Rivelazioni scioccanti...

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Hermione correva a perdifiato nei corridoi poco affollati dal momento che un sacco di alunni era a lezione.
Correva senza una meta precisa, più volte andó a sbattere contro mobili di cui non ricordava l'esistenza, o che non aveva notato perchè si era voltata più spesso indietro per controllare che Ron non la stesse seguendo : ogni volta che si voltava,lui non c'era,meglio cosi, pensò.
Ma era davvero questo ciò che voleva? Voleva davvero che Ron non la seguisse? Voleva davvero stare lontana dal suo migliore amico? E poi, lo erano ancora? Dopo tutto lei lo aveva trattato male,scacciato da sè,ferito forse, lui la reputava ancora la sua migliore amica? Avrebbe dovuto chiedere aiuto a qualcuno, magari Harry, Ginny o Fred e George? Non pensava fosse una buona idea,dal tronde le avrebbero consigliato di tornare da lui,chiedergli scusa,spiegargli la situazione e poi puff,tutto alla normalità : perciò era meglio non chiedere aiuto a nessuno. Almeno per il momento.
Le lacrime agli occhi bruciavano sempre più, e altre premevano per uscire e unirsi a quel fiume in piena, offuscandole la vista. Fu per colpa delle lacrime che, non vedendo bene dove stesse andando, sbattè contro qualcosa,o meglio qualcuno...

Nel frattempo Ron non aveva neanche minimamente pensato di correre dietro a Hermione per fermarla, e poi, cosa avrebbe potuto dirle? Lei ormai si era già espressa,non ne voleva sapere nè di parlare della faccenda nè tanto meno di frequentarlo. Perciò cosa stava aspettando ancora fermo lì? Che qualcuno fosse arrivato per scuoterlo e dirgli che era soltanto un brutto sogno? Impossibile.
Che Hermione sarebbe tornata da lui e gli avrebbe chiesto scusa o l'avrebbe rassicurato dicendogli che era tutto uno scherzo o gli avrebbe raccontato tutto? Più impossibile della prima ipotesi.
Le sue parole ancora gli risuonavano in testa : "Mai pensato che forse sarebbe meglio continuare a non parlarmi?"
"Non c'é nessun motivo Ronald Weasley, e anche se ci fosse non sarei tenuta a dirtelo"
"Lasciami stare"
Lo schiaffo che gli aveva dato ancora bruciava e riusciva a sentire la mano calda di lei a contatto con la sua pelle...
Perso in quei pensieri non si rese conto che dei passi echeggiavano nel corridoio; si nascose per non farsi beccare...

Hermione era distesa a terra, la sua borsa era strisciata lontano e i suoi libri erano sparsi per tutto il corridoio.
Una mano le si avvicinò, offrendole titubante un aiuto a rialzarsi,lei l'afferrò incerta; mentre si rialzava il suo soccoritore le prese i libri e li ripose nella borsa che teneva nell'altra mano, gliela porse e alzò la testa, e solo in quel momento lei lo vide in viso e lo riconobbe.
Quegli occhi azzurri e incerti li avrebbe riconosciuti ovunque...

