Decisioni felici e inaspettate

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Ronald Weasley era a qualche scaffale di distanza,e non aveva notato Hermione, la quale aveva represso l'istinto di rompergli un osso e aveva deciso di parlargli,tanto era curiosa.
Si avvicinò di soppiato, anche se non voleva ucciderlo,voleva farlo spaventare.
Gli arrivò dietro e gli  puntò la bacchetta nella schiena, il rosso sobbalzò impercettibilmente dallo spavento.
"Hermione?... Sei tu?"chiese titubante sperando che la risposta alla sua domanda fosse si e che di conseguenza nessun altro lo avesse beccato.
"Si"rispose lei dopo un attimo di esitazione. "Che ci fai qui?"continuò con voce gelida. La riccia teneva ancora la bacchetta puntata sulla sua schiena e involontariamente premette più forte.
Ron ebbe un sussulto,ma nessuno dei due ci fece caso;il rosso non rispose alla domanda e cambiò discorso : "Perchè mi stai ancora puntando la bacchetta contro?"
Gli occhi della Grifondoro saettarono sulla sua "arma" e lentamente la ripose nei pantaloni.
"Rispondi"sussurò e sembrava quasi un ordine.
Il rosso si voltò verso di lei e la scrutò serio,per quanto gli permettessero gli occhi castani di lei, nei quali si era perso. Da quanto non la guardava cosi? Da quanto non parlavano l'uno con l'altra? Da quanto non erano cosi vicini?
Da tanto. Anzi, da troppo.
Perso in quelle iridi castane non riuscì a mantenere l'espressione seria a lungo e rimase imbambolato a fissarla.
Quando si riscosse lei lo stava ancora scrutando, le braccia conserte,l'espressione indecifrabile e sopracciglio alzato. Aspettava una risposta. Che le avrebbe detto? La verità? Una mezza verità?
"Ecco mi domandavo se avessi letto la lettera e se avessi deciso di credermi e di ricominciare a parlarmi..." e per controllare che non ti cacciassi nei guai  avrebbe voluto aggiungere, ma non lo fece,forse non lo avrebbe mai fatto.
"Be'...la lettera l'ho letta si... -ignorò il sospiro di sollievo di Ron - ma non sono riuscita a finirla" 
Il rosso aprì la bocca e poi la richiuse : non sapeva che dire...
Per fortuna lei lo precedette,come se non aspettasse una risposta a quanto avesse detto prima.
"Ecco mentre leggevo mi hanno spinta e la lettera è finita nel fuoco...mi dispiace.
Ma ora dimmi cosa c'entra Lavanda. Chi erano quelle due figure? Mi devi una spiegazione direi"
"Hai presente quelle due figure? Ecco erano Bellatrix e... Lavanda.
A quanto pare Bellatrix è evasa e sta architettando qualcosa con Voldemort e Lavanda è coinvolta. Penso proprio che sia lei a entrare nella tua mente e a farti avere quegli incubi. Non so perchè lo faccia, non so cosa le abbiano promesso, ma non ti devi fidare di lei. Dobbiamo restare uniti se vogliamo batterli di nuovo"
Lavanda un'aiutante dei mangiamorte? Hermione non ci poteva credere,ma guardando Ron non poteva nemmeno pensare che lui stesse mentendo, i suoi occhi non tradivano nessuna espressione, nessun accenno all'ipotetica falsità delle sue parole;Hermione decise di credergli.
"Capito,in pratica dovremmo... tornare una squadra"
"Già...dovremmo..."il rosso si massaggiò la nuca,lievemente imbarazzato. Era strano parlare di "riconciliazione della squadra"...
La riccia lo scrutò a lungo : Harry e Ron gli mancavano, e se i suoi sogni erano solo manipolazioni... eppure non riusciva a togliersi di dosso la sensazione di fare la scelta sbagliata, non tanto per lei quanto per Ron. Quei sogni potranno pur essere manipolazioni, ma se la minaccia era di far del male a lei o a Ron e si parlava di Mangiamorte... non avrebbe voluto rischiare, non avrebbe voluto mettere il suo... migliore amico in pericolo, ma l'espressione trepidante sul volto del ragazzo la fece ricredere, loro ce l'avrebbero fatta in ogni caso,come sempre,perchè erano una squadra, i migliori.
Perciò nonostante le sue preoccupazioni, sorrise raggiante al Grifondoro e disse :"Allora andiamo a chiamare Harry!"
Porse la mano all'amico e dopo un attimo di insicurezza lui la strinse.
Davanti al quadro della signora Grassa persero circa venti minuti, subendosi la sua ramanzina e rischiando di essere scoperti.
Mentre sentivano per l'ennesima volta la Signora Grassa dire la stessa cosa, udirono un rumore improvviso avvicinarsi.  Impietriti dalla paura di essere sgamati, si guardarono con occhi spalancati; Ron prese Hermione per il polso e si nascose dietro la colonna più vicina, stringendo a a sé la ragazza per non rischiare che uno dei due venisse visto.
Dopo attimi di attesa Gazza sbucó dal corridoio e seguì la sua gatta finò al ritratto della Signora Grassa che ora, per fortuna,  stava facendo finta di dormire. Il custode fece un giro con lo sguardo,  senza farsi sfuggire nulla, o almeno così pensava.  Intanto la sua odiosa gatta annusava, ascoltava e osservava tutto. Dopo qualche minuto che ai due Grifondoro parvero un'eternità, Gazza e la sua gatta se ne andarono, il primo borbottando fastidiosamente, la seconda in silenzio come sempre.
Ron ed Hermione tirarono un sospiro di sollievo e, dopo essersi allontanati entrambi rossi in viso,  si avvicinarono alla Signora Grassa che ora aveva riaperto gli occhi e, rassegnata, fece entrare i due, ma non  dopo che Ron ebbe ripetuto la parola d'ordine per la cinquantesima volta.
Salirono frettolosamente le scale che portavano al dormitorio maschile ed entrarono in silenzio per non svegliare gli altri coinquilini. Svegliarono Harry che, nonostante fosse ancora intontito dal sonno, seguì i due amici in Sala Comune.
"Ma sapete che ore sono?"domandò ai due.
"Harry, non fare lo sciocco.  Ascolta, dobbiamo darti una notizia..."
Harry interruppe Hermione :"Che notizia? Non ci credo,  vi siete messi insieme?  Congratulazioni ragazzi, davvero, sono felicissimo per voi e..." Ron ed Hermione erano imbarazzatissimi,  si guardarono di nascosto credendo che l'altro non lo stesse guardando e poi iniziarono a farfugliare frasi del tipo :"No,noi... non... stiamo insieme" e cose così. Sarà stato per il sonno o perché gli amici dicevano in coro frasi diverse, ma Harry non capì niente e riuscì a zittirli aggiungendo :"Ragazzi è tutto ok, davvero. Cioè voi due formate una bella coppia, sul serio!"
"Harry ma sei pazzo? Io e Ronald non stiamo insieme!"
"Ah, capisco, io...dimenticate quello che ho detto. Allora, che c'è? "
"Ecco volevamo solo dirti che abbiamo fatto pace e che ora tornerà tutto come prima"
"Woo! Mitico!  Non ce la facevo più a vedervi litigare!"
Dopo aver tratto un sospiro di sollievo,  si mise a ridere per le facce sbigottite degli amici e li stritolò in un abbraccio, felice che almeno alcune cose fossero tornate alla normalità.

Le cose belle succedono sempre per caso...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora