,
so che ora mi odi e penso di aver capito il motivo. In effetti non mi odi, stai solo cercando di evitare che capiti qualcosa di male. Ma non hai capito che cosi facendo stai aiutando qualcuno a far succedere qualcosa che non dovrebbe succedere.
Io le ho viste, erano insieme e parlavano di un piano per dividerci, per dividere tutti e tre cosi da attaccarci separatamente e avere la meglio su di noi. So che non mi crederai mai,ma é la verità. Quei sogni,qualcuno sta entrando nella tua mente, ti sta controllando dall'interno. Non dargli retta,nessuno può farti del male se sai a che cosa vai incontro. Ti prego di capire,é importante. Tu Sai Chi sta tramando contro di noi. Forse Bellatrix é evasa e lo sta aiutando. Lavanda..."
Lavanda cosa??
Non era riuscita a leggere tutta la lettera perchè qualcuno l'aveva colpita da dietro : lei era finita a terra, la lettera nel fuoco,ormai persa per sempre.
Vide una mano stesa verso di lei e l'afferrò; "Scusa Hermione!"si affrettò a dire Neville.
Hermione avrebbe tanto voluto urlargli contro, perchè era quello che si era ripromessa di fare alla persona che l'aveva interrotta per sempre nella lettura, ma vedere Neville le fece cambiare idea, dopo tutto lui era impacciato di natura; perciò sorrisse e rispose che in effetti era tutto apposto.
La Grifondoro si avviò verso camera sua, ma non riusciva a togliersi dalla testa quella lettera : Lavanda... Lavanda cosa? Non riusciva a collegare niente di quanto avesse letto su quel foglio a Lavanda.
Si buttó sul letto e le due coinquiline si resero conto del suo arrivo.
"Dove sei stata tutto questo tempo?"chiese Lavanda curiosa e un po' maliziosa.
Lavanda Lavanda Lavanda Lavanda...
Non riusciva a a togliersi di mente il nome dell'amica,il suo sesto senso le diceva di non fidarsi troppo di lei, perciò pensó che la cosa migliore da fare fosse raccontare una mezza verità.
"In Sala comune con Ginny"
"Ah, giusto. Sta bene la piccolina?"non le piaceva il tono di scherno con cui l'amica aveva pronunciato la parola "piccolina",rispose comunque con gentilezza " Si,tutto apposto,alla fine era una cosa da nulla."
"Capito. Notte allora"
Hermione non capiva il tono sospettoso di Lavanda, ma decise di sorvolare sulla faccenda e si mise a letto con mille domande che le ronzavano in testa.
Tu Sai Chi tramava contro di loro? Bellatrix era evasa? Ma se cosi fosse la Gazzetta non ne avrebbe parlato? Esiste un qualche incantesimo per entrare nella mente delle persone e manipolarle i sogni?
E poi, era certa che la lettera fosse da parte di Ron, ma se non si erano neanche sfiorati, come faceva ad essere nella sua borsa? Non l'aveva mai lasciata incustodita,perciò non avrebbe neanche potuto usare un incantesimo, avrebbe notato la lettera che entrava nella sua borsa,e inoltre era quasi certa di non averla fino alla fine delle lezioni,e non lo aveva più visto dopo l'ultima ora. Inoltre chi erano le figure che Ron aveva visto?
Ma la domanda che più le ronzava in testa era : è giusto che io lo eviti solo per proteggerlo? Non potrei semplicemente stargli vicino? Mi devo fidare di quello che ha scritto? Della strategia di Voldemort e tutto il resto?
Non riusciva a trovare una risposta alla maggior parte delle domande, la testa già le scoppiava. Si alzò lentamente e uscì dalla stanza senza far rumore per non svegliare le due coinquiline che sicuramente stavano dormendo.
Dopo aver vagato nei corridoi bui, decise di dirigersi nell'unico posto in cui andava sempre quando non aveva risposte alle sue domande : la biblioteca.
Con la luce fornitagli dalla bacchetta si mise a cercare libri di incantesimi,ma dopo averne letti almeno 10, ancora non era riuscita a trovare risposta alla sua domanda.
Mentre rimuginava su dove avrebbe potuto trovare l'informazione, vide una luce in lontananza,qualche scaffale più in là. Subito sulla sua faccia si disegnó un'espressione impaurita,spense la luce della bacchetta e si nascose dietro uno scaffale. Era certa che quello fosse Gazza, l'aveva trovata!
Forse era per questo che il cuore le batteva cosi forte che riusciva a sentirlo in ogni parte del corpo, e doveva ammettere di aver paura che anche Gazza riuscisse a sentirlo, e di conseguenza tanto vale che si consegnasse lei stessa. Decise comunque di restare nascosta, l'unica luce disponibile era quella del Magonò,ma non era suffuciente ad illuminare più in là del suo naso, perciò se non avesse fatto mosse sbagliate c'era la possibilità che non la vedesse.
Si sporse per vedere la direzione che il "sorvegliante" avrebbe preso,ma quello che vide la fece restare inpietrita là. La luce non era la luce di una lanterna, ma di una bacchetta, e lì con lei non c'era Gazza, ma una persona che si sarebbe aspettata di trovare là solo se ci fosse stata lei, una persona dal viso spesso infantile che le piaceva tanto e aveva imparato ad apprezzare con gli anni. Quel viso l'avrebbe riconosciuto tra mille,ma come avrebbe dovuto comportarsi? Si sarebbe nascosta? Gli avrebbe urlato contro? L'avrebbe abbracciato? Non lo sapeva. Sapeva solo che la fioca luce della bacchetta illuminava il viso dell'unica persona che le sarebbe sempre rimasta accanto anche quando glielo proibiva.
Quel viso non poteva essere di altri se non di...

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