Il giorno dopo Calum venne dimesso. Ashton era rimasto con lui tutto il giorno e lo aveva portato a casa.
Viveva in un appartamento da solo, vicino al parco dove lui e Ashton si erano incontrati.
Il viaggio dall'ospedale all'alloggio fu silenzioso.
Arrivati, Ashton aiutò il modo a salire le scale. Il Dr. William aveva detto che era giàguarito, ma a Calum non dispiaceva stare in compagnia di Ashton.
Era diventato come una mamma iperprotettiva, dopo l'attacco, e lo controllava ogni secondo.
"Ti fa male?" chiese per la quindicesima volta in cinque minuti.
Calum sbuffò, fingendosi irritato. Dal primo momento che lo aveva visto si era comportato da stronzo per mascherare i sentimenti che provava per lui quando, al parco, qualche anno prima, lo vedeva giocare con Luke, e che ora si stavano intensificando.
Non voleva che Ashton si allontanasse da lui, ma se avesse mostrato i propri sentimenti avrebbe rovinato quel minimo di amicizia che avevano stretto.
"Sto bene, ora lasciami aprire la porta." disse, prendendo le chiavi dell'appartamento ed infilandole nella serratura. Con uno scatto, la porta si aprì, rivelando l'alloggio incasinato.
"È esplosa una bomba, qua dentro?" chiede sarcastico Ashton, guardandosi intorno.
Calum fece una smorfia. "Sono semplicemente troppo pigro per riordinare. Ora chiama la pizzeria, ho fame."
Gli porse il telefono con il numero della pizzeria, in modo che potesse ordinare la loro cena.
Calum andò in salotto, cercando di mettere almeno un po' di ordine.
Ashton chiuse la chiamata, guardandolo dalla cucina.
Era così piccolo, a confronto con lui. Quando l'aveva visto a terra, sanguinante, non aveva più capito niente. La sua prioritàera stata salvarlo, e non poteva essere più felice di averlo fatto.
Calum era testardo, ma sapeva che con un po' di dolcezza avrebbe ceduto.
Così gli si avvicinò lentamente, per poi prenderlo per i fianchi ed abbracciarlo da dietro.
Il moro si irrigidì. "C-cosa stai facendo?"
Ashton gli diede un bacio sul collo, facendolo rabbrividire. Calum cercò di non dare a vedere quanto quella vicinanza gli piacesse.
"Sono felice che tu non sia morto." sussurrò al suo orecchio, e altri brividi percorsero il corpo del minore.
"Ecco, a proposito di questo..." disse, "Ti devo la vita. Se non fosse stato per te, probabilmente non sarei qui." E tu non saresti insieme a me, aggiunse mentalmente.
Ashton sorrise. "Non ti avrei lasciato morire, piccolo."
E le farfalle cominciarono a svolazzare nello stomaco di Calum.
Il campanello suonò e Ashton scompigliò i capelli del moro, andando poi ad aprire. Calum lasciò uscire il respiro che aveva trattenuto.
Liberò il tavolo e, quando l'altro tornò, vi posò le pizze.
Calum andò a prendere due delle birre che aveva in frigorifero, tornando poi in soggiorno e sussultando nel notare Ashton senza maglietta.
"Spero non ti dispiaccia, ho caldo." disse lui, aprendo il proprio cartone con la pizza e posizionandoselo sulle gambe. Calum deglutì, sentendo qualcosa nel bassoventre.
I suoi muscoli, dio.
Si riscosse, avanzando verso il divano e sedendosi accanto ad Ashton. Le loro gambe si sfioravano, e per Calum era sempre più difficile mantenere il controllo.
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negatives ❁ cashton au (Italian translation)
FanfictionCosa succede quando non sono gli opposti ad attrarsi? Sequel di zero || muke (Traduzione italiana di negatives || cashton di 5secondsofjenna) ❁ dal capitolo 9 in poi la storia è stata continuata da me (chvrisberry) con il consenso dell'autrice (5sec...