"Si, ma non so se posso continuare cosi!"protestava una voce stranamente familiare.
"Si che puoi!"si impose l'altra, una voce stridula mai sentita prima.
Ron si era nascosto appena in tempo per vedere due figure incappucciate che si avvicinavano guardinghe al suo nascondiglio,di tanto in tanto lanciavano occhiate furtive alle loro spalle e tutto intorno, come per assicurarsi che nessuno le seguisse o si trovasse nei paraggi.
Non era riuscito a guardarle in viso, perciò cercava di riconoscerle dalla voce.
"Ma non so se ci riuscirò! Penso che la situazione mi stia sfuggendo di mano,non so più come continuare!"riprese a piagnucolare la prima voce.
"Non "puoi","DEVI""ribadì l'altra voce. Aveva un'intonazione cosi stridula che il rosso seppe per certo di non averla mai sentita a scuola,nè da alunni, nè da professori o fantasmi; ma se non apparteneva a qualcuno a scuola... due erano le possibilità, o qualcuno aveva la voce rauca e questo era l'effetto, o a Hogwats c'era qualcuno che non avrebbe dovuto esserci...
Intanto la prima voce continuava a piagnucolare e a lamentarsi, Ron si concentrò su di lei poichè era una che aveva già sentito, ma a chi?
"Ma non posso continuare con questi stupidi sogni! Non posso fare qualcosa di più avvincente e di più attivo? Che so, magari la potrei uccidere!!"
"Ancora quei sogni!"pensò il rosso e dallo sbigottimento per poco non cadde, mostrandosi alle due interlocutrici.
Riusci a tenersi ben saldo sui piedi e fu salvo per un pelo.
Se quelle due sapevano qualcosa di quei sogni, e quei sogni erano gli stessi di Hermione, allora voleva dire che quelle due erano le artefici di tutto! Ma prima di dire scemenze avrebbe dovuto accertarsene, anche se ne era quasi sicuro; in verità voleva solo saperne qualcosa in più.
"Stupidi sogni??? Guarda che è una cosa seria! Si vede che non sei abbastanza coraggiosa per questo compito allora!"
"Nonono! Io non intendevo questo!"
"E allora cosa?"
"Ecco be', pensavo potessimo fare qualcosa in più..."
""Qualcosa in più?" Questo va più che bene!"
La prima voce non rispose, perciò, dopo una breve pausa,la seconda voce continuò : "Oramai lei ha paura di quella strega! Non la contradirrebbe mai! E sarebbe una sciocca a farlo. Se quella strega non dovesse tornare nei suoi sogni, lei lo noterebbe tanto ne ha paura e si domanderebbe il motivo di questa assenza e alla fine capirebbe tutto! Non m'importa se sei stanca di entrare sempre nella sua mente! Non m'importa se non ti reggi in piedi dalla stanchezza! Tu devi continuare con questa missione!
E poi ci stai riuscendo cosi bene, che lei non ha battuto ciglio all'ordine di allontanarsi da lui!
Ora guardali,non si possono vedere,lui non sa che fare e orami ha perso le speranze! Ahhhh! È tutto cosi perfetto! E una volta che ci saremo assicurate che quei due non si parlino più, faremo la stessa cosa con la Mezzosangue e Potter e infine con Potter e Weasley, e cosi Potter non avrà più i suoi amichetti a fargli da spalla, e noi lo sconfiggeremo facilmente e lo porteremo dal Signore Oscuro, poi, per concludere, annienteremo la Mezzosangue e Weasley e tutti i loro amichetti e vissero tutti tristi e scontenti!!" una risata acuta e malefica risuonò per tutto l'atrio e raggelò il sangue nelle vene di Ron.
Ma lui non ci badò molto, era scioccato, furioso e in parte soddisfatto delle sue scoperte.
"Va bene, se è questo l'unico modo"sospirò la prima voce ormai arresa.
"E se vuoi lui potrei anche non distruggerlo,per te" la guardò di sottecchì.
"Sii, ti supplico siii!! Grazie grazie grazie grazie!!"
"Va bene,va bene,ma stai calma"sospirò la seconda voce.
Le sagome si allontanarano furtivamente come erano arrivate, quando non furono più a vista d'occhio, il rosso uscì dal suo nascondiglio e iniziò a mettere insieme i tasselli di quello strano puzzle.
"Quei sogni dunque non erano altro che una strategia per far dividere loro tre, e dato i risultati ottenuti con Hermione, erano molto promittenti. I sogni in pratica funzionavano cosi : la figura che frequentava la scuola entrava nella mente,in questo caso di Hermione, e manipolava i suoi sogni in modo da farne parte e minacciarla. Questo l'avrebbero fatto anche con Harry o lui o entrambi.
Il tutto perchè volevano Harry per il loro capo, ma chi era? Come l'avevano chiamato già? Preso dai suoi ragionamenti e dal riuscire a ricordare, se non tutto, almeno la maggior parte di quel dialogo, se ne era dimenticato. Vabbe',gli sarebbe tornato in mente più avanti, ora c'erano cose più importanti a cui pensare : doveva avvisare Harry e in qualche modo Hermione." Eppure era certo che qualcosa ancora gli sfuggisse,ci riflettè : l'identità di quelle due figure. Di sicuro erano donne, si capiva dalla voce, ma di altro, che sapeva? Che quella che veniva a scuola era innamorata di qualcuno che quindi avrebbero risparmiato, e poi? E poi basta. Si concentrò sulla sua voce, cercando di attribbuirla a qualcuno.
Iniziò a camminare nel caso qualcuno passasse di lì e lo trovasse fermo apparentemente senza motivo. Continuò a riflettere sulla voce :
"Il tono della prima, senza lamentele e sottomissioni, era pieno di desiderio e lievemente acuta..."
Lo sguardo di Ron si accese, come aveva fatto a non capirlo subito? Quella voce era cosi familiare che l'avrebbe riconosciuta tra mille...

Neville Paciock fissava Hermione e le sorrideva incerto, lei sorrideva raggiante nonostante tutto : Neville era cosi impacciato e gentile che con la sua goffaggine le strappava sempre un sorriso.
"Allora Neville,dove stavi andando?"chiese lei per spezzare il silezio e per distrarsi un po'.
"Be', alla prossima lezione"rispose lui impacciato e grattandosi la testa.
"Giusto!"con tutto quello che era successo non aveva neanche sentito suonare la campanella che annunciava la fine della prima ora,che lei si era persa per colpa di Ron.
"Allora andiamo!"continuò poi.
"Si...em... Hermione volevo chiederti un'altra cosa."
"Dimmi Neville"
"Ecco,volevo sapere se più tardi, pomeriggio, potessi darmi una mano con i compiti di pozioni"
"Ma certo Neville"
Il ragazzo sorrise e lei ricambiò; aveva ancora bisogno di distrarsi e dopo le lezioni non le sarebbe rimasto nient'altro che un buon libro, perciò aiutare un amico nei compiti era un'ottima prospettiva.

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