Capitolo 3

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Esitando un po', Julie aprì la porta e ciò che vide la fece sorprendere molto.

Tutti i fogli dei suoi disegni erano sparsi a terra, e c'era Jeffrey di lato con un'espressione colpevole.

-ehm... Ciao Julie- disse lui imbarazzato

Julie fece un'espressione stupita: Jeff era... Diverso. Non era come se lo ricordava lui.

I suoi capelli prima erano castani, ora neri. Era cresciuto molto, in quel momento era molto più alto di come lo ricordava. E soprattutto, la sua faccia era strana. La pelle del viso era molto chiara e lungo le guance aveva una specie di sorriso... un sorriso che le ricordava quello sul viso dei suoi genitori quando li vide morti.

-J-Jeff?- chiese lei incredula.

-sì, è così che mi chiamo- rispose lui ridendo.

-cosa hai fatto alla faccia?-

-ehm... È una lunga storia. Comunque, scusa per i disegni che ti ho fatto cadere a terra, ma quando ero entrato e ho visto quella pila, ho pensato di vedere qualche tuo disegno-

-figurati, non fa niente...-

-sei dimagrita-

-sì, è colpa della zia. Non mi da spesso da mangiare, ed ho una fame incredibile...-

-vuoi che prendo qualcosa da mangiare?-

-che cosa? E come fai?-

-qui davanti c'è il supermercato, io ho i soldi, posso comprarti qualcosa.-

-ne sei sicuro?-

-certo. Cosa vuoi mangiare? Pane e nutella?-

-uhm... Va bene-

-un pranzo intero di pane e nutella, allora! Prendo un chilo di pane, sicuramente avrai tantissima fame-

-okay... arigato-

-che cosa?-

-arigato, grazie- rispose lei con un grande sorriso.

-è... un pesce?- chiese lui confuso.

-ma no, arigato significa grazie!- rispose Julie ridendo.

Jeff uscì dalla finestra con un'abilità che Julie non aveva mai visto. "Forse pratica parkour" pensò Julie.

Cinque minuti dopo, Jeff ritornò tenendo in mano un sacchetto da cui sporgeva del pane.

I due si sedettero a gambe incrociate uno di fronte all'altra sul letto di Julie, e Jeff uscì il pane e la nutella dal sacchetto posandoli sul letto.

-ma come la spalmiamo la nutella?- chiese Julie.

-penso di avere con me un coltello, lo porto sempre con me- rispose Jeff uscendo dalla tasca dei jeans un coltello da cucina di quelli taglienti, ma molto pulito.

Tagliò il pane in tante fette e spalmò sopra la nutella, dividendo esattamente in due il numero delle fette tra lui e Julie.

I due mangiarono allegri parlando del più e del meno, e per la prima volta da quando erano morti i genitori di Julie, lei era felice.

Dopo un po' Julie gli fece notare -ma non mi hai detto più in che liceo andrai-

-uhm... al... liceo scientifico!-

-cosa? Al liceo scientifico? Non dicevi che odiavi le scienze?-

-ma no, mi piacciono-

-pensavo che avresti fatto l'artistico, ami disegnare-

-lo so, ma... beh voglio fare il liceo scientifico.-

-un momento... questo vuol dire che saremo nello stesso liceo!- disse lei entusiasta

-già- rispose Jeff, ed i due si misero a ridere allegri.

-e... che indirizzo?- chiese Julie

-uhm... tu che indirizzo hai scelto?-

-quello a ordinamento, quello classico-

-anche io!-

-allora potremo metterci insieme nel banco! Che bello!-

-fantastico!-

Dopo aver riso un altro po', Julie chiese -ma Jeff, per caso pratichi parkour?-

-parkour?-

-beh... Ho visto come sei uscito e rientrato dalla finestra e ho pensato che forse facevi parkour-

-ah... Sì, prima lo praticavo!-

-forte, poi magari mi insegni qualcosa!-

-sicuramente! Ma non esci mai di qui?-

-mia zia non vuole... se uscissi non mi darebbe più da mangiare-

-ora capisco perché sei tanto magra... Allora, ti porto del cibo io, ogni tanto-

-grazie ma non devi-

-nono, tranquilla, non ti lascio morire di fame- disse Jeff facendole l'occhiolino.

I due si misero d'accordo, ed ogni giorno Jeff le avrebbe fatto visita assicurandosi che la zia non entrasse.

Il giorno dopo Jeff tornò e chiacchierarono ancora, Julie parlò di tutti i suoi disagi con la zia, Jeff portò del cibo che mangiarono insieme, e una grande torta gelato con cui fecero un mini party, come se fosse il suo compleanno. La stessa cosa i giorni successivi, e Julie sembrava iniziare a provare qualcosa per Jeff, qualcosa che probabilmente provava anche prima, da piccola, per lui. Più dell'amicizia.

Arrivò il 12 settembre, sabato. Quella mattina la zia annunciò a Julie che quella sera sarebbe tornata molto tardi e non le avrebbe potuto dare la cena, prima di lasciarle il misero pranzo ed uscire.

Puntualmente, Jeff arrivò alle due e con Julie si misero a chiacchierare.

-sai che oggi la zia arriva tardi la sera? Possiamo restare più tardi del solito!-

-più tardi? Tipo?-

-uhm... Mezzanotte...-

-a quell'ora avrei... Un... Piccolo impegno-

-cosa? Un impegno a mezzanotte?-

-beh, dai, posso anche farne a meno. Se vuoi resto a dormire da te-

-che cosa? Davvero?-

-se vuoi...-

-certo, mi va benissimo... solo che ho un solo letto, dovrei dormire a terra-

-cosa? Nonono, dormo io a terra.-

Dopo molte discussioni, decisero di dormire insieme nel letto di Julie, anche se piccolo, per quella notte.

La giornata passò perfettamente, Julie mostrò tutti i suoi disegni a Jeff che era curioso di vederli tutti, videro anche un film horror sul cellulare di Julie, e si divertirono molto.

Poi, giunse il momento di andare a dormire.

Spazio autrice

No okay volevo solo dire che andare a dormire è corsivo perché sì, non per un motivo particolare. Prima che vi venga in mente che stanotte muorono tutti xD

Mi ispirava il corsivo... non posso farci niente!

Beh, al prossimo capitulos.

Princess Sissy The Killer, colei che fa diecimila film mentali al secondo

Do you remember me, Jeff?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora