Capitolo 18

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"Quindi, supponendo che la tua divisione sia corretta, quanto risulterebbe alla fine?" Domandò Calum, masticando nervosamente il tappo della sua penna blu. Aveva sempre scritto con quella, non aveva mai provato ad usare quella nera. Era come affezionato al colore blu, avrebbe usato quella penna fino alla fine della scuola.

Luke si grattò nervosamente il mento con le mani, riflettendo per qualche secondo. Scrisse un numero sul foglio che contendevano lui e il moro e tirò un sospiro di sollievo. Era sicuro di aver fatto la scelta giusta. "Trentasette. Risulta trentasette." Esultò Luke, e Calum sorrise gioiosamente. Strano a dirsi in un college come il St. Andrew.

Il moro applaudì scherzosamente al ragazzo di fronte a lui, e il biondo si sentì sollevato nel sapere che l'aiuto di Calum stava servendo a qualcosa. "Complimenti, nanetto. Le hai fatte tutte corrette." Si complimentò. "Ora l'unica cosa che ti manca è iscriverti ad Harvard." Lo schernì, spingendolo per una spalla. Luke ridacchiò, strofinandosi nervosamente le mani. Si morse il labbro, ripensando a quello che c'era stato il giorno prima tra lui e Jennifer.

Il primo bacio non si scorda mai, giusto? Ecco, questo era quello che provava Luke. Un'emozione indescrivibile che lo stava facendo sentire strano, felice, stranamente felice.

"Beh, ne sono lieto, Calum." Si pavoneggiò il biondo. "Adesso che sono riuscito a recuperare la materia, posso dedicarmi ad altre cose." Disse soddisfatto, mentre Calum riportò lo sguardo sulla professoressa Silver, che stava tranquillamente parlando con alcuni alunni seduti ai primi banchi.

"Altre cose?" Lo imitò Calum. "Ti stai riferendo alla gita che faremo alle cascate del Niagara la settimana prossima?" Luke non lo stava ascoltando, era troppo impegnato ad osservare il modo con cui Jennifer si attorcigliava i capelli castani intorno alle dita piccole e affusolate, ignorando gli stupidi commenti di Ashton che era accanto a lei. Il moro richiamò il ragazzo, scuotendolo per una spalla. "Ehi, nanetto. Hai capito cosa ti ho detto?" Domandò.

"Oh, certo." Lo guardò come se si fosse appena svegliato da un sonno profondo. "Hai detto che adori le canzoni dei Nirvana." Calum scoppiò a ridere, leccandosi le labbra per reprimere il rumore delle sue risate. Non parlava molto spesso durante le lezioni, quella era una delle poche eccezioni che c'erano state.

"Ma dove hai la testa?" Disse, ancora in preda ad una catartica risata. "Per quanto io adori le canzoni dei Nirvana.." Ridacchiò. "..ti stavo parlando della gita che faremo la settimana prossima alle cascate del Niagara." Luke guardò Calum incredulo: pensava che il St. Andrew fosse una scuola per persone irrecuperabili, quindi credeva impossibile il fatto che proponessero delle gite. Calum invece era dell'opinione che tutto era questione di tempo.

"Quindi questa scuola propone anche delle gite." Luke si grattò il mento, scoppiando a ridere subito dopo. "Interessante, davvero. Cascate del Niagara, hai detto? Cos'hanno in mente, di affogarci l'uno dopo l'altro al confine con il Canada?" Ironizzò il biondo, ma Calum non ride.

Erano passati anni prima di giungere ad un momento così, Luke e le sue battute stavano rovinando decisamente tutto. Ma Luke e i suoi pensieri così espliciti stavano rovinando decisamente tutto. Luke, però, aveva i suoi buoni motivi, ogni cosa compiuta da lui aveva la propria spiegazione.

Calum tirò una leggera gomitata al suo compagno di banco, che alzò finalmente la testa e osservò la professoressa Silver mentre stava descrivendo dettagliatamente la gita. C'erano tantissime cose da preparare, tantissime emozioni da seguire, ma soprattutto rancori e divergenze da lasciare a Chicago.

Certe emozioni pesavano troppo, erano come un massiccio e prepotente peso che scatenava torture in pochissimo tempo. Luke, come tantissimi altri alunni del St. Andrew che avrebbero partecipato alla gita, non poteva concedersi il lusso di sostenere questo peso mentre varcava il confine con il Canada. Era il primo viaggio sereno che affrontava Luke, senza compromessi o punti di incontro, senza mezze misure o paure, niente di niente. Non voleva semplicemente rovinare tutto.

Queen Without Crown [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora