Benedetta's p.o.v.
Salgo nel posto del passeggero ammirando la lussuosità dell'auto, dopo che Jun K mi ha aperto la portiera della sua Ferrari gialla mozza fiato.
Non mi sento più il cuore, da quanto batte veloce.
Per ben 10 minuti nessuno dei due parla, non sapendo cosa dire.
La situazione sta diventando assai imbarazzante.
《Ehm.. allora, cara Benedetta.. noi due dobbiamo parlare》comincia lui dopo un bel pezzo, schiarendosi la voce.
Incredibile per quante volte mi sono immaginata la conversazione e anche cosa dire, ma che adesso io sia andata nel pallone e non ricordi più nulla.
《Mh... già》è tutto ciò che riesco a dire.
《Dunque, riguardo a ieri sera.. hai niente da dirmi?》rincara la dose, facendomi sentire ancora più in imbarazzo.
《Qualcosa.. da dirti..?》
《Sì. Ho sentito male io o hai detto che ti piaccio?》mi stuzzica.
Lo guardo, sbottando: 《Ma va! Quando mai lo avrei detto?! Io stavo solo.. stavo solo..》
Aish, non so cosa dire.
Mi sento le guance: scottano di nuovo, diamine.
《Eddai, sotto sotto un po' ti piaccio eh?》mi provoca.
《Arrivati. Secondo il GPS, l'appartamento è questo qua. Accosta l'auto e aspettami qui》taglio corto, vedendo il palazzo a poche decine di metri da me.
《Ma.. ma..》 non fa in tempo a ribattere che già ho chiuso la portiera e mi sto avviando verso l'appartamento.
Ci sarà rimasto male, ma non potevo di certo dilungarmi, visto l'imbarazzo.
E poi devo prendere i libri e altri cavoli vari per Erika e Stefania.Il portone principale è aperto.
Al secondo piano si trova la porta che devo aprire.
Infilo la chiave nella serratura, e apro.
Il caos si staglia davanti ai miei occhi.
Vestiti ovunque, e valigie tutte sfatte.
Mamma mia, che disordine. E che schifo!
Già si notano i primi accenni di polvere sul pavimento e sul tavolo, perché questo posto è ormai diventato disabitato.
Dopo una veloce occhiata mi accorgo dei libri e dell'altro materiale utile per la scuola e velocemente lo prendo, uscendo dall'appartamento carica come un mulo.
Quando ritorno, Jun K è ancora lì al volante che mi aspetta impaziente.
《Ce l'hai fatta finalmente, eh!》mi rimprovera.
《Ma se non ci ho messo neanche 10 minuti!》ribatto, scorbutica.
Poi apro la portiera ed entro, scocciata: 《Possibile che tu ti debba arrabbiare per così poco?》
*Bip bip bip bip bip bip bip*
Lo squillo del mio telefono ci fa interrompere la nostra conversazione ormai degenerata.
《Zia?》dico, tirando su la cornetta.
《Benedetta! Benedetta! Per fortuna che hai risposto!》
《Ehi zia, che è successo?》domando.
《Tuo zio ha avuto un infarto e ho subito detto ad Erika di tornare in Italia!》risponde lei, nervosa.
《Cosa?!》
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Kpop, la mia ancora di salvezza ⚓️ 2PM [IN REVISIONE]
Fanfiction2PM: la passione per un gruppo k-pop che accomuna due ragazze italiane di vent'anni molto diverse e sconosciute tra loro. Erika, di Venezia, è molto tranquilla e genuina, ma, essendo povera di famiglia e avendo due fratelli minori, a causa della poc...