Julie tornò a casa in ritardo anche quel giorno. Era successo di nuovo, e anche in modo peggiore rispetto al giorno prima.
Aveva dolore persino a girare la chiave nella serratura della porta per aprirla. Aveva dolore ovunque, in modo più o meno uniforme in tutto il corpo. Camminava male, le ginocchia sembravano volerla abbandonare da un momento all'altro.
Spinse la porta per aprirla. Non sentì dire nulla alla zia, quindi andò in camera sua. Chiuse la porta dietro di lei, e si sdraiò sul letto.
Non si riusciva ad alzare, stava troppo male, era stanchissima. Riusciva a pensare solo ad una cosa: perché Thomas le fa questo? Cosa le ha fatto lei?
Si era persino dimenticata del fatto che Jeff sarebbe andato da lei. Dopo una mezz'oretta trascorsa sul letto, infatti, vide entrare Jeff dalla finestra con lo zaino sulle spalle e un sacchetto di plastica trasparente da cui si vedeva del pane e un barattolo di nutella nella mano.
In un attimo, con uno sforzo incredibile, quasi sfidando il dolore, si alzò per sedersi sul letto.
-Hey Julie, qualcosa non va?- chiese Jeff notando l'espressione di sofferenza sulla faccia di Julie.
-nono, tranquillo. Ma per pranzo tu non mangi altro?- gli domandò indicando il sacchetto della spesa.
-se vuoi che ti porti altro basta dirmelo. Certo non aspettarti che io mi metta a cucinarti gli spaghetti col sugo!-
Entrambi risero un po', poi Jeff si interruppe dicendole -ricordi il ciondolo che volevi che ti prendessi?-
-certo. L'hai trovato?-
-sì, ma non te lo darò ora-
Julie fece una faccia confusa, e Jeff le spiegò meglio -sai cosa succede tra tre giorni, vero?-
Lei provò a indovinare, più confusa di prima -beh... Che è sabato?-
-ma no! È il tuo compleanno!-
Julie lo guardò stupita per un po', poi si allungò un sorriso e gridò -ma certo! Il 19! È il mio compleanno!-
Entrambi risero un po', mentre Jeff inziava a tagliare le fette di pane.
-quindi... Hai intenzione di regalarmi il ciondolo come regalo di compleanno?-
-veramente non sarà un vero regalo. Insomma, era già tuo!-
-già, è vero, ma va più che bene come regalo!-
-meglio così. Comunque non urlare molto, ricorda che c'è tua zia in casa-
-lo so... Stare con la zia è orribile. Quando ero a casa mia potevo urlare quanto volevo-
-a te piacerebbe se... tua zia morisse?-
-se mia zia morisse? Come dovrebbe morire?-
-ad esempio, uccisa dal killer-
-ma in questo modo il killer ucciderebbe anche me... e comunque non avrei dove andare, non ho altri parenti oltre a lei. Mi daranno ad una casa famiglia, o cose così-
-ad esempio potresti vivere con me-
-sarebbe fantastico, ma non credo sia consentito-
Jeff stava per ribattere, ma le parole non gli uscirono dalla bocca. Pensò che fosse meglio cambiare argomento.
-hai capito la storia che ha spiegato oggi? Io non ci ho capito niente-
-
Il giorno dopo, Julie ringraziò il cielo, Thomas e Selene erano assenti.
Maja cercò di fare amicizia con Julie, e sembrava non sapere niente su ciò che faceva il ragazzo di Selene. Non la prese in giro nemmeno una volta, e sembrava che finalmente in quella classe ci fosse qualcuno interessato a fare amicizia con Julie, ovviamente escluso Jeff.
Maja era più simpatica rispetto a come se l'aspettava Julie, soprattutto se non c'era Selene.
-sai... All'inizio sembravi strana, soprattutto a Selene, ma io ora che ti conosco meglio ti trovo una persona fantastica. Scusami se forse ti ho preso in giro offendendoti, non volevo- queste furono le parole dette da Maja che più colpirono Julie. All'inizio sembrava strana? Quindi, se Thomas si comportava così con lei, era perché sembrava strana?
Ma soprattutto, cosa intendeva con strana? Troppo vestita male? Troppo magra? Troppo poco curata? Troppo diversa come comportamento? Troppo poco tecnologica?
Comunque era felice di aver fatto amicizia con Maja. Probabilmente, essendo amica di Selene, le avrebbe fatto cambiare idea su di lei.
Il dolore del giorno prima non era passato, ma era notevolmente diminuito. Lei tornò a casa in tempo, ma la zia non era in casa quindi non poteva sentirla arrivare finalmente all'orario giusto.
La giornata proseguì bene, in modo tranquillo e sereno. Forse quella sarebbe stata l'ultima sua giornata tranquilla e serena.
I giorno dopo entrò in classe incrociando le dita perché Selene fosse ancora assente.
Poi però la vide, ed era seduta assieme a Maja. Bene, magari Maja le stava parlando bene di lei.
Si sedette davanti, dove era già seduto Jeff.
-Julie! Ciao!- la salutò Maja, poi fece per baciarla sulla guancia in segno di saluto, ma Julie si allontanò.
-Maja, sei troppo socievole. Non puoi essere amica di questa tipa!- la rimproverò Selene.
-ma lei è una persona molto simpatica, fidati! Cerca di conoscerla anche tu, non è strana come pensi!-
A quelle parole Julie sorrise, capendo di aver trovato una fantastica amica. Nonostante ciò, Selene continuò di testa sua a credere che fosse troppo strana per lei.
Finita la scuola e salutato Jeff, sperò che Maja fosse riuscita a far cambiare idea a Selene, ma capì che sfortunatamente non era così quando si sentì trascinata per il braccio.
-
Si guardò allo specchio. Stavolta la situazione era peggiore e c'erano dei lividi visibili da vestita, più l'occhio destro circondato di nero. Sarà difficile trovare una buona scusa.
Jeff arrivò in quel momento, ma appena la vide, senza neanche salutarla, le chiese preoccupato -cosa è successo al tuo occhio?-
-sono... inciampata sul marciapiede mentre tornavo a casa- rispose lei con visibile insicurezza.
Jeff non era per niente convinto, e appena gli venne in mente, le porse subito la domanda.
-è stato Thomas?-
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Do you remember me, Jeff?
RandomJulie fu l'unica amica di Jeff prima che lui cambiasse casa. Jeff fu l'unico amico di Julie prima che lui si trasferisse in un nuovo quartiere diventando un serial killer. Ho leggermente modificato la creepypasta originale di Jeff per adattarla all...