Julie andò a letto a dormire, un'altra giornata era passata nello stesso modo insignificante e noioso di ogni altra giornata nella casa di zia Betty.
Da quando i suoi morirono, lei non fece altro che passare le sue giornate a disegnare, suonare il flauto traverso e dormire. Ormai le annoiava anche vivere.
La zia la odiava, e molto spesso accadeva che Julie facesse qualcosa di sbagliato, ad esempio uscire dalla sua stanza, cosa per lei severamente proibita, e Betty per punirla non le dava più da mangiare per un intero giorno.
Ormai Julie era abituata, anche se odiava quella situazione. Da tutta l'estate era come prigioniera nella stanza che le aveva dato la zia.
Questo era uno di quei giorni in cui poteva avere del cibo. Purtroppo, anche quando glielo dava, era molto scarso e non poteva comunque chiederne ancora.
Non riuscendo a dormire per la fame, Julie accese la luce, si alzò, andò nel bagno collegato alla sua stanza e si guardò allo specchio pensando a quanti chili avrà perso per colpa della zia.
I lunghi capelli neri erano scompigliati come sempre, il suo corpo era molto magro, le sue sopracciglia crescevano senza essere minimamente curate ed erano inguardabili.
I suoi occhi nocciola erano spenti, la camicia da notte bianca era molto evidentemente troppo larga per lei. La sua pelle, avendo passato l'estate in casa, era chiarissima.
Julie tornò sul letto e lanciò un'occhiata al calendario. Era il 2 settembre, e ormai tra 12 giorni sarebbe iniziato il suo primo giorno di liceo. Finalmente sarebbe uscita da quella stanza.
Si sentí bussare alla porta della sua stanza.
-Julie sei ancora sveglia?-
Julie, riconoscendo la voce della zia, rispose immediatamente -sì sono sveglia-.
Sentí la zia girare la chiave ed aprire la porta, per poi entrare nella stanza di Julie tenendo in mano un quadernetto lilla.
-credo sia tuo- disse con indifferenza per poi uscire e chiudere di nuovo a chiave la porta.
Julie cercò nella sua memoria di ricordare quel quadernetto, ma non le ricordava proprio niente.
Non appena lo aprì però lo riconobbe: era un diario di quando aveva 9 anni.
Era rovinato e scritto molto male, ma decise di leggerlo ugualmente.
''19 settembre
Caro diario, mi chiamo Julie ed ho fatto oggi 9 anni.
Questo diario me l'ha regalato la famiglia di Jeff, il mio vicino di casa e migliore amico!''A questo ricordo, a Julie iniziò a scendere una lacrima.
''È stata una serata bellissima insieme a Jeff che abbiamo ballato, giocato a nascondino, giocato con la wii, e mangiato la torta. La torta era buonissima, era una torta gelato. C'era il numeretto 9 con una candelina rosa, e quando l'ho soffiata ho desiderato che Jeff e io saremo amici per sempre!
Julie''
Julie si ricordava perfettamente quella serata. I suoi le hanno sempre voluto un sacco di bene, e Jeff era il suo unico e migliore amico. Passavano le giornate insieme, ed erano come fratelli.
''20 settembre
Caro diario,
Oggi io e Jeff in classe abbiamo passato il tempo a disegnare. Tutti e due ci piace disegnare e disegnamo sempre in classe. Vado in 5° C e Jeff è da sempre il mio compagno di banco. I nostri genitori hanno firmato una cosa alle maestre così non ci separano.Julie''
A Julie in quel momento scese un'altra lacrima. Si ricordava chiaramente di Jeff, l'unico amico che lei avesse mai avuto.
Posò il quaderno e si mise a letto pensando a quando ha dovuto abbandonare Jeff, poco meno di due anni fa, in seconda media. Avevano entrambi dodici anni.
Fu il compleanno più triste della sua vita. Appena finito di aprire i regali, la famiglia di Jeff disse alla loro che sarebbero partiti per trasferirsi in una città vicina per essere più vicini alla scuola in cui Margaret, madre di Jeff, insegnava italiano e latino.
Una cosa che Julie non si perdonerà mai, è stato di non aver salutato Jeff. Era andata a prendere un disegno fatto per lui, ma quando era tornata la sua famiglia era già partita.
Si erano promessi di tenersi in contatto, di visitarsi e vedersi spesso, ma non si rividero mai più.
Probabilmente l'ultima cosa che Julie aveva detto a Jeff era stata - non muoverti, ho un regalo per te- e l'ultima cosa sentita da Jeff -sarà uno dei tuoi bellissimi disegni-.
Il disegno rappresentava lei e Jeff insieme seduti sul divano con il telecomando della wii in mano ed un'espressione concentrata.
Le era venuto benissimo e ci aveva messo ore, ma era molto contenta del risultato.
Il disegno era rimasto a casa dei suoi, dove lo aveva appeso il giorno in cui Jeff era partito.
Da allora ha passato le medie da perfetta asociale, sempre depressa.
Julie dopo quel pensiero si addormentò, la stanchezza superava la fame.
Quando il giorno dopo si svegliò, si ricordò di una cosa importantissima e le venne una grande idea.
Prese il quadernetto lilla e iniziò a cercare una pagina precisa.
Angolo autrice
Ho deciso di iniziare a pubblicare questa ff che dedico INTERAMENTE alle mie amiche pegasisters, soprattutto AuriDash che oggi 19 settembre fa il compleanno, proprio come la protagonista della mia storia!
La pubblicazione dei primi due capitoli del libro è un regalo per Auri a cui non riesco a dedicare il capitolo. AUGURI AURIII
Princess Sissy The Killer, colei che è una principessa anche se è un pegaso (?)
(In ritardo di 2 giorni :3)
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Do you remember me, Jeff?
عشوائيJulie fu l'unica amica di Jeff prima che lui cambiasse casa. Jeff fu l'unico amico di Julie prima che lui si trasferisse in un nuovo quartiere diventando un serial killer. Ho leggermente modificato la creepypasta originale di Jeff per adattarla all